Collegati con noi

Politica

Mattarella lancia piano Mattei e precisa: sia paritario

Pubblicato

del

Il piamo Mattei lanciato dal governo può essere utile, deve essere strutturato con attenzione e soprattutto deve rispondere alle richieste ed alle esigenze dei Paesi africani interessati. Sergio Mattarella apre al piano Mattei e se ne fa sponsor nella sua visita in Africa tra Costa d’Avorio e Ghana. Ma il presidente della Repubblica si muove con grande attenzione e realismo nei due Paesi dell’Africa occidentale dove le scorie del colonialismo (soprattutto in Ghana) avvelenano ancora gran parte dei sentimenti della popolazione. Per questo oggi, nei suoi colloqui politici ad Accra con il presidente Nana Addo Dankwa Akufo-Addo, il capo dello Stato ha sottolineato come il nome di Enrico Mattei sia “il simbolo della cooperazione paritaria tra Europa e Africa contro lo sfruttamento coloniale”.

Il presidente della Repubblica, in attesa di un coinvolgimento dell’Unione europea al piano voluto dalla premier Giorgia Meloni, lo spiega formalmente alle leadership africane definendo contemporaneamente un confine insuperabile: “la scelta del nome di Mattei per il piano che il governo italiano ha lanciato non è casuale perchè Mattei è stato davvero un amico dell’Africa occidentale e del continente intero contro ogni forma di sfruttamento coloniale. Un piano per una collaborazione paritaria a tutela delle risorse locali: questo è l’obiettivo del piano Mattei. Il piano è quindi per una collaborazione secondo le indicazioni e le esigenze definite dai paesi del continente”.

Se quindi le parole del presidente confermano che è l’ora di passare dalla narrazione alla progettazione, l’invito che esce dal Ghana è quello di ascoltare e valutare con attenzione le esigenze dei Paesi che ne dovrebbero beneficiare. “Indicazioni” che Mattarella si è certamente appuntato in questa sua missione africana tutta tesa a rafforzare la cooperazione e a dare un “segnale di grande attenzione” dell’Italia ad un continente per anni dimenticato. Infatti il viaggio nell’Africa occidentale del presidente ha avuto l’obiettivo di verificare le convergenze sui principali dossier di politica estera – registrando l’estrema preoccupazione delle leadership sull’offensiva condotta dal governo Netanyahu a Gaza – e di aprire la strada a nuove collaborazioni economiche per le imprese italiane che sono “molto interessate”, ha precisato.

Anche oggi nei colloqui politici di Accra sono emerse le preoccupazioni per le gravissime tensioni nel mondo e in particolare nel Medio oriente. Timori che hanno spinto Mattarella a spiegare ancora una volta l’importanza dei fori multilaterali, a partire dalle Nazioni Unite. “Noi siamo per il multilateralismo, per un mondo – ha sottolineato trovando piena sintonia con il presidente ghanese – contrassegnato dal dialogo, dal confronto, dalla collaborazione e non dalla contrapposizione. Tanto più in questo periodo di turbolenze e gravi crisi dobbiamo ribadire che la prospettiva dell’umanità non è quella, è il dialogo la collaborazione tra Paesi”.

Da qui il reiterato appello a riformare l’Onu all’interno del quale, ha spiegato Nana Addo Dankwa Akufo-Addo, l’Africa deve trovare più spazio e agibilità: “la riforma delle Nazioni Unite deve diventare una priorità, è necessaria da tempo. Concordano anche Italia e Unione europea, bisogna correggere le ingiustizie che riguardano i Paesi africani”, ha detto il presidente del Ghana. Infine non poteva mancare una riflessione sul tema dei migranti molti dei quali partono proprio dall’Africa occidentale: “bisogna affontare insieme il fenomeno migratorio che va convertito da un fenomeno disordinato, gestito da trafficanti di esseri umani, a un fenomeno con ingressi legali e concordemente definiti. E’ un obiettivo importante”, ha detto Mattarella. “Voglio rassicurare il presidente Mattarella che il Ghana collaborera’ nell’eliminazione dell’immigrazione illegale e nella lotta al terrorismo”, gli ha garantito Nana Addo Dankwa Akufo-Addo.

Advertisement

Economia

Bilanci di previsione, virtuoso 86% dei Comuni ma non al Sud

Pubblicato

del

Comuni diventati virtuosi nella presentazione dei bilanci di previsione. Quest’anno sette su dieci già a metà febbraio avevano approvato e trasmesso il documento e alla data del 15 marzo la percentuale di comuni in linea era salita all’84%. Il dato risulta da un’elaborazione dei dati del Mef fatta dal Centro studi enti locali. Il dato, si spiega, è di netta rottura rispetto al passato e testimonia l’efficacia delle misure adottate lo scorso anno dal Ministero dell’Economia per interrompere il circolo vizioso dei posticipi infiniti che aveva caratterizzato gli ultimi decenni.

Ciò che emerge è però, ancora una volta, è “l’esistenza di divari siderali tra varie aree del Paese che vede contrapposti casi come quello siciliano, dove solo 30 comuni su 100 risultano aver approvato e trasmesso il bilancio, e la Valle d’Aosta e l’Emilia Romagna, dove questa percentuale sale al 96%”. Dopo anni di slittamenti nel 2023 un decreto ministeriale, ha riscritto il calendario delle scadenze contabili e anche se è comunque stata necessaria una proroga al 15 marzo quest’anno ben 4.695 comuni, il 59% del totale, hanno iniziato l’anno corrente con un bilancio di previsione già approvato e non si sono avvalsi del tempo aggiuntivo concesso dal Viminale.

Stando a quanto emerso da un’elaborazione di Centro Studi Enti Locali, basata sui dati della Banca dati delle Amministrazioni Pubbliche (Bdap-Mef), sono stati approvati entro il 15 marzo scorso i bilanci dell’84% dei comuni italiani. All’appello mancano quelli di 1.268 comuni. Questi enti hanno un profilo abbastanza preciso: la stragrande maggioranza è di piccole dimensioni. Nove di questi comuni su dieci hanno infatti meno di 10mila abitanti e il 64% è localizzato al sud e nelle isole. Nel nord Italia, nel suo complesso, risulta essere stato già trasmesso al Mef il 92% dei preventivi. In particolare, spiccano per efficienza: Emilia Romagna e Valle d’Aosta (entrambe a quota 96%) e Trentino Alto Adige e Veneto (95%). Ottimi anche i risultati registrati in: Lombardia (93%), Friuli Venezia Giulia (90%) e Piemonte (89%). Chiude il cerchio la Liguria, con l’85% di comuni adempienti.

Scendendo verso sud la percentuale decresce gradualmente, restando comunque buona al centro, dove mediamente sono stati già approvati e trasmessi 89 bilanci su 100. A trainare verso l’alto questo gruppo sono soprattutto Toscana (95%), Marche e Umbria (93%). Più indietro i comuni laziali, fermi a quota 81%. Meno rosea, ma comunque in netto miglioramento rispetto al passato, la situazione del Mezzogiorno dove i comuni più tempestivi sono stati 6 su 10. In particolare, le 3 regioni in assoluto più distanti dalla media nazionale sono – nell’ordine – la Sicilia, la Calabria e la Campania.

Nella banca dati gestita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla data del 24 aprile, risultano essere stati acquisiti soltanto 117 bilanci di previsione di comuni siciliani su 391, meno di uno su tre. Al di là dello Stretto ne sono stati trasmessi 236 su 404 (58% del totale), in Campania il 67% dei preventivi sono stati approvati nei tempi. Prima della classe, per quanto riguarda il meridione, è la Basilicata (92% di bilanci approvati), seguita a breve distanza dalla Sardegna (885) e dalla Puglia (86%). Chiudono il cerchio l’Abruzzo e il Molise, rispettivamente con l’80% e il 77% di comuni che hanno già inviato al Ministero il proprio preventivo.

Secondo il Centro Studi Enti Locali questi dati, nel loro insieme, testimoniano un effetto tangibile prodotto dalla nuova programmazione ma preoccupa la distanza abissale che continua a caratterizzare i risultati ottenuti da enti di territori diversi. Il processo di riforma della contabilità e dell’ordinamento degli enti locali, i cui cantieri sono aperti, dovrà necessariamente tenere conto anche delle criticità finanziarie e organizzative, ormai strutturali ed endemiche, di alcuni territori e individuare delle soluzioni efficaci per far sì che queste distanze siano colmate.

Continua a leggere

Politica

Europee: Vannacci presenta il suo libro giovedì a Napoli

Pubblicato

del

Roberto Vannacci, candidato della Lega alle elezioni europee, presenterà il suo libro “Il mondo al contrario” giovedì 2 maggio a Napoli. Lo annuncia Luigi Mercogliano, presidente per la Campania del comitato “Il mondo al contrario” che trae il suo nome dal titolo del libro scritto da Vannacci. La presentazione del libro si terrà giovedì 2 maggio alle ore 17 nel teatro del centro culturale “In arte Vesuvio”. Interverranno alla presentazione con l’autore il presidente campano di “Mondo al contrario” Luigi Mercogliano, il giornalista Sergio Angrisano e lo scrittore Massimo Scalfati.

Continua a leggere

Politica

Emiliano all’Antimafia: inopportuno io venga in audizione

Pubblicato

del

Il presidente della Puglia, Michele Emiliano, ha inviato una lettera alla Commissione parlamentare antimafia in cui spiega di non ritenere opportuna in questo momento una sua audizione, come richiesto già una settimana fa dall’ufficio di presidenza della stessa commissione. La motivazione del governatore sarebbe dovuta ad una serie di delicati impegni legati alla recente fase politica in Consiglio regionale, come la votazione della mozione di sfiducia nei suoi confronti. L’audizione avrebbe riguardato le vicende e le inchieste sui rischi di infiltrazioni mafiose nel territorio pugliese e in particolare a Bari.

“Quello di Emiliano è un evidente gesto di debolezza. Se lui adombra eventuali gesti di strumentalizzazione politica si sbaglia. Noi conosciamo bene i limiti e i poteri dell’Antimafia e confermo da parte mia la richiesta di audizione del presidente della Puglia, affinché venga fatta chiarezza su alcune vicende”. Così la senatrice di Italia Viva e componente della commissione antimafia, Raffaella Paita, in merito alla lettera inviata dal governatore della Puglia, in cui Emiliano ha spiegato alla commissione di non ritenere opportuna una sua convocazione in questo momento.

La commissione Antimafia ha ufficialmente convocato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per il 2 maggio. Lo si apprende da fonti della commissione secondo le quali l’audizione è fissata per le 10.30.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto