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Cultura

Leone d’Oro a Venezia a Catello Maresca, premiata la sua attività di magistrato antimafia

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Venerdì 2 ottobre alle ore 11, al Palazzo della Regione del Veneto, la rassegna Gran premio internazionale Leone doro di Venezia, giunta ormai alla sua 73esima edizione, premierà importanti figure che si sono distinte nel mondo del lavoro e per il loro impegno nel sociale. Quattro i vincitori designati da Peppe Barretta, addetto al commercio Italia-estero per il Consolato Generale di Russia a Napoli e vicepresidente del comitato del gran premio. Fra questi spicca il nome di Catello Maresca, attualmente sostituto procuratore generale a Napoli, per dodici anni alla procura distrettuale antimafia, dove si è reso protagonista delle catture dei più importanti boss della mafia casalese, fra cui Michele Zagaria, Antonio Iovine e Giuseppe Setola.

La scelta di premiare il dottor Maresca – spiega a Juorno Barretta – è stata dettata non solo dallincredibile lavoro svolto in questi anni come magistrato, ma anche dalla volontà di sottolineare lenorme impegno profuso nel sociale, anche con la sua associazione “Arti e Mestieri”. Durante i mesi della pandemia ha contribuito ad aiutare tantissime persone in difficoltà”.

Gran premio internazionale Leone doro di Venezia”. Foto di repertorio delle premiazioni degli anni passati

Sono lusingato che gli organizzatori di un premio così prestigioso abbiano pensato a me – commenta Maresca -; sono riconoscimenti che gratificano il tuo lavoro e ti danno ulteriori energie per andare avanti nelle tue battaglie. Al di là dell’aspetto mediatico, che fa piacere – prosegue il magistrato – credo sia importante divulgare le cose positive, in un mondo in cui troppo spesso anche in modo inconsapevole si esalta il male. Se ne deve parlare affinché i giovani siano consapevoli che si può sempre scegliere di intraprendere la strada della legalità, affermandosi con un percorso virtuoso e nel rispetto degli altri.

“Gran premio internazionale Leone d’oro di Venezia”. Catello Maresca tra i premiati di quest’anno assiemiamo a Giuseppe Barretta

Premio alla carriera per Luisa Antonietta Pannone, segretaria al ministero della pubblica amministrazione e ex segretaria del ministro delleconomia Giovanni Tria, nonché cavaliere dellOrdine al merito della Repubblica Italiana. Vince il premio alla comunicazione e alla carriera Rafael Ramirez Carreño, presidente dal 2004 al 2014 della compagnia petrolifera VDPESA, ambasciatore Onu ed ex ministro del petrolio in Venezuela. Carreño è fra i maggiori esperti al mondo del settore petrolchimico, oggi vive in Italia, anche a causa della complessa situazione politica del suo Paese. Sarà premiato per la comunicazione e il supporto tecnico sugli andamenti del mercato petrolifero a livello mondiale. Carreño è un grande conoscitore dei mercati del petrolio: nei periodi di crisi del settore petrolifero è spesso riuscito ad anticipare le problematiche che sarebbero sorte a livello internazionale. Inoltre, quando è stato ministro del petrolio – racconta Barretta -, ha fatto costruire migliaia di case per i poveri totalmente gratuite. Insignito del premio allimprenditoria invece Alessandro Mucci. Il gruppo Mucci carburanti” è stato nel 2019 fra le prime venti aziende per espansione e crescita aziendale in Italia.

Questi i nomi individuati dal vicepresidente e dal comitato del gran premio, di cui fa parte anche Vincenzo Schiavo, console onorario di Russia e presidente di Confesercenti Campania. Durante levento saranno premiati anche altri personaggi, selezionati dal presidente del premio Sileno Candelaresi e da altri comitati: Mogol (premio alla carriera), Gianluigi Buffon, Beppe Marotta, Giampiero Gasperini (miglior allenatore 2019/2020), Igli Tare (miglior dirigente sportivo), Fulvio Collovati (Premio alla carriera sportiva), Niccolò Branca (premio allimprenditoria) e Tommaso Trussardi (premio alla carriera imprenditoriale).

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Cultura

Il caffè simbolo di Napoli, una due giorni per celebrarlo

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Non c’è giornata dei napoletani che non inizi con un caffè: che sia tradizionale, macchiato, schiumato, freddo o caldo, in tazza o in vetro, ma il buongiorno è sempre accompagnato da un caffè. E per celebrare questo legame imprescindibile tra la città e la sua bevanda, il Comune di Napoli propone una due giorni, il 7 e 8 maggio, dedicata interamente al caffè con la manifestazione ‘Nu bbellu ccafè’ in programma al Maschio Angioino. “Parlare del caffè a Napoli è parlare di noi – ha detto il sindaco, Gaetano Manfredi – il senso del caffè è socialità, cultura, storia, è stare insieme. Il grande valore di Napoli oggi è essere una grande capitale in cui le persone stanno insieme ed è importante soprattutto in un momento fatto di grandi divisioni, sofferenze e guerre e il caffè è anche momento di pace”.

Un legame che è celebrato e raccontato da sempre anche dalla musica, dal teatro, dalla letteratura. “Il caffè, insieme alla pizza, è uno degli emblemi della nostra città – ha detto l’assessora al Turismo, Teresa Armato – vogliamo fare in modo che le nostre tradizioni enogastronomiche diventino sempre più attrattori turistici perché a Napoli vengono per tante ragioni e una di queste sono sicuramente il mangiare e il bere le nostre prelibatezze”. L’idea della manifestazione è nata da un ordine del giorno proposto dalla vicepresidente del Consiglio comunale, Flavia Sorrentino, e approvato all’unanimità, con cui si chiedeva di istituire la Giornata del caffè in città.

Al Maschio Angioino, napoletani e turisti potranno partecipare a incontri che spiegheranno il caffè, le sue varianti e come si è arrivati al rito del caffè, potranno partecipare a workshop, a cui si affiancheranno momenti di assaggio, competizioni e contest. Alla manifestazione parteciperanno esperti di caffè, tutte le torrefazioni napoletane, molti bar napoletani fra cui lo storico Gambrinus. Un’iniziativa che si pone anche nel solco del percorso che la città di Napoli, insieme ad altre città italiane, ha messo in campo affinché il caffè sia riconosciuto patrimonio Unesco.

“Con questa manifestazione proviamo a diffondere questa dipendenza – ha sottolineato lo scrittore Maurizio De Giovanni – cerchiamo di fare da ‘pusher’ di una dipendenza fondamentale per i napoletani per cui il caffè è una modalità di incontro sociale”. Il logo della manifestazione è stato realizzato dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.

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Cronache

Strasburgo: Getty restituisca la statua dell’Atleta di Lisippo all’Italia

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L’Italia ha tutto il diritto di confiscare e chiedere la restituzione della statua greca in bronzo dell’Atleta vittorioso attribuita a Lisippo che si trova attualmente nel museo della la villa Getty a Malibu, in California. Lo ha stabilito oggi all’unanimità la Corte europea dei diritti umani respingendo il ricorso presentato dalla fondazione Paul Getty per violazione della protezione della proprietà.

Nella sua sentenza, la Corte di Strasburgo ha quindi riconosciuto la legittimità dell’azione intrapresa dalle autorità italiane per recuperare l’opera d’arte che venne rinvenuta nelle acque dell’Adriatico, al largo delle Marche, nel 1964. E che, dopo varie vicissitudini, venne acquistata dalla fondazioni Getty nel 1977 per approdare infine al museo di Malibu. I giudici, in particolare, hanno sottolineato che la protezione del patrimonio culturale e artistico di un Paese rappresenta una priorità anche dal punto di vista giuridico. Inoltre, diverse norme internazionali sanciscono il diritto di contrastare l’acquisto, l’importazione e l’esportazione illecita di beni appartenenti al patrimonio culturale di una nazione.

La fondazione Getty, sottolinea inoltre la Corte, si è comportata “in maniera negligente o non in buona fede nel comprare la statua nonostante fosse a conoscenza delle richieste avanzate dallo Stato italiano e degli sforzi intrapresi per il suo recupero”. Da qui la constatazione che la decisione dei giudici italiani di procedere alla confisca del bene conteso “è stata proporzionata all’obiettivo di garantirne la restituzione”.

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Cultura

“L’avvocato del D10S”: Angelo Pisani e la battaglia giudiziaria per Maradona

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Il libro “L’avvocato del D10S” di Angelo Pisani non è solo un tributo a Diego Armando Maradona, ma anche una narrazione intensa e appassionata delle battaglie legali che hanno segnato la vita del leggendario calciatore. L’opera, pubblicata da LOG edizioni e lunga 159 pagine, è disponibile al prezzo di 14,90 euro e si rivela un testo cruciale per chi desidera comprendere a fondo le vicende giuridiche e umane del “pibe de oro”.

Angelo Pisani, che ha rappresentato Maradona nelle aule di giustizia, descrive con fervore la sua lotta per dimostrare l’innocenza del calciatore di fronte alle accuse di evasione fiscale e altri gravi addebiti mossi dalla giustizia italiana. Attraverso un lavoro legale che si è esteso per decenni, Pisani è riuscito a infrangere il “muro di titanio” di Equitalia, sancendo giuridicamente l’innocenza di Diego.

Il titolo del libro, “L’avvocato del D10S”, è una chiara dichiarazione di stima e devozione verso Maradona, e il sottotitolo “Un’arringa in difesa di Diego Armando Maradona” stabilisce inequivocabilmente il tono dell’opera. Le prefazioni e le postfazioni scritte da noti esponenti del tifo calcistico partenopeo e figure chiave dell’ambiente sociale latino, come Maurizio de Giovanni, Gianni Minà e Nicola Graziano, arricchiscono ulteriormente il testo, aggiungendo diverse prospettive sulla figura di Maradona.

Il libro offre un ritratto inedito di Maradona, non solo come sportivo eccezionale ma anche come eroe umano e difensore dei più deboli, costantemente in lotta contro figure potenti come i presidenti della FIFA, Joao Havelange e Sepp Blatter. Inoltre, evidenzia il supporto di Maradona ai governi di sinistra in America Latina, una posizione che lo ha reso un bersaglio politico tanto quanto una stella del calcio.

Pisani non manca di ricordare il sostegno di Fidel Castro a Maradona durante i suoi momenti più bui, come la lotta contro la tossicodipendenza, un periodo durante il quale Maradona stesso riconoscerà il suo debito verso il leader cubano tatuandosi l’immagine del Che Guevara.

Il culmine del libro si raggiunge nel racconto del 25 maggio 2014, quando la giustizia italiana, dopo una lunga serie di battaglie legali, ha finalmente scagionato Maradona da ogni accusa di evasione fiscale. Questo evento non solo ha rappresentato una vittoria legale, ma ha anche simboleggiato la riscossa di un uomo contro un sistema che sembrava schiacciarlo.

“L’avvocato del D10S” di Angelo Pisani è quindi molto più di un semplice racconto giuridico; è un’affascinante biografia che intreccia diritto, sport e politica, mostrando come la vita di uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi sia stata incessantemente intrecciata con le dinamiche del potere a livello mondiale.

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