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Cronache

Ecco i nomi delle società e dei manager della camorra entrati nell’affare delle sanificazioni post Covid 19

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C’è una signora disoccupata a capo di una ditta di pulizie legata a un consorzio molto competitivo sul mercato delle sanificazioni e disinfestazioni in tempi di epidemia. Sono alcuni dettagli dell’inchiesta della Guardia di Finanza di Napoli sulle capacità della camorra napoletana di entrare nel business del Covid 19.  Questa signora disoccupata di cui trattiamo è la prestanome al servizio del boss Antonio Mennetta, giovane killer e poi boss e poi manager  che dal carcere, al 41 bis, dettava la linea economica della cosca, imponeva scelte finanziarie. E la sua scelta è stata quella di creare o rilevare aziende da inserire nel settore delle  bonifiche dei condomini. L’azienda finita nel mirino dei pm della procura di Napoli è la Gs cleaning service srl, una società di pulizie che fa parte di un più ampio consorzio che è riconducibile a take Alberto Sperindio ovvero il cognato del boss Mennetta in cella al 41 bis. Lui è il manager incensurato che riesce a comprare uno Yatch, ad inserirsi nelle aste giudiziarie, a dettare legge su due settori in particolare: quello della vigilanza privata e quello delle sanificazioni. Gli ordini arrivavano dal carcere da Mennetta, recluso in regime di isolamento a Sassari nel reparto in cui c’era anche Pasquale Zagaria.

Antonio Mennetta. Il boss che dettava ordini dal carcere

Le aziende di Mennetta anche se intestate a teste di legno, evidentemente in questi mesi hanno goduto di un vantaggio competitivo non indifferente. Non hanno mai avuto bisogno di liquidità, mai chiesto prestiti a banche e soprattutto avevano idee chiare e parole chiare per gli amministratori di condominio che dovevano sanificare. Negli atti di inchiesta ci sono nomi di imprenditori costretti a mollare appalti, lasciare commesse per timore di reazione violente del clan della Vinella Grassi, il gruppo di Mennetta. Un gruppo di camorristi che con 200mila euro cash rileva una azienda in difficoltà e così in un solo colpo ripulisce soldi sporchi e si assicura una azienda  che nella sua  gestione aveva crediti per 450mila euro con l’Azienda napoletana di mobilità. Il clan di camorra di Mennetta entra anche nel capitale della Eagle, che – a partire da questo momento – diventa una sorta di monopolista nel campo della vigilanza privata. Come se la camorra si facesse un piccolo esercito privato armato con la scusa della vigilanza. Anche qui, come in altri campi oggetto di indagini lo schema per inquinare la economia legale è sempre lo stesso: soldi sporchi, prestanome e aziende in difficoltà finanziaria da rilevare. Con questa inchiesta finiscono in carcere Alberto Sperindio (cognato del boss Mennetta), Annunziata Petriccione (madre di Mennetta), Salvatore Di Bari e Giovanni Vallefuoco, mentre il giudice ha applicato la misura dell’ obbligo di dimora a carico di Antonio Aurino e Gianluca Sperindio, personaggi comunque consustanziali come uomini di paglia nelle società che erano lanciatissime nell’affare Covid.

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Auto in fiamme a Napoli, si blocca la zona collinare, traffico in tilt

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Un incendio di vaste proporzione ha creato notevoli problemi alla circolazione della zona collinare di Napoli: un’auto in fiamme in via Bernardo Cavallino per motivi da accertare, ha provocato una nuvola di fumo che ha costretto due squadre di Vigili del Fuoco ad intervenire. Non ci sono feriti, ma gli abitanti del quartiere hanno temuto il peggio. La zona è rimasta bloccata da poco dopo le 8 del mattino ed ancora si sta lavorando per mettere la zona in sicurezza. visto che si tratta di un’arteria importante delal zona collinare della città e densamente abitata

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Cronache

Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Cronache

Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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