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Più tamponi per tutti? La Regione Campania fa una gara talmente sprint che se ne accorgono… in pochi

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Servivano subito laboratori privati per l’esecuzione di tamponi. La sorveglianza attiva sanitaria dei campani per verificare se sono o meno affetti da covid 19 è un po’ troppo all’acqua di rose, dunque il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha dato ordini precisi allo staff presidenziale di soffocare nella culla quelle critiche che gli arrivavano da più parti: più tamponi, più tamponi. E così sia. Come cercare e come affidare incarico a laboratori privati di provata capacità tecnica professionale in un campo così delicato come quello di una epidemia? Con una ” chiamata” che la Regione ha avviato in tempi record con un bando della SoReSa. Non sapete che cos’è la SoReSa? Società Regionale per la Sanità. La Regione Campania usa questa società strumentale “per la realizzazione di azioni strategiche finalizzate alla razionalizzazione della spesa sanitaria regionale”. Così dicono di loro stessi. Tradotto: gestiscono risorse importanti nel settore della sanità, vena aperta nei conti della Regione Campania. Una regione che spende ogni anno 10 miliardi di euro per un servizio sanitario che è quello che conosciamo. Quanto tempo è durato dalla banditura alla aggiudicazione della gara? Meno di un giorno, più di mezza giornata. Occorreva far presto. La Campania era ed è la regione che fa meno test e ha meno elementi per dire se la situazione è più o meno grave sotto il profilo dei contagi. E poi ci sono tante storie di persone a casa ammalate, qualcuna che muore senza che mai sia stato fatto un tampone. Nei giorni precedenti il bando per trovare lavoratori privati cui far eseguire tamponi la Regione aveva trovato un aiutino di un privato, “il centro Ames a Casalnuovo, e nessuno ( se non le istituzioni ai vertici, e gli addetti ai lavori) lo sapeva. Né avrebbe dovuto saperlo” scrive la Repubblica in una inchiesta pubblica oggi sulla edizione di Napoli.

“Un centro all’avanguardia  ovviamente, dove – si scopre – si è letteralmente trasferito da giorni personale e (pare) attrezzature dell’Istituto Zooprofilattico di Portici: fortissimo e riconosciuto, con il suo direttore Antonio Limone, sulla filiera della sanità animale; meno, di certo, sulla infettivologia umana. Eppure l’Istituto, in pochi giorni, ha molto più che decuplicato i suoi test (superando perfino l’unico centro di riferimento: il Cotugno). Addirittura balzando da 58 (28 marzo) ai 700 tamponi (primi di aprile), al giorno” scrive la cronista di Repubblica Conchita Sannino.

Si spiega con questo aiuto del laboratorio privato il numero enorme di tamponi eseguiti allo Zooprofilattico di Portici?La Repubblica ricostruisce queste performance dell’Istituto Zooprofilattico, parla con il direttore di Ames (il laboratorio di Casalnuovo), Antonio Fico, e apprende che sì,  “abbiamo messo a disposizione la nostra tecnologia e i nostri spazi, ma li lavorano loro” avrebbe detto Fico a Conchita Sannino. Insomma Ames ha messo a disposizione le sue strutture per dare una mano alla sanità pubblica campana in un momento di difficoltà, in costanza di epidemia. Niente di male.  Lo stesso direttore dello Zooprofilattico, Limone, spiega che c’erano stati problemi con reagenti, macchina e che questi problemi sono stati risolti grazie all’aiuto del privato. “Poi abbiamo dovuto procurarci macchinari di Ab Analitica, un sistema più avanzato, e siamo andati da Ames, ma come locali, come struttura, dentro ci lavorano i nostri” avrebbe detto Limone a Repubblica. Che c’è di male? Nulla, ovviamente. “Ma hanno avuto già convenzioni con voi?” chiede la giornalista di Repubblica al direttore dello Zooprofilattico? “Certo, hanno lavorato con noi su Terra dei Fuochi, sono bravissimi” la risposta. “Scusi, ma questo non è fuori delle regole?” è l’obiezione della giornalista.  “In tempo di Covid, cos’è nella norma?” avrebbe detto Limone. E fin qui diciamo che viene raccontata una bella storia di collaborazione tra un privato che dà una mano al pubblico, gratis. Anche se c’è questa vicenda del rapporto di lavoro già in atto tra il laboratorio e la struttura di sanità pubblica che lascia pensare.
Ma torniamo al bando della Soresa: chi vuole partecipare ha tempo una notte e una mattinata. Durata del contratt 4 mesi, rinnovabili. Dipende dalla epidemia, ovviamente. Tra le aziende che si offrono di lavorare ci sono Ames e Synlab, una multinazionale dei servizi di diagnostica. Il primo allarme, la prima denuncia è quella di Federlab Italia, col presidente Gennaro Lamberti. Federlab parla di bando carbonaro (effettivamente i tempi non sono stretti, semplicemente non c’è tempo per coinvolgere più privati). E poi c’è la produttività massima richiesta: “500 tamponi” al giorno come minimo. Più che un bando sembra una roba già scritta. Secondo Federlab “è un bando che favorisce solo maxigruppi e multinazionali che, anche in questo settore, nella crisi epocale, distruggeranno realtà territoriali e ingloberanno tutto”.

