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Spettacoli

X Factor parla napoletano: vanno in finale Anastasio e Naomi con i Bowland e Luna. Fuori gioco Martina e Leo

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Dedicata al tema ‘Un mare da salvare’, sul palco della X Factor Arena è andata in scena la semifinale del talent targato Sky, che la prossima settimana eleggerà il suo nuovo talento. Ad aprire la serata live di X Factor, in pieno tema con l’argomento portante scelto per la puntata live, l’esibizione di Lorenzo Licitra, vincitore dello scorso anno e che per l’occasione si è esibito insieme ai sei concorrenti rimasti in gara, Anastasio, Bowland, Leo Gassmann, Luna, Martina Attili e Naomi, sulle note del capolavoro di Bob Dylan “A Hard Rain’s A-Gonna Fall” e su un palcoscenico inondato d’acqua.

 

I giudici di X Factor. Manuel Agnelli ha fatto sapere che è la sua ultima partecipazione al talent

Il meccanismo della competizione scelto è quello della doppia eliminazione, che porterà sotto i riflettori della finalissima al Mediolanum Forum quattro concorrenti. Sul fronte giudici, ad inizio serata le squadre sono equilibrate, con Manuel Agnelli e Mara Maionchi a quota due concorrenti in gara, rispettivamente con le Under Donne e gli Under Uomini, e Fedez e Lodo Guenzi con un solo concorrente ciascuno per gli Over e i Gruppi. Due le manche previste per questa puntata: nella prima, ‘My Song’, i concorrenti hanno presentato brani scelti da loro stessi, mentre nella seconda ciascuno ha proposto il brano scelto dal proprio giudice. Annunciata come la semifinale più dura di sempre, il live di questa sera si è aperto con la voce di Naomi, che per la sua prima esibizione di oggi ha scelto ‘Problem’ di Ariana Grande.

A seguire, Leo Gasmann ha provato a convincere il pubblico del televoto con ‘Dead in the water’ firmato dall’ex Oasis Noel Gallagher e in versione voce e chitarra, mentre Luna (“la concorrente piu’ attuale” secondo Manuel Agnelli) se l’è vista con un’intensa ‘Mica Van Gogh’ di Caparezza. Attesissimi dal pubblico anche questa sera, i Bowland (“grazie per continuare a dimostrare che il futuro e’ nella contaminazione” a detto il giudice Guenzi rivolto alla band) hanno deciso di confrontarsi con un brano del calibro di ‘Iron’ di Woodkid, mentre Martina Attili ha scelto per la sua prima manche ‘The Climb’ di Miley Cyrus. Ultimo del gruppo, Anastasio, che ha puntato tutto sulle rime di una commovente ‘La porta dello spavento supremo’, canzone di Franco Battiato. Al termine delle esibizioni di tutti e sei i concorrenti, il televoto ha decretato che il concorrente meno apprezzato da casa e’ risultato essere Martina, costretta ad abbandonare la gara ad un passo dalla finalissima.

La palla, per la scelta dei brani della seconda manche, è passata invece ai giudici. Se Manuel Agnelli ha affidato a Luna ‘Can’t hold us’ di Macklemore e Ryan Lewis, e a Martina Attili ‘Clown’ di Emeli Sande’, Mara Maionchi ha scelto il classico ‘Com’è profondo il mare’ di Lucio Dalla per Leo Gassmann e ‘Clint Eastwood’ dei Gorillaz per Anastasio. Tutt’altra musica, invece, quella che Fedez ha selezionato per la sua Naomi, messa a confronto con un mix tra ‘Rap God’ di Eminem e ‘Beautiful’ di Cristina Aguilera. Lodo Guenzi, alle prese con la scelta del brano per i Bowland, ha invece puntato sul l’italiano di ‘Amandoti’, firmato in originale dai CCCP, ma nella versione di Gianna Nannini. A giochi fatti e prima del televoto finale, sul palco della X Factor Arena è arrivato anche Salmo, nelle vesti di super ospite della serata e’ alle prese con con i suoi ’90 min’ e ‘Il cielo nella stanza’, entrambi brani tratti dal suo nuovo album ‘Playlist’, già certificato Disco di Platino.

Il conduttore. Alessandro Cattelan, punto fermo del talent di Sky da anni

Busta alla mano, Alessandro Cattelan, che settimana prossima dirigerà i giochi anche per la finalissima, ha annunciato i primi tre finalisti, i Bowland, Anastasio e Naomi. Leo Gasmann e Luna si sono dovuti invece scontrare nuovamente a suon di note per il ballottaggio, con un brano cavallo di battaglia per convincere i giudici. Agnelli, Guenzi, Maionchi e Fedez non sono però stati in grado di scegliere, optando ancora una volta al tilt e rimandando la scelta al pubblico. Da casa si è quindi decretato che il quarto finalista sarà Luna.

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Cinema

Cristina Comencini: il cinema delle donne è una nuova ricchezza. Io dalla parte delle donne sempre

Cristina Comencini racconta al Corriere della Sera il successo de “Il treno dei bambini”, la sua visione sul cinema delle donne, la politica e il suo nuovo amore.

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Cristina Comencini (le foto sono di Imagoeconomica), con il suo ultimo film “Il treno dei bambini” tratto dal romanzo di Viola Ardone e disponibile su Netflix, ha raggiunto quasi trenta milioni di visualizzazioni. «Mi sembra incredibile», racconta, «ma credo che il tema profondo del dopoguerra, del trauma che la guerra lascia sui sentimenti, abbia colpito il pubblico di tutto il mondo».

Il cinema tra piattaforme e sale

«Portare la gente in sala è bellissimo, ma difficile. Le piattaforme e il cinema possono coesistere. L’importante è, come diceva mio padre Luigi Comencini, mantenere sempre la massima verità e bellezza in quello che si crea», afferma Cristina, riflettendo sulla trasformazione del mondo cinematografico.

Il successo e la nuova generazione di registe

Comencini riconosce l’importanza del successo ma non lo vive come un punto di arrivo: «È un mestiere da montagne russe». È felice dell’affermazione di tante donne nel cinema italiano, come Paola Cortellesi, sottolineando: «Il cinema si è finalmente aperto alle storie delle donne, arricchendosi di nuove prospettive».

Il rapporto con la famiglia e il film di Francesca Comencini

Cristina racconta il forte legame con le sorelle e commenta il film di Francesca Comencini su loro padre Luigi: «Una scelta giusta. Ognuno vive un padre a modo suo». Nessuna gelosia, ma un affetto profondo che ha sempre unito la famiglia.

CRISTINA COMENCINI REGISTA

Politica, femminismo e il ruolo di Giorgia Meloni

Comencini ribadisce la sua radice di sinistra e il suo impegno per il femminismo: «Il sostegno reciproco tra donne non deve mai venir meno». Sul premier Giorgia Meloni, pur nella distanza politica, riconosce: «Per la sua parte politica sta facendo bene».

I cambiamenti nell’estetica e il coraggio delle attrici

Parlando di Giovanna Mezzogiorno, Cristina denuncia il problema della discriminazione estetica nel cinema: «Finalmente si inizia a dare meno peso all’apparenza e più al talento».

La maternità precoce e l’amore ritrovato

Diventata madre a 18 anni, Cristina confida di non aver rimpianti: «Mi ha dato la ricchezza di tutto ciò che ho scritto». Oggi vive una nuova fase felice della sua vita con il documentarista francese François Caillat, tra Roma e Parigi.

Il futuro: un nuovo romanzo in arrivo

Cristina annuncia anche il suo prossimo romanzo, “L’epoca felice”, che uscirà a ottobre per Feltrinelli: «Parlerà dell’adolescenza e della capacità della vita di sorprenderci anche quando meno ce lo aspettiamo».

 

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Spettacoli

Gwyneth Paltrow è stanca della dieta, ‘ora mangio pane e pasta’

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Gwyneth Paltrow ha affermato di essere tornata a mangiare cibi che in precedenza aveva eliminato dalla sua rigidissima dieta, tra cui pane, pasta e formaggio. Lo riporta la Bbc. L’attrice premio Oscar, diventata negli anni una guru del salutismo ha seguito e promosso diversi regimi alimentari negli anni. “Ho seguito per un certo periodo una dieta macrobiotica ferrea e così sono diventata ossessionata da un’alimentazione molto, molto sana”, ha detto nell’ultima puntata del suo podcast spiegando di essersi dedicata al “benessere e al cibo” a causa del cancro alla gola che ha ucciso il padre. Poi lei e il secondo marito, Brad Falchuk, hanno iniziato a seguire la dieta paleo, basata sul principio che ci si debba nutrire “come i nostri antenati”. Di recente però, Paltrow ha ricominciato a mangiare “pane a lievitazione naturale e un po’ di formaggio e un po’ di pasta”.

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Musica

Rocco Hunt, il ragazzo di giù diventa grande: “Ho 30 anni e ancora la rabbia del Sud”

Esce l’album Ragazzo di giù: tra neomelodico, rap e introspezione, la maturità artistica di un figlio del Sud.

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A 30 anni, Rocco Hunt ha già alle spalle 15 anni di carriera, una vittoria a Sanremo, hit estive, strofe militanti e un’identità artistica sempre più nitida. Ma oggi, con il nuovo album Ragazzo di giù, in uscita venerdì, Rocco — per molti ancora affettuosamente “Rocchino” — completa un percorso che lo conferma maturo, consapevole e profondamente legato alle sue radici.

“Sono fortunato, canto chi non lo è stato”

Il brano che dà il titolo al disco è un manifesto identitario.
“Io sono il ragazzo di giù fortunato”, spiega Rocco, “quelli che canto sono stati meno fortunati, magari non hanno dovuto lasciare casa, ma hanno pagato altri prezzi”. La nostalgia per la sua terra non è solo geografica, è memoria viva di un mondo che spesso si perde tra le distanze culturali.

Tra disagio e riscatto: “A Nord si perdono i valori”

“Oggi Napoli fa figo, ma vivere al Nord è diverso”, dice. Il successo, per lui, ha un prezzo. “Contano i numeri, non i valori”, afferma, parlando anche del figlio Giovanni, 8 anni, cresciuto tra Milano e Napoli: “Ha un accento diverso, ma deve sapere da dove viene, imparare l’inglese e la cazzimma partenopea”.

Il dialetto come identità: “È mamma, papà e biberòn”

Per Rocco il dialetto non è solo stile, ma lingua del cuore:
“È la strada dove sei cresciuto, la voce dei tuoi nonni, il suono dell’anima”. E anche se ha girato l’Italia e il mondo, resta anima di Scampia, del Sud e dei suoi contrasti.

Il rap, il neomelò, e il coraggio delle parole

Ragazzo di giù è un album eterogeneo, che passa da Gigi D’Alessio a Massimo Pericolo, da Irama a Baby Gang, mischiando il rap con la melodia napoletana e l’attualità più bruciante. In Demone santo, per esempio, denuncia con rabbia il crollo del ballatoio della Vela di Scampia:
“Quelle creature sono vittime dello Stato. A che serve il tricolore sulle bare bianche, se Cristo in quelle case non ci entra?”

Sanremo, De Filippo e il mare della costiera

Nel disco anche introspezione e memoria, con brani come ‘A notte, ispirato a Eduardo De Filippo, e Domani chissà, dove Rocco rievoca lo scugnizzo che si tuffava a bomba nel mare della costiera. E non manca un pensiero al futuro:
“Vorrei un secondo figlio”, dice, ma con il timore delle malattie, dei sacrifici, della fragilità.

Il tour: dal Molise a Milano, passando per la Reggia

Il tour estivo partirà il 20 giugno da Campobasso, con gran finale l’11 settembre alla Reggia di Caserta e il 6 ottobre all’Unipol Forum di Milano.
“Senza le mie radici non sarei quello che sono”, conclude Rocco.
E quando gli chiedono se oggi è ancora “‘nu juorno buono”, risponde senza esitazioni:
“Sì. Ma è sempre più difficile non vedere le nuvole all’orizzonte”.

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