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Cronache

Video hard di una ragazzina tredicenne vittima di ricatti, salvata dal padre

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“Mi sono innamorato, ma siamo lontani, mandami una tua foto”. Dietro a questa richiesta via chat, all’apparenza ingenua, si nascondeva in realta’ una pericolosa trappola, che ha trasformato una relazione social in un incubo per una tredicenne dell’area metropolitana di Torino. La giovane e’ diventata infatti la vittima di un ragazzo, poco piu’ grande di lei ma sempre minorenne che, prima con l’inganno e poi con le minacce, si e’ fatto inviare foto e video dal contenuto esplicito. Solo il coraggio del padre, e le indagini della polizia, sono riusciti a dare un nome e un volto a chi si proteggeva dietro un falso account e a denunciare il giovane per estorsione e per produzione e cessione di materiale pedopornografico. Nel telefonino, sequestrato dagli investigatori durante la perquisizione della sua abitazione fuori Piemonte, c’erano oltre 300 file ‘pedopornografici’ ora al vaglio degli inquirenti. Un’inchiesta non facile, partita lo scorso inverno, e non ancora finita, spiegano gli inquirenti, convinti che “ci sia anche dell’altro”. E’ febbraio quando Simona, il nome e’ di fantasia, conosce su Instagram, la celebre applicazione dove gli utenti pubblicano foto e ‘storie’ e dove e’ anche possibile chattare in privato, un ragazzo che dice di avere la sua stessa eta’. L’amicizia virtuale si trasforma in breve tempo in qualcosa di piu’ per la ragazza. Chi sta dall’altra parte della tastiera ci sa fare con le parole: racconta delle sue giornate, della scuola, del rapporto con amici e genitori a Simona, che inizia a fidarsi di quello sconosciuto dai modi educati e gentili. Lui le scrive di essersi innamorato, ma c’e’ quella maledetta distanza tra di loro. Cosi’ le chiede delle foto. All’inizio innocenti, semplici selfie. Poi va oltre, le chiede scatti e video particolari. La tredicenne invia, ma presto il gioco diventa ricatto. Simona vuole tirarsi indietro e il ragazzo diventa un’altra persona; non e’ piu’ dolce e gentile, ma fa paura. “Ancora un altro video o mando tutto ai tuoi contatti”. e’ la minaccia. La tredicenne si spaventa e continua ad inviare il materiale richiesto, fino a quando il padre non si accorge di tutto, insospettito dal fatto che la figlia e’ sempre piu’ preoccupata quando ha in mano il cellulare. L’uomo intercetta e legge alcune chat tra Simona e il ricattatore, capisce cosa sta accadendo e decide di intervenire. Scrive direttamente al ragazzo e gli chiede di smetterla e di cancellare le immagini della figlia. Il giovane non crede al fatto che ci sia davvero il padre della ragazzina dietro a quei messaggi e non solo non sparisce, cancellando l’account e tutto il materiale, ma continua nel ricatto. Al papa’ di Simona non resta che andare alla polizia. Dall’inchiesta e’ emerso come il ragazzo avesse progettato tutto fin dall’inizio, quando si era presentato con un falso nome, creando una rete fatta di account fake e di indirizzi IP ben nascosti. Un modus operandