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Strage di Ustica 40 anni dopo, Mattarella: alleati collaborino a trovare la verità

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Sono le 20.59 del 27 giugno 1980 quando sul radar della torre di controllo di Ciampino sparisce il segnale del DC9 Itavia, partito da Bologna con direzione Palermo, mentre si trova in volo sul tratto di mare compreso tra le isole di Ponza e Ustica. A bordo ci sono 81 persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Da quel giorno sono trascorsi 40 anni, circa 2 milioni di pagine di istruttoria, migliaia di testimoni sentiti e un’ottantina di rogatorie internazionali. Quella strage pero’, “impressa nella memoria della Repubblica con caratteri che non si potranno cancellare”, come ha detto oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e’ ancora senza colpevoli. E la verita’ completa, che la presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime, Daria Bonfietti, invoca da decenni, non riguarda esclusivamente l’Italia, visto che quella sera sui cieli di Ustica non c’era solo il DC9, ma anche altri aerei militari, francesi e americani. “Non puo’ e non deve cessare l’impegno a cercare quel che ancora non appare definito nelle vicende di quella sera drammatica. Trovare risposte risolutive – ha proseguito il Capo dello Stato nel suo messaggio – giungere a una loro ricostruzione piena e univoca, richiede l’impegno delle istituzioni e l’aperta collaborazione di Paesi alleati con i quali condividiamo comuni valori. Il dovere della ricerca della verita’ e’ fondamentale per la Repubblica”.

Del resto, ha specificato Mattarella, “il quadro delle responsabilità e le circostanze che provocarono l’immane tragedia tuttora non risulta ancora ricomposto in modo pieno e unitario”. L’Italia intera “reclama chiarezza – ha detto anche la presidente del Senato, Elisabetta Casellati -. La prossima settimana convochero’ di nuovo il Consiglio di Presidenza perche’ si arrivi subito alla decisione finale sulla desecretazione”. Le parole di Sergio Mattarella sono arrivate poco prima che a Bologna cominciasse la cerimonia in ricordo delle 81 vittime, alla presenza anche del presidente della Camera, Roberto Fico, che ha sottolineato come “quella notte nei cieli ci fu una guerra” e quindi “vogliamo sapere chi ha premuto quel pulsante sganciando quei missili, quali caccia erano li’ e perche’. E’ chiaro che Ustica e’ una ferita immensa per tutto il nostro Paese. Ustica – ha proseguito – deve essere una questione di Stato e tutto lo Stato deve sentire il senso profondo di questa ferita”. Per Fico, che ha ricordato di essere stato in Francia anche per parlare della vicenda di Ustica, serve una “risposta sostanziale” alle rogatorie internazionali. “Chiedo anche a pezzi del nostro Stato – ha esortato il presidente della Camera – che conoscono perfettamente la vicenda e pezzi dello Stato che hanno depistato, di dire tutta le verita’”. E un contributo importante per allontanare l’ipotesi di una implosione strutturale e avallare la tesi del missile, si deve al giornalismo d’inchiesta, ricorda Fico. A Roma, in ogni modo, rimane aperta una indagine da parte della Procura. “A questi giudici – e’ la richiesta di Bonfietti – deve essere fornito ogni tipo di documentazione. Crediamo a un ruolo determinante del ministero della Giustizia per la gestione delle rogatorie internazionali – ha aggiunto – e per questo chiediamo al ministro Bonafede sforzi ulteriori, mentre gli riconosciamo l’impegno preso per la digitalizzazione di tutti gli atti relativi alla vicenda di Ustica”. Il premier Giuseppe Conte ha assicurato che “l’impegno del Governo e delle istituzioni nella ricerca della verita’ non deve conoscere soste. La memoria da sola non basta: le vittime e i loro familiari meritano giustizia”.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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I sindaci dei Campi Flegrei: paura tanta, ma nessun danno

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Paura sì ma nessun danno. I sindaci di Pozzuoli, Gigi Manzoni, e Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, invitano alla calma dopo le preoccupazioni per la forte scossa delle 5,44 che ha svegliato molti residenti dei Campi Flegrei ma anche tanti a Napoli. “La scossa di questa mattina è stata forte, 3.9 la magnitudo registrata dai sismografi dell’Osservatorio Vesuviano. Come accade in queste occasioni ci siamo attivati subito con i volontari della Protezione Civile e la Polizia Municipale. Al momento non si segnalano danni, per eventuali segnalazioni potete utilizzare i numeri della Centrale Operativa della Polizia Municipale: 081/8551891 e quelli della Protezione Civile: 081/18894400”, dice Manzoni.

Il primo cittadino di Bacoli, dal canto suo, spiega: “è stata molto forte. L’abbiamo sentita tutti. E in tanti hanno avuto paura. Magnitudo 3.9. Ore 5:44. Con epicentro in mare, nel nostro golfo, davanti la costa di Bacoli. Voglio rassicurarvi, subito. Non registriamo danni a cose e persone. Abbiamo ben percepito una nuova scossa legata al bradisismo dei Campi Flegrei. Tra le più forti da quando stiamo rivivendo la recrudescenza del fenomeno sismico. Sono in contatto con l’Osservatorio Vesuviano e la Protezione Civile Nazionale. Ho convocato il Centro Operativo Comunale e stiamo operando in sinergia con la Prefettura di Napoli. La situazione è sotto monitoraggio costante. Mi rendo conto delle preoccupazioni”.

Ma, dice Della Ragione rivolto ai cittadini “vi invito a mantenere la calma. Vi terrò constatemente informati. Io sono a vostra completa disposizione, come sempre, insieme a tutta la struttura municipale. Per segnalazioni, potete in qualsiasi momento contattare il 0815231736. Potete chiamare il Comando PM al 0815234057 e 0818553331. Vi lascio anche il mio numero personale 3398766104, a cui potete scrivermi anche su whatsapp. Viviamo nel Campi Flegrei. Dobbiamo imparare a convincerci. Vi sono vicino. Siamo al vostro fianco”. (A

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Blitz dei Carabinieri in un centro scommesse a Arzano, trovati minorenni

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Minorenni in un centro scommesse: è quanto hanno scoperto i carabinieri ad Arzano, in provincia di Napoli. Nel corso di controlli i militari hanno, infatti, accertato la presenza di diversi minori nel locale sorpresi mentre scommettevano. I carabinieri della locale tenenza hanno eseguito un’ordinanza di ingiunzione emessa dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – ufficio dei Monopoli per la Campania – di Napoli chiudendo per 10 giorni il centro scommesse di via Luigi Rocco. Per il titolare della società anche una sanzione di 7mila euro.

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