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Crisi per Chiara Ferragni, perde un altro contratto

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Il momento critico per Chiara Ferragni prosegue. L’imprenditrice digitale coinvolta nel caso Balocco ha perso un altro accordo di collaborazione: Pantene di cui era testimonial dal 2016 ha scelto da gennaio la modella israeliana Havi Mond. Ferragni, al centro di una indagine della Procura per truffa aggravata per il pandorogate, per cui l’Antitrust ha inflitto alle sue societa’ Fenice e Tbs Crew una sanzione di oltre un milione di euro per una presunta pubblicità ingannevole legata alla vendita del Balocco Pink Christmas (udienza del suo ricorso è fissata al 17 luglio) continua nel momento no.

I follower sono da oltre 29 milioni 700mila sono scesi a 29 milioni ma è sulla reputation che si sta misurando il suo appeal. Negli ultimi mesi non è stata confermata nel cda di Tod’s e ha interrotto altre collaborazioni come quella con le Cartiere Pigna. Prima di Pigna, era stata la Safilo a chiudere il rapporto per una linea di occhiali,mentre Coca Cola aveva bloccato uno spot previsto alla la fine di gennaio. Oggi online si sono scatenati i commenti sul fatto che il brand svizzero di shampoo e prodotti per capelli, nel gruppo Procter & Gamble abbia scelto un’altra testimonial. La stessa Mond ha pubblicato sulla propria pagina Instagram le prime immagini della campagna già a gennaio.

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Giulia Cecchettin, verso richiesta giudizio per Turetta

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Si avvicina la chiusura delle indagini per il femminicidio di Giulia Cecchettin, con la probabile richiesta di rinvio a giudizio per Filippo Turetta, che si trova in carcere a Verona da novembre con l’ipotesi di reato di omicidio volontario. A sei mesi dal delitto della giovane di Vigonovo (Venezia), la Procura della repubblica di Venezia potrebbe avanzare l’istanza al Gip già a giugno, così da non far scadere i termini di custodia cautelare del giovane di Torreglia (Padova). Il processo a Turetta potrebbe così aprirsi agli inizi di autunno, tra settembre ed ottobre. Sulla decisione di mandare a processo in Assise il giovane pesa la valutazione relativa alla premeditazione del delitto. La Procura ha gli esiti dell’autopsia sul corpo della vittima, le analisi sulle macchie di sangue e gli altri elementi raccolti dai Ris nella Fiat Punto nera di Turetta.

Importanti saranno gli accertamenti tecnici sullo smartphone e sul pc portatile, anche questi sequestrati nella sua macchina dopo l’arresto in Germania al termine di 8 giorni di fuga. La contestazione dell’aggravante della premeditazione impedirebbe alla difesa di chiedere il rito abbreviato, con un eventuale sconto di pena. Si tratterà di ipotizzare se Turetta abbia potuto architettare il delitto: il fatto che avesse portato con sé il coltello utilizzato per colpire Giulia è un elemento; il nastro adesivo usato per legarla un altro; il fatto che avesse fatto il pieno alla macchina un altro ancora. La cronologia della navigazione su internet, o altri appunti rinvenuti nel Pc o nel cellulare, e i messaggi conservati potrebbero risultare decisivi. La difesa dell’imputato, rappresentata dal professor Giovanni Caruso, dal canto suo potrebbe chiedere la perizia psichiatrica, qualora Turetta venisse rinviato a giudizio davanti alla Corte d’Assise, con il rischio di venire condannato alla pena dell’ergastolo.

La Procura ha scelto per ora la via del totale silenzio sugli accertamenti, anche per cercare di attenuare il clamore mediatico che la vicenda di Giulia ha suscitato, anche se i riflettori si riaccenderanno in occasione del processo. Nel frattempo il papà di Giulia, Gino Cecchettin, mantiene vivo il suo impegno di testimoniare l’impegno contro la violenza di genere e la sopraffazione. Il 6 maggio prossimo verrà pubblicato un dialogo tra lui e il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, nell’ambito del Festival Francescano di Bologna. Fu proprio Zuppi, nell’immanenza della tragedia, ad aiutare Gino mettendolo in contatto anche con papa Francesco. “Quando leggevo storie di femminicidi – ha detto il papà di Giulia – ne rimanevo colpito, scosso, ma poi egoisticamente giravo pagina. Io ero ‘normale’, e nel mondo ‘normale’ certe cose non accadono. Non è così. Nessuno di noi è immune, perché l’idea della prevaricazione riguarda tutti indistintamente, riguarda il mondo nel quale viviamo”.

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La Luna strega il cielo di maggio con cinque fasi

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La Luna strega il cielo di maggio, che sarà caratterizzato da una particolarità nel calendario delle fasi lunari: invece delle consuete 4 fasi, questo mese se ne verificheranno 5. La Luna all’ultimo quarto, dunque, che aprirà maggio, tornerà poi anche per chiudere il mese. Come ricorda l’Unione Astrofili Italiani, l’ultimo mese che ha ospitato una fase lunare in più è stato agosto dello scorso anno e per il prossimo dovremo aspettare dicembre. Il calendario primaverile vedrà il satellite della Terra protagonista anche di un bis con Saturno: potremo ammirare per ben due volte la congiunzione, il 4 e il 31 maggio, quando la falce di Luna calante incontrerà il pianeta poco prima dell’alba nella costellazione dell’Acquario.

In questo periodo i pianeti lasciano il cielo della sera: quelli visibili ad occhio nudo sono tutti osservabili solo al mattino presto, prima del sorgere del Sole. Venere e Giove, i più luminosi, sono adesso invisibili poiché troppo vicini alla nostra stella: Giove sarà in congiunzione con il Sole il 18 maggio, mentre Venere lo sarà il mese prossimo. Tra le prime luci dell’alba si potranno invece individuare facilmente Marte e Saturno, mentre per Mercurio le condizioni sono meno favorevoli, a causa della sua posizione molto bassa sull’orizzonte.

Da segnalare anche Urano, al momento invisibile per la sua imminente congiunzione con il Sole, che il 23 maggio supererà il limite tra due costellazione, evento piuttosto raro per i lenti pianeti più esterni, lasciando l’Ariete ed entrando nel Toro. Il cielo primaverile è dominato dalle costellazioni del Leone e della Vergine, tra le più estese dello zodiaco, ma le stelle più brillanti si trovano più a Nord-Est: Arturo nel Bootes e Vega nella Lira, futura protagonista dei cieli estivi insieme alla costellazione del Cigno e a quella dell’Aquila. Nelle prime ore della sera, basse sull’orizzonte occidentale, c’è ancora il tempo di ammirare alcune delle costellazioni che sono state protagoniste dei cieli invernali, come l’Auriga, i Gemelli e il Cancro. Maggio è un buon mese anche per l’osservazione di diversi sciami di meteore.

Le Eta Aquaridi, legate ad antichi residui della cometa Halley, costituiscono una delle correnti meteoriche più cospicue dell’anno con un picco nella notte tra 5 e 6. Sono però difficili da ammirare alle nostre latitudini, mentre si trova in posizione molto più favorevole chi cercherà di individuarle dall’emisfero australe. A queste meteore si aggiungono le alfa Scorpidi, con le loro caratteristiche stelle cadenti brillanti e colorate che raggiungono il picco tra 2 e 3 maggio, le Eta Liridi, che in questi ultimi anni si sono mostrate abbastanza attive e il cui massimo è previsto il 9 del mese, e le Eta Ofiuchidi, con il picco atteso per il 12.

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