Collegati con noi

Politica

Camere e contagi, brivido quorum per votazioni

Pubblicato

del

Le quarantene rischiano di mettere in seria difficolta’ il funzionamento del Parlamento. Costituzione e regolamenti parlamentari sono inflessibili su determinate maggioranze previste per far passare i provvedimenti tanto in Aula quanto in commissione a Montecitorio ed a Palazzo Madama, e non possono tener conto di chi non e’ nelle condizioni di partecipare ai lavori parlamentari perche’ si trova in isolamento o in quarantena. Un ‘busillis’ assolutamente non di poco conto che potrebbe creare notevoli problemi. A fronte di contagi e quarantene, in Aula a Montecitorio sui provvedimenti ordinari si e’ ovviato alle assenze ricorrendo per infetti e isolati all’istituto della ‘missione’, che ha l’effetto di abbassare il numero legale e permette di far passare i provvedimenti a maggioranza semplice. Al Senato questo istituto si chiama ‘congedo’: in base al regolamento di Palazzo Madama possono esservi posti fino al 10% dei componenti dell’Assemblea in ciascuna seduta. Ma non sempre questo escamotage funziona. Gia’ la scorsa settimana i lavori di commissione al Senato erano stati sospesi quando erano stati individuati due senatori contagiati dal Covid-19: si sono cosi’ dilatati i tempi di esame del dl Agosto, che la Camera ha potuto convertire praticamente all’ultimo minuto e senza poterne toccare il testo. Il nodo potrebbe venire seriamente al pettine nelle prossime ore in entrambi i rami dei Parlamento. Tra mercoledi’ e giovedi’, infatti, entrambe le Camere saranno chiamate a votare la Relazione sulla autorizzazione allo scostamento di bilancio. Un voto particolarmente a rischio: sia l’articolo 81, secondo comma della Costituzione, sia la legge “rinforzata” n. 243 del 2012 (una cosiddetta “legge superprimaria” in quanto prevista dall’art. 81 della Carta) prevedono che questo provvedimento propedeutico al ricorso ad un maggiore indebitamento – anche per fronteggiare l’emergenza – sia approvato senza alcuna eccezione a maggioranza assoluta dei componenti delle Camere. A Montecitorio il ‘magic number’ richiesto per far passare l’allargamento dei cordoni della borsa e’ di 316 voti a favore, mentre al Senato e’ di 161. Numeri probabilmente complicati da raggiungere in autonomia dalla maggioranza “menomata” da contagi e quarantene, i cui numeri sono in continua evoluzione e possono cambiare in un attimo. Dalla maggioranza si tende a far passare un messaggio rassicurante. “Alla fine i numeri ci saranno”, viene spiegato. E tuttavia l’apprensione non manca. Al momento, a Palazzo Madama, sarebbero ancora cinque i senatori costretti all’isolamento, mentre alla Camera il ‘bollettino’ registra un deputato in piu’ rispetto ai 20 (di cui 17 delle maggioranza) conteggiati ieri. Le Giunte per il Regolamento (quella di Montecitorio e’ convocata per giovedi’, proprio dopo la votazione sullo scostamento di bilancio) possono fare ben poco: come detto, si tratta di quorum stabiliti dalla Costituzione. Allo studio, invece, altri interventi che possano prevalentemente incidere sulle commissioni anche se a qualsiasi ipotesi di voto a distanza l’opposizione ed IV si oppongono. Anche se Stefano Ceccanti ribadisce che la proposta in tal senso ha raccolto fino ad ora 108 firme alla Camera. E diventa complicato pensare ad un “soccorso” dell’opposizione: si determinerebbe una maggioranza diversa su un atto qualificante del governo di cui il Capo dello Stato sarebbe indotto a conseguenti valutazioni.

Advertisement

Politica

La Rai annulla il confronto televisivo tra Meloni e Schlein per le Europee

Pubblicato

del

La Rai ha annullato il previsto confronto televisivo tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, in programma per il 23 maggio. Questa decisione arriva dopo la comunicazione dell’Agcom che ha sottolineato come un confronto del genere potesse avvenire solamente con il consenso di tutti i gruppi parlamentari rappresentati, condizione non soddisfatta dato che solo quattro degli otto gruppi hanno dato il loro assenso.

Il dibattito, che avrebbe avuto luogo nel contesto delle imminenti elezioni europee e che sarebbe stato moderato dal noto giornalista Bruno Vespa, è stato cancellato per mancanza della maggioranza richiesta dall’Agcom. La decisione di annullare l’evento è stata annunciata dalla Rai attraverso una nota ufficiale in cui si spiega che “nessun confronto è possibile in assenza della maggioranza richiesta”.

La Rai ha inoltre precisato che continuerà a garantire il rispetto della par condicio nei suoi notiziari e programmi di approfondimento, seguendo le linee guida dell’Autorità di regolamentazione. Con questa mossa, il servizio pubblico italiano si impegna a mantenere un equilibrio e una correttezza nella copertura delle campagne elettorali, riconosciute e sostenute dall’Agcom.

Questo annullamento segna un momento significativo nel dibattito politico italiano, influenzando non solo la visibilità dei candidati ma anche la dinamica dell’informazione politica in vista delle elezioni europee.

Continua a leggere

Politica

Ultima stretta sul Superbonus e tutte le nuove norme finanziarie: l’esame approfondito

Pubblicato

del

Nell’arena politica italiana, la giornata di oggi segna un passaggio cruciale con la conclusione della prima fase di esame parlamentare del decreto legge sul Superbonus al Senato. Il dibattito è stato particolarmente acceso, evidenziando le fratture interne alla maggioranza, con Forza Italia che si è distinta in opposizione a specifiche misure proposte dal governo.

Il decreto, che introduce significative modifiche normative, è stato al centro di aspre discussioni, specialmente per quanto riguarda l’introduzione della misura dello spalma-crediti su 10 anni e la retroattività di tale provvedimento per le spese del Superbonus del 2024. Inoltre, Forza Italia ha combattuto, con successo parziale, la proroga della sugar tax, supportata dal resto della maggioranza e posticipata al 1° luglio 2025.

Durante i lavori della 6a Commissione, si sono verificati momenti di tensione significativa. In particolare, Forza Italia si è astenuta durante il voto su un emendamento cruciale, che è passato solo con il sostegno del presidente della commissione, Massimo Garavaglia (Lega), e di Italia Viva, che ha giocato un ruolo decisivo. La fiducia posta dal governo sul testo è stata approvata senza sorprese con 101 voti a favore, dimostrando una solida tenuta della maggioranza nonostante le divergenze interne.

Tra le novità più rilevanti approvate, si evidenzia il fondo di 35 milioni di euro istituito per il 2025, destinato al sostegno di interventi su edifici danneggiati da sismi, non coperti da precedenti decreti. Questo si aggiunge alle modifiche alla ripartizione dei crediti di imposta e alle diverse proroghe, come quella della Plastic tax al 1° luglio 2026 e varie nuove disposizioni per le banche e le assicurazioni riguardo la gestione dei crediti del Superbonus.

Importanti anche le risorse aggiuntive destinate a migliorare la gestione delle emergenze e del demanio, con significativi aumenti di fondi destinati a vari aspetti della gestione pubblica e infrastrutturale.

Il decreto ora passerà alla Camera per l’approvazione definitiva, prevista entro il 28 maggio, in una fase in cui il governo spera di consolidare ulteriormente le misure introdotte senza ulteriori ostacoli.

In sintesi, il cammino del decreto Superbonus si dimostra emblematico delle dinamiche politiche e delle priorità economiche attuali, rappresentando un tassello fondamentale nel più ampio quadro delle politiche di incentivazione e regolamentazione fiscale italiane.

Continua a leggere

Politica

Accolto ricorso, Ilaria Salis va ai domiciliari a Budapest

Pubblicato

del

E’ stato accolto dal tribunale di seconda istanza ungherese il ricorso presentato dai legali di Ilaria Salis che può quindi uscire dal carcere e andare ai domiciliari a Budapest. Il ricorso era stato presentato dai legali di Ilaria Salis contro la decisione del giudice Jozsef Sós che nell’ultima udienza del 28 marzo le aveva negato i domiciliari sia in Italia che in Ungheria. In appello, la richiesta è stata invece accolta e quindi la 39enne attivista milanese, candidata con Avs alle prossime Europee, potrà lasciare il carcere a Budapest dove si trova da oltre 15 mesi con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. Il provvedimento, che prevede il braccialetto elettronico, diventerà esecutivo non appena verrà pagata la cauzione prevista dal tribunale.

“Ilaria è entusiasta di poter finalmente uscire dal carcere e noi siamo felicissimi di poterla finalmente riabbracciare”: così Roberto Salis ha commentato la decisione del tribunale ungherese di concedere i domiciliari a sua figlia Ilaria che, dopo oltre 15 mesi, potrà lasciare il carcere dove è detenuta con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra. “Non è ancora fuori dal pozzo – ha aggiunto ma sarà sicuramente molto bello poterla riabbracciare dopo 15 mesi, anche se finché è in Ungheria io non mi sento del tutto tranquillo”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto