Collegati con noi

In Evidenza

Voto conferma strategia Conte, quasi 65% sì per nuovo M5s: Grillo fuori dal Movimento

Pubblicato

del

Il voto bis sulle modifiche allo statuto dei 5 stelle conferma la linea di Giuseppe Conte. Quasi il 65 per cento degli aventi diritto (quasi 4000 in più rispetto alla prima tornata) – in base ai dati forniti dal MoVimento – ha confermato il sì alla svolta e la voglia di cambiamento rispetto al passato. Ora si volta pagina. Il leader lo dice in modo netto.

Il voto su alcune parti dello statuto, il secondo dopo che Grillo aveva impugnato il risultato del 24 novembre, certifica ancora una volta la volontà degli iscritti di dare un nuovo assetto al Movimento. Un M5s che non avrà più la figura del Garante(bocciata da oltre l’80 per cento dei votanti),ruolo ricoperto fino ad ora dal comico ligure. “Andiamo avanti con grande forza – dice l’ex premier commentando il responso delle urne – con l’orgoglio di quel che abbiamo fatto ma lo sguardo fisso nel futuro. Abbiamo una passione immensa e tante battaglie da fare tutti insieme per cambiare il Paese”.

Nessuna sorpresa, anzi una vittoria netta ancora di più rispetto alla volta precedente, il che non vuol dire stappare bottiglie, anzi – è il ragionamento che si fa nel Movimento – l’esito delle votazioni conferma quello che Conte aveva auspicato. A nulla dunque sono serviti gli appelli dell’ormai ex Garante (uno dei quesiti rimesso in votazione prevedeva appunto il superamento del ruolo ricoperto fino ad ora del comico genovese) a “boicottare” il voto.

A differenza delle prima consultazione, la base del Movimento è stata richiamata ad esprimersi solo sulle modifiche statutarie come appunto il ruolo del garante, quello del presidente, la modifica del simbolo. L’esito delle votazioni se è vero che consegnano ufficialmente a Conte le chiavi del M5s, forse non serviranno a sedare le polemiche con il fondatore. Difficile immaginare che Grilloresti in silenzio. Nei giorni scorsi era stato lui a decretare “la morte del M5s” così come lo aveva immaginato, per lasciare però spazio ad una non ben precisata nuova iniziativa. Un progetto stroncato dal leader M5s che senza mezzi termini lo aveva accusato di agire da “monarca assoluto”,di “essersi allontanato per poi rivendicare il diritto di patronato”. Non solo, all’ormai ex garante viene rimproverato di aver “disconosciuto il percorso che ha voluto intraprendere la comunità del M5s”.

Un atteggiamento, appunto da “sovrano assoluto” a cui la base del Movimento, come ha sempre ricordato Conte, ha deciso di dare un taglio: “Questo processo costituente ha dato voce a tutti gli iscritti che hanno scelto i quesiti e hanno scelto, purtroppo per Grillo, la defenestrazione del garante, evidentemente non accettano che ci sia una persona che dica cosa si può fare e cosa no”. Difficile dire cosa accadrà da domani e soprattutto come andrà a finire la ‘guerra’ sul simbolo del Movimento. Per l’ex premier la questione è chiusa, il simbolo appartiene “agli iscritti M5s”. Di tutt’altro avviso il comico genovese.

Da capire se ora, come adombrato nelle scorse settimane, Grillo abbia intenzione di innescare una vera e propria battaglia legale sulla proprietà del logo pentastellato. A bollare come “patetica” tutta la questione è il capogruppo di Fi Maurizio Gasparri che, a votazioni ancora aperte, aveva sollevato dubbi sulla veridicità delle consultazioni: ” Grillo sarà sconfitto, i numeri sono già stati definiti mentre i gonzi credono che ci sia un vero sondaggio telematico in corso. Come nella prima votazione ha vinto il plurimandato”. Parole a cui risponde la senatrice Elisa Pirro, componente del direttivo M5s: “Ricordo al senatore Gasparri – dice – che sproloquia sul M5S e di un presunto consenso dei cittadini, che con le leggi elettorali che ha contribuito ad approvare non ha mai preso una preferenza, che non sa che cosa voglia dire lavorare e che con i cambi di casacche che ha collezionato può fare le sfilate”.

Advertisement
Continua a leggere

In Evidenza

Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

Pubblicato

del

Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

Continua a leggere

In Evidenza

Trump, giudice arrestata per aiuto a membro gang Tren de Aragua

Pubblicato

del

“È una cosa terribile, la giudice è stata arrestata perché ospitava un membro di Tren de Aragua, giusto? È quello di cui sta parlando? È piuttosto sorprendente. È terribile”: lo ha detto Donald Trump ai reporter ai bordo dell’Air Force One commentando l’arresto di una giudice in Wisconsin con l’accusa di aver aiutato un clandestino ad eludere la cattura nascondendolo nella stanza della giuria. Non ci sono tuttavia per ora indicazioni che appartenesse alla gang venezuelana (foto di un esponente della gang).

Continua a leggere

Esteri

Trump, Mosca e Kiev si incontrino per concludere accordo

Pubblicato

del

“Appena atterrato a Roma. Una buona giornata di colloqui e incontri con Russia e Ucraina. Sono molto vicini a un accordo e le due parti dovrebbero ora incontrarsi, ad altissimo livello, per ‘concluderlo’. La maggior parte dei punti principali è stata concordata. Fermate lo spargimento di sangue, ora. Saremo ovunque sia necessario per contribuire a porre fine a questa guerra crudele e insensata!”: lo scrive Donald Trump su Truth dopo essere arrivato a Roma per i funerali del Papa.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto