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Esteri

Xi stronca l’opposizione, ora squadra di lealisti

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Il Partito comunista cinese ha posto le basi perchè il presidente Xi Jinping possa estendere il suo governo addirittura per per un altro quinquennio fino a un secondo decennio dopo il 2012-22, costringendo i suoi rivali alla pensione e posizionando i suoi lealisti ai vertici del potere. Il nuovo Comitato centrale, appena votato dal XX Congresso nazionale del Pcc, non ha tra i suoi 205 componenti il premier Li Keqiang e Wang Yang (entrambi con 67 anni potevano essere confermati), parte del Comitato permanente uscente, l’organo di massimo vertice del partito. Altri due suoi membri sui sette totali, Li Zhanshu (72) e il vicepremier Han Zheng (68), hanno lasciato in base all’età pensionabile non scritta ma de facto di 68 anni, che non è applicata a Xi (69). Gli ultimi due componenti uscenti, Wang Huning (67) e Zhao Leji (65, ora alla guida dell’Anticorruzione), saranno confermati. Il capo del partito di Shanghai Li Qiang (63 anni) starebbe per entrare nel Comitato permanente, secondo più anticipazioni, fino a poter diventare premier a marzo 2023. Li è un lealista di Xi, così come Ding Xuexiang (60) , che è il capo di gabinetto del presidente; Chen Min’er (62 anni, segretario del partito di Chongqing; infine, Li Xi (66 anni), segretario del partito del ricco Guangdong. Quest’ultimo, dovrebbe assumere la carica più alta della Commissione centrale per l’ispezione disciplinare (l’Anticorruzione). Il ministro degli Esteri Wang Yi (69) è rimasto membro del Comitato Centrale, sollevando la possibilità che possa essere promosso al Politburo che ora ha 25 funzionari, andando a capo della diplomazia del Pcc in sostituzione di Yang Jiechi (72). Nel complesso, l’elenco del Comitato centrale ha mostrato 11 nomi ancora in lizza per il Comitato permanente, tutti sono lealisti di Xi, tranne Hu Chunhua (65 anni) che è nel Politburo uscente. Intanto, domani alle 12 locali (6 in Italia), Xi presenterà ai media il nuovo Comitato permanente eletto dopo la prima plenaria del Comitato centrale che dovrà rinnovare anche il Politburo. Scontata, invece, la rielezione a segretario generale di Xi per un inedito terzo mandato.

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Idf, avanti con operazione Rafah per portare ostaggi a casa

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“Le Forze di Difesa di Israele stanno continuando la loro operazione mirata contro Hamas a Rafah come parte degli sforzi per ottenere una duratura sconfitta di Hamas e per portare a casa tutti i nostri ostaggi”. Lo ha detto il portavoce dell’Idf, Rear Admiral Daniel Hagari, in un video diffuso sul canale Telegram dell’esercito israeliano. “La nostra guerra – ha aggiunto – è contro Hamas non contro la popolazione di Gaza”.

“Le nostre operazioni contro Hamas a Rafah restano limitate e dirette a progressi tattici, aggiustamenti tattici, progressi militari e ad evitare aree densamente popolate – ha sottolineato il portavoce dell’Idf -. Dall’inizio della nostra azione mirata contro Hamas a Rafah abbiamo eliminato dozzine di terroristi, scoperto tunnel e numerose armi. Prima delle nostre operazioni invitiamo i civili a spostarsi temporaneamente nelle aree umanitarie e ad allontanarsi dal fuoco incrociato in cui li mette Hamas”.ù

“Negli ultimi giorni – ha spiegato Rear Admiral Daniel Hagari – abbiamo facilitato l’ingresso di 200.000 litri di carburante dal valico di Kerem Shalom, abbiamo facilitato e coordinato l’apertura di un nuovo ospedale da campo a Gaza e ci stiamo adoperando per consentire il flusso di aiuti umanitari verso Rafah attraverso il valico di Salah Al-Din Road. Solo negli ultimi giorni, ci siamo ricordati del perché il nostro attacco contro Hamas sia vitale: Hamas ha lanciato missili da Rafah verso il valico di Kerem Shalom attraverso il quale Israele lascia entrare gli aiuti umanitari per la popolazione di Gaza. E venerdì notte, Hamas ha lanciato 9 missili da Rafah verso la città israeliana di Beer Sheva, colpendo un parco giochi per bambini. Continueremo a compiere la nostra missione per ottenere la sconfitta di Hamas e per riportare a casa i nostri ostaggi”.

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Kiev, nonostante l’escalation per ora non serve evacuare Kharkiv

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“Nonostante l’escalation al confine, non ci sono motivi per evacuare la città di Kharkiv in questo momento. Sappiamo chiaramente quali forze il nemico sta utilizzando nel nord del nostro territorio regionale. Certo, gli attacchi russi possono aumentare, ma al momento non c’è alcuna minaccia per il centro regionale”. Lo ha dichiarato ai media nazionali il governatore della regione dell’Ucraina orientale Oleg Sinegubov.

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Baidu, la direttrice delle pubbliche relazioni e i suoi video choc per i dipendenti bullizzati

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Nel mondo delle pubbliche relazioni, dove il carisma e la gentilezza sono spesso percepiti come requisiti fondamentali, Qu Jing, ex direttore delle public relations di Baidu, ha scosso l’opinione pubblica con dichiarazioni che delineano un panorama lavorativo spietato. Le sue parole, trasmesse tramite una serie di video su Douyin, il TikTok cinese, hanno evidenziato un approccio impietoso alla gestione del personale: nessun fine settimana libero, lavoro fino a 50 giorni consecutivi e minacce di licenziamento permanente.

Queste dichiarazioni hanno rapidamente acceso un dibattito acceso sui social media cinesi, dove molti hanno criticato il suo stile di leadership, considerandolo inappropriato e dannoso per l’immagine aziendale. Nonostante il tentativo di ritrattare e scusarsi per le affermazioni fatte, il danno era già stato arrecato, culminando in un calo del 2% delle azioni di Baidu in borsa e nella successiva rimozione di Qu Jing dal suo ruolo.

Il caso di Qu Jing non è un’eccezione nel settore tecnologico cinese, noto per la sua “cultura del lavoro” estremamente esigente. Infatti, la famosa pratica “996” – lavorare dalle 9 del mattino alle 9 di sera, sei giorni alla settimana – è stata pubblicamente elogiata da figure di spicco come Jack Ma di Alibaba, che la descrive come una “benedizione” per il settore hi-tech.

Tuttavia, la reazione pubblica alle parole di Qu Jing sottolinea una crescente sensibilità alle questioni di equilibrio tra vita lavorativa e personale e ai diritti dei lavoratori in Cina. Mentre il settore continua a prosperare sull’innovazione e il duro lavoro, i metodi di gestione del personale e la cultura aziendale stanno diventando sempre più il centro del dibattito pubblico.

La vicenda ha evidenziato la tensione tra le aspettative tradizionali di sacrificio personale e le richieste di un ambiente di lavoro più umano e rispettoso dei diritti individuali. In un’epoca in cui l’opinione pubblica può influenzare significativamente la percezione e il successo di un’azienda, Baidu e altre compagnie tecnologiche potrebbero dover riconsiderare non solo come motivano e gestiscono il loro personale, ma anche come comunicano i loro valori al mondo esterno.

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