Collegati con noi

Corona Virus

Calano ancora vittime del virus, al minimo contagi e decessi in Lombardia

Pubblicato

del

“Fino a quando il ministro della Salute Speranza non ci dira’ che e’ finita, non sara’ finita” dice Francesco Boccia, nella sede della Protezione civile per un omaggio a medici e infermieri volontari con il premier Giuseppe Conte. I dati della pandemia sono lontani da quelli terrificanti di marzo e aprile – “i giorni piu’ difficili della nostra vita” li definisce Roberto Speranza -, ma il coronavirus circola ancora e l’attenzione non deve abbassarsi. E’ il messaggio del governo nel giorno in cui si registra il dato piu’ basso delle vittime da inizio marzo, 23, delle quali appena 3 in Lombardia, il bilancio piu’ clemente dal 27 febbraio per la regione. “I morti non sono numeri, sono persone, non dobbiamo dimenticarli”, afferma Conte alla cerimonia per i sanitari, ed “e’ importante che tutti i cittadini comprendano che siamo in una situazione comunque di emergenza – esorta il premier -. Se iniziassimo a non rispettare le regole di cautela potremmo trovarci di nuovo in difficolta’”. Duro il titolare degli Affari regionali Boccia: “Gli assembramenti sono uno schiaffo a 34 mila morti”. Ad oggi 34.657 le vittime ufficiali della pandemia. I contagi giornalieri accertati sono 218, meno del giorno precedente, di cui 143 in Lombardia – ancora il 65,5% del totale – e ci sono 7 regioni senza nuovi casi. Ma i tamponi della domenica sono come sempre pochi, meno di 30 mila (il totale dei test da inizio emergenza supera i 5 milioni). Positivo invece il dato dei pazienti in terapia intensiva, che calano di 21 unita’; in 9 regioni e nella provincia autonoma di Trento non ci sono ricoverati in rianimazione per Covid-19. I guariti e dimessi sono oltre 183 mila. In 12 regioni non si registrano nuove vittime. La circolazione del virus impensierisce ancora nel nord Italia e l’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms) conferma che potrebbe essere arrivato prima di quando rilevato, come indicano le tracce nei campioni di acque fognarie a dicembre. E sono proprio le regioni settentrionali a presentare alcuni dei possibili nuovi cluster, come gli 11 nuovi positivi in Alto Adige in appena 24 ore. Il caso piu’ importante resta pero’ la Lombardia, nonostante il dato odierno incoraggiante sulle vittime. La percentuale di positivi sui nuovi casi testati rimane alta, il 2,73%, ben al di sopra della media nazionale. Il presidente Attilio Fontana rimuove l’obbligo di uso dei guanti sui mezzi pubblici e parla di ritorno alla normalita’ “a piccoli passi”. Ma la regione, oltre ad avere avuto quasi il 50% delle vittime, registra un aumento della trasmissione del contagio del 13% rispetto al periodo di lockdown, secondo le anticipazioni di uno studio dell’Universita’ Ca’ Foscari di Venezia. Nel resto delle regioni dalla riapertura a maggio non sono invece sostanzialmente aumentati i casi. Meta’ circa dei nuovi contagi, pero’, secondo la Regione Lombardia, sono ‘debolmente positivi’ e quindi poco contagiosi, in base a uno studio del San Matteo di Pavia. Secondo il professor Pierluigi Lopalco, stratega della Regione Puglia, “il virus circola ormai a bassa intensita’ in una popolazione piu’ sana”, i giovani, avendo messo in sicurezza gli anziani. Resta la sfida di isolare subito i nuovi focolai. A Roma il cluster del San Raffaele Pisana ha raggiunto i 119 casi individuati. Altri tre mini focolai sono stati individuati nel Bolognese, mentre a Palmi (Reggio Calabria) tre quartieri sono diventati zona rossa. Per tracciare e’ fondamentale la App Immuni, scaricata finora da circa 3 milioni e mezzo di persone. Una quota ancora non sufficiente. Al messaggio del governo verso medici e infermieri si e’ unito Papa Francesco che, in risposta ad una lettera di una operatrice dell’ospedale di Pesaro, ha telefonato al Dipartimento di prevenzione dell’Area Vasta 1 per ringraziare chi ha affrontato l’emergenza: “siete degli eroi”.

Advertisement

Corona Virus

AstraZeneca ammette: vaccino contro Covid-19 può causare trombosi

Pubblicato

del

L’azienda biofarmaceutica internazionale AstraZeneca ha ammesso per la prima volta che uno degli effetti collaterali del suo vaccino contro il Covid-19 può essere la sindrome da trombosi con trombocitopenia (TTS). Lo ha scritto il Telegraph, citando documenti di tribunale. È stata presentata un’azione legale collettiva contro l’azienda perché il vaccino, sviluppato insieme all’Università di Oxford, ha causato danni gravi o fatali a diversi pazienti, si legge nel comunicato.

“Il vaccino può causare, in casi molto rari, una sindrome da trombosi con trombocitopenia (Tts). Le cause sono sconosciute”, si legge in un estratto di un documento fornito dall’azienda a un tribunale lo scorso febbraio. Secondo i media, sono state presentate 51 richieste di risarcimento all’Alta Corte di Londra, in cui le vittime e le loro famiglie chiedono danni per circa 125 milioni di dollari. La sindrome da trombosi con trombocitopenia causa coaguli di sangue e un basso numero di piastrine, ha spiegato il quotidiano.

La prima richiesta, spiega l’articolo, è stata presentata l’anno scorso da Jamie Scott, che, dopo la somministrazione del vaccino nell’aprile 2021, ha sviluppato un coagulo di sangue e un’emorragia cerebrale, che avrebbe causato danni permanenti al cervello. Viene citato anche il caso della famiglia di Francesca Tuscano, una donna italiana morta nell’aprile 2021 dopo essere stata vaccinata contro il coronavirus. La famiglia della 32enne si è rivolta a un medico legale e a un ematologo, che hanno stabilito che “la morte della paziente può essere attribuita agli effetti collaterali della somministrazione del vaccino Covid-19”. La donna è deceduta per trombosi vascolare cerebrale il giorno successivo alla somministrazione del farmaco di AstraZeneca.

Continua a leggere

Corona Virus

Covid, ancora calo dei casi e dei decessi

Pubblicato

del

Continua il calo dei nuovi casi di Covid in Italia e sono in netta diminuzione i decessi. Nella settimana compresa tra il 18 e il 24 aprile 2024 – secondo il bollettino del ministero della Salute – si registrano 528 nuovi casi positivi con una variazione di -1,9% rispetto alla settimana precedente (538); 7 i deceduti con una variazione di -22,2% rispetto ai 9 della settimana precedente. Sono stati 100.622 i tamponi effettuati con una variazione di -6,4% rispetto alla settimana precedente (107.539) mentre il tasso di positività è invariato e si ferma allo 0,5%. Il tasso di occupazione in area medica al 24 aprile è pari allo 0,9% (570 ricoverati), rispetto all’1,1% (700 ricoverati) del 17 aprile. Il tasso di occupazione in terapia intensiva al 24 aprile è pari allo 0,2% (19 ricoverati), rispetto allo 0,3% (22 ricoverati) del 17 aprile.

Continua a leggere

Corona Virus

Influenza e Covid, attesa crescita con ritorno a scuola

Pubblicato

del

La riapertura delle scuole dopo le festività natalizie potrebbe dare un’ulteriore spinta alle infezioni respiratorie: influenza, soprattutto, ma anche Covid-19 e virus respiratorio sinciziale. È il timore espresso da più parti e confermato anche dalla Società Italiana di Pediatria. “Con il rientro dei bambini a scuola ci aspettiamo un aumento dei casi di influenza anche se – c’è da dire – durante il periodo delle vacanze non si è osservato un calo dei contagi, probabilmente per le occasioni di vita sociale durante le festività.

Inoltre, siamo nel momento del clou del virus respiratorio sinciziale”, dice Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società Italiana di Pediatria, che sottolinea che “è importante che i bambini che hanno sintomi influenzali rimangano a casa”. “Ho scritto al ministro della Salute con l’obiettivo di accedere un faro su una malattia che provoca, soprattutto tra i neonati, gravi patologie, anche mortali: la bronchiolite.

La Commissione europea ha autorizzato il vaccino Nirsevimab che ha già passato severissime e rigidissime misure di controllo da parte di Ema. Questo farmaco potrebbe essere uno strumento fondamentale per la lotta alla bronchiolite ed è arrivato il momento che venga adottato anche nel nostro Paese, quanto prima”, ha intanto fatto sapere Orfeo Mazzella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato, citando il caso di una neonata di tre mese morta a fine anno probabilmente proprio a causa di questo virus.

Intanto nelle ultime due settimane, in Italia, l’influenza e le sindromi simil-influenzali hanno fatto registrare numeri da record: due milioni di persone messe a letto solo nelle ultime due settimane dell’anno, con tassi elevati soprattutto nei bambini più piccoli “che sono quelli nel corso degli ultimi anni non hanno sviluppato un patrimonio immunitario per difendersi dall’infezione”, spiega Agostiniani. Covid-19, al contrario, nell’ultima rilevazione del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità ha mostrato un lieve rallentamento.

Tuttavia, nel mondo sembra che i contagi abbiano ripreso a salire: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle ultime 4 settimane ci sono stati 850mila casi di Covid nel mondo, con un aumento del 52% rispetto al mese precedente. I numeri reali, tuttavia, potrebbero essere molto più alti.

“Sappiamo che in tutto il mondo le segnalazioni sono diminuite, i centri di sorveglianza sono diminuiti, i centri di vaccinazione sono stati smantellati o chiusi. Questo fornisce un quadro incompleto della situazione e purtroppo dobbiamo aspettarci più casi di quelli che abbiamo dichiarato ufficialmente”, ha detto Christian Lindmeier dell’Oms.

Che la situazione stia peggiorando si intuisce anche dai ricoveri: tra il 13 novembre e il 10 dicembre, nei Paesi che segnalano sistematicamente i dati all’Oms e che sono ormai meno di 60, sono stati registrati più di 118 mila nuovi ricoveri per Covid e più di 1.600 nuovi ricoveri in terapia intensiva, con un aumento rispettivamente del 23% e del 51%.

La ripresa dei contagi potrebbe essere legata alla nuova JN.1 del virus Sars-CoV-2. I dati che arrivano dagli Stati Uniti sembrano confermarlo. Secondo le ultime stime dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) nell’ultima settimana JN.1 è arrivata al 61,6% di prevalenza. JN.1, che ormai è dominante anche in Italia, discende dalla variante BA.2.86 (Pirola) ed è stata isolata proprio negli Stati Uniti lo scorso settembre. Per i Cdc “al momento non vi è alcuna indicazione di un aumento della gravità da JN.1”. Tuttavia, è possibile che “questa variante possa determinare un aumento delle infezioni”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto