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Politica

1,7 milioni i rifugiati ucraini, aumenta flusso in Italia

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Oltre 1,7 milioni di rifugiati dallo scorso 24 febbraio, di cui piu’ di un milione solo in Polonia, mentre la piccola Moldavia e’ gia’ al limite di saturazione. Giorno dopo giorno i dati dell’Onu sui flussi crescenti di profughi che lasciano i confini dell’Ucraina danno la misura della dimensione senza precedenti di questa emergenza. Anche in Italia il numero e’ in costante aumento: oggi altri tremila, per un totale di oltre 17 mila persone in poco piu’ di una settimana. Per l’Europa “una stima ragionevole parla di 5 milioni di persone attese – secondo l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell – Un movimento di rifugiati cosi’ grande e veloce non si vedeva dalla Seconda guerra mondiale”. La pressione maggiore, in questo momento, e’ soprattutto sui paesi confinanti. La guardia di frontiera polacca ha contato finora 1.067.000 persone al confine orientale. Ma sono numeri scritti sull’acqua: solo ieri si e’ toccato un nuovo record, 142.300 in un giorno, e non c’e’ motivo di credere che sara’ l’ultimo. E la Polonia e’ un paese grande, che conta quasi 40 milioni di abitanti. La Moldavia di suo ne conta invece solo 2,6 milioni, grossomodo quanto la citta’ di Roma, e ha gia’ accolto 230 mila rifugiati: un’altra citta’, praticamente, che in gran parte restera’ dov’e’ perche’ 120 mila ucraini hanno deciso di rimanere: “Su otto bambini ormai uno e’ un rifugiato – ha detto la premier Natalia Gavrilita alla Cnn – L’Ue deve creare corridoi per consentire ai profughi di lasciare il Paese, siamo al limite della nostra capacita’ di accoglienza”. Sono 267 mila, sempre secondo la testata statunitense, quelli che hanno passato il confine con la Romania, dove ‘Save the children’ ha allestito spazi sicuri per i piu’ piccoli. Ma e’ solo questione di tempo prima che l’onda trabocchi. La Turchia, ad esempio, e’ gia’ a quota 20 mila. L’Irlanda ne ha accolti 1.800, ma Dublino stima in circa 100 mila il numero in capo a qualche settimana o mese. Molti meno – a oggi 50 – quelli arrivati nel Regno Unito, a fronte di piu’ di 5.500 domande di visto. Piu’ massicci i numeri della Germania, 50.294, ma “non sappiamo quanti ne arriveranno ne’ quanti si fermeranno – ha fatto sapere il governo tedesco – Moltissimi vogliono raggiungere paesi come Spagna e Italia, che ospitano grandi comunita’ di ucraini”. In Italia vivono 236 mila ucraini, e ieri il totale degli arrivi era a 14 mila. Ma in 24 ore se ne sono aggiunti tremila e “di certo il numero aumentera’ – ha spiegato la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese – Molti sono andati in famiglie e in case di parenti. L’importante e’ farsi trovare pronti. Noi non faremo mancare il nostro aiuto”. Il sottosegretario del Viminale Carlo Sibilia ha riferito come in tanti abbiano offerto stanze o seconde case, ma bisogna “avvisare la prefettura di tale disponibilita’, per poter dare l’adeguata assistenza burocratica e scolastica ai profughi”. Prefetture che da giorni, in collaborazione con le Regioni, sono al lavoro per organizzare la macchina dell’accoglienza, con il coordinamento della Protezione civile. In settimana, spiegava stamattina alla Rai la ministra per gli Affari Regionali Maria Stella Gelmini, “coinvolgeremo la Conferenza delle Regioni, e con la Salute e l’Interno faremo il punto della situazione”. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha ricordato che proprio i governatori “hanno attivato strutture per fornire assistenza sanitaria a chi arriva, dando la possibilita’ di vaccinarsi” e anche di eseguire un tampone. Intanto in tutto il Paese si moltiplicano le iniziative di accoglienza: la diocesi di Bari e’ pronta ad accogliere 130 profughi, e gia’ 15 agriturismi del Salento apriranno le loro porte. La notte scorsa 40 rifugiati sono arrivati a Genova in pullman. A Milano il sindaco Sala stima 40 mila arrivi in totale. Nel Lazio sono stati stanziati 500 mila euro per le attivita’ di accoglienza dei Comuni, e si e’ insediata l’Unita’ di crisi: la Protezione civile regionale ha ribadito che mettera’ a disposizione circa 10 mila posti, poi i profughi saranno stabilmente accolti dalla rete Cas e Sai. Un migliaio di profughi sono gia’ in Veneto: il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ne ha accolti cinque in casa propria.

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Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

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“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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