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Vlahovic zittisce cori razzisti, la Juve batte l’Atalanta

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La primizia da senior di Iling-Junior colpisce il bersaglio al primo tiro in porta della partita a 4′ dell’ora di gioco, la stoccata novantottesimo di Vlahovic fa giustizia dei cori razzisti nei suoi confronti. E la partita Atalanta-Juventus si chiude 0 a 2. Se l’Atalanta perde il treno della Champions restando comunque sesta, la Juventus sorpassa la Lazio al secondo posto dopo una partita accorta e intelligente e consolida le sue ambizioni Champions, ferma restando l’incognita della giustizia sportiva. La quale sara’ chiamata a esprimersi anche sulla partita di Bergamo visto quel coro ‘Zingaro’ rivolto al centravanti serbo della Juve, che ha indotto Doveri a fermare la partita in pieno recupero per un minuto; l’arbitro, quando poi al 98′ Vlahovic ha fissato il punteggio sul 2-0, ne ha frenato la corsa polemica, cominciata con un dito sulla bocca a zittire gli incivili.

Due le occasioni principali del primo tempo Di Di Maria (22′), lesto a inserirsi sulla traiettoria all’indietro di Koopmeiners per De Roon allarga però a giro dal vertice destro, e Scalvini (25′) per i padroni di casa colpisce il palo di testa sul primo corner da destra. I nerazzurri vivono sui recuperi alti, vedi lo stesso Scalvini (6′) per la prima conclusione di Koopmeiners, alta dal limite, e gli scarichi del terminale unico Zapata (Pasalic a giro al quarto d’ora, medesima sorte), che dialogando con la trequarti al 13′ favorisce la botta entro i venti metri dell’avanzante Toloi murata da Iling. Cuadrado, solitamente sulla difensiva, tenta al volo la via della porta, ma viene fermato in fallo di fondo da Pasalic al ventesimo, al culmine dello schema dettato da sinistra dal Fideo per il gioco delle torri tra Rabiot e la difesa di casa.

Al 23′, invece, Milik spizza appena il cross dall’out del colombiano. La sfida si conserva aperta e vivace, anche se la squadra di Allegri sembra abbassarsi all’eccesso subendo il forcing locale, sfociato dapprima nei rimpalli oltre la mezzora sul tentativo di seconda di De Roon dopo il secondo corner atalantino e quello successivo di Ederson oltre il lato corto di sinistra: il check scagiona Rugani, niente braccio. L’ennesima botta casuale fuori dall’area juventina affollata è di Scalvini al 40′, ma i rimpianti in chiusura di frazione sono di Pasalic, sinistro altissimo da centro area sul pallone lavoratogli bene dalla catena di sinistra e servito sul piede da Koopmeiners. Al rientro in campo Gasperini dopo 5′ passa a due punte inserendo Boga per Ederson, ma a colpire sono gli ospiti, grazie al gran lavoro in fascia di Iling-Junior, 2003 inglese, che ruba la sfera a Zappacosta, serve Rabiot e aspetta paziente il rimpallo tra Maehle e Milik davanti all’area piccola per la botta sotto la traversa. Gasperini, dopo la staffetta Pasalic-Muriel cui segue il terzo tempo largo di Toloi da corner di Koopmeiners, inserisce Soppy per Boga, messo fuori causa da Rabiot, mentre Allegri si affida a Pogba e Vlahovic per Fagioli e Milik (20′).

Subito un botta e risposta, tra Pogba (Sportiello in due tempi), che si ripeterà al 39′ con un rasoterra centrale, al culmine della combinazione Vlahovic-Di Maria (22′), e Muriel che due minuti dopo servito da De Roon si fa stoppare da Danilo il diagonale sinistro prima di ciabattare dalla distanza prendendosi palla da solo (27′). Szczesny è attento sulla punizione di Koopmeiners alla mezzora. Kostic per Iling e Chiesa per Di Maria le ultime mosse torinesi a tiro dell’improbabile esterno da 25 metri di Maehle (36′) appoggiato da Soppy dopo il quinto corner a favore. Sul sesto (40′) stacca male De Roon. A 1′ dal 90′ Vlahovic si fa ipnotizzare da Sportiello sul preciso smarcamento di Rabiot, quindi il secondo legno atalantino di Zappacosta convergendo dalla sinistra, poi la sospensione di Doveri per il “sei uno zingaro” rivolto dalla Curva Nord nerazzurra proprio all’attaccante serbo, che si rifà all’8′ di recupero con l’insaccata indisturbata premiando il contropiede di Chiesa.

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Masters 1000 di Madrid, Matteo Arnaldi elimina Novak Djokovic: il mio idolo, è incredibile

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“Novak è il mio idolo, ero già contento di poterci giocare contro, perchè non era mai successo. Invece l’ho battuto è incredibile”. Così Matteo Arnaldi dopo aver eliminato Novak Djokovic al secondo turno del Masters 1000 di Madrid. “Per riuscirci ho dovuto giocare al mio meglio – ha continuato l’italiano n.44 al mondo -. Sapevo che lui non è in un gran momento di forma così ho cercato di portare avanti gli scambi e cercar di farlo sbagliare”. “Ovviamente ero molto teso all’inizio, quasi me la facevo sotto, anche perchè da quando avevo 9 o 10 anni ho cominciato a guardare le sue partite – ha ammesso Arnaldi, 24 anni – ma poi con l’andare avanti della partita mi sono calmato. Sono stato contento di prendere il break per primo, perchè sapevo che prima o poi me l’avrebbe fatto lui. E’ stato tutto perfetto”.

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A San Siro arriva la Roma, l’Inter cerca il riscatto

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Tornare subito a correre. È questo l’obiettivo dell’Inter di Simone Inzaghi che, dopo le sconfitte contro Bologna e Milan in Coppa Italia, vuole rialzarsi immediatamente per non perdere terreno nel testa a testa scudetto con il Napoli di Antonio Conte. L’ultima volta in cui i nerazzurri incapparono in due sconfitte consecutive, nell’annata 2022/23, servì del tempo alla squadra di Inzaghi per rialzarsi, visto che seguirono due pareggi prima di ritrovare la vittoria. Stavolta però, con il traguardo vicino e la concorrenza spietata, la risposta dovrà essere immediata. Domani a San Siro (si va verso il tutto esaurito), arriverà la Roma di Claudio Ranieri, a caccia di punti preziosi nella corsa per la Champions League.

Inzaghi prepara una mini-rivoluzione nella formazione rispetto al derby perso mercoledì: saranno infatti sette i cambi nell’undici titolare, anche a causa delle assenze per squalifica di Bastoni e Mkhitaryan, con il tecnico che si affiderà agli altri suoi titolarissimi per tornare subito a conquistare i tre punti. Nel consueto 3-5-2, l’Inter dovrebbe schierarsi con Sommer in porta, Pavard, Acerbi e Bisseck a comporre la linea difensiva; Darmian e Carlos Augusto agiranno sulle fasce, con Barella, Calhanoglu e Frattesi in mezzo al campo. In attacco, Lautaro Martinez sarà sicuro del posto, mentre al suo fianco è ballottaggio tra Arnautovic e Correa. Grande fiducia dunque in capitan Lautaro Martinez, vero punto di riferimento per Inzaghi in questa fase cruciale della stagione.

L’argentino infatti ha disputato da titolare 23 delle 27 partite ufficiali giocate dall’Inter nel solo 2025, saltandone due per infortunio e riposando solo in altre due occasioni restando in panchina per tutta la durata del match. E per il capitano interista sorridono le statistiche contro la Roma: nelle ultime sei sfide di Serie A contro i giallorossi, Lautaro ha partecipato a tre reti, con due gol e un assist, riscattando un inizio complicato nei precedenti incroci con la squadra capitolina. Inzaghi potrà inoltre contare su importanti rientri in panchina: Denzel Dumfries e Piotr Zielinski sono nuovamente a disposizione dopo i rispettivi problemi fisici. Più incerta invece la situazione di Marcus Thuram, visto che il francese continua il suo recupero e spera di tornare disponibile per la delicatissima semifinale di Champions League contro il Barcellona, in programma mercoledì prossimo al Montjuïc.

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Conte studia per un Napoli vincente in casa con Torino

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Testa tutta sul Torino, senza pensare all’Inter reduce da due sconfitte, senza farsi condizionare dal risultato che arriverà nel pomeriggio dal match dei nerazzurri contro la Roma. E’ linea che il tecnico Conte ha impartito al suo Napoli in questi giorni. L’aggancio ai nerazzurri in testa alla classifica è avvenuto lo scorso week end grazie a un Napoli, secondo dal 15 febbraio, che non ha mai mollato la presa. La vittoria a Monza coincide con la prima volta in cui il club azzurro è riuscito a vincere due partite di fila, una striscia che non gli riusciva dal 25 gennaio, quando gli azzurri sconfissero la Juventus, inanellando ben quattro vittorie consecutive.

Domani sera il Maradona vuole vedere Lukaku e compagni tornare a quel ritmo, quello dei tre punti a partita, firmando la terza vittoria di fila nella speranza che i giallorossi rallentino la squadra di Inzaghi concedendo al Napoli la vetta in solitaria. Obiettivi importanti, in sostanza, che si costruiscono con determinazione giornata dopo giornata. Lo sa bene il gruppo azzurro che in queste settimane è blindato a Castel Volturno, con pochi occhi a osservare le idee che Conte si prepara a mettere in campo. Il tecnico azzurro ha deciso di non fare conferenza stampa nella giornata in cui si sono celebrati i funerali di Papa Francesco ma qualche idea è trapelata come quella balenata sulla difesa, visto che difficilmente Buongiorno possa recuperare per la partita di domani.

Con Juan Jesus che ha detto addio al finale di stagione, l’alternativa al centro sembra essere solo Rafa Marin. Una soluzione innovativa però potrebbe essere quella di spostare Olivera da terzino sinistro a centrale, al fianco di Rrahmani, mettendo in campo Spinazzola sulla fascia sinistra. Un’idea suggerita dal ruolo di difensore centrale che Olivera ricopre con l’Uruguay ma nella difesa a tre schierata dal ct Marcelo Bielsa. Gli infortuni pesano tanto e questi giorni di avvicinamento al match sono serviti a Conte per capire se si può tentare lo spostamento.

Le risposte arriveranno però solo domani sera, in un match che non vedrà in campo l’ex granata Buongiorno. All’andata la vittoria azzurra venne firmata da McTominay e il centrocampista scozzese ha voglia ancora di segnare e di giocare al meglio, come nelle ultime gare. Come Lukaku, d’altronde, che dopo avere segnato nelle ultime tre partite al Maradona, tiene gli occhi puntati sull’obiettivo scudetto.

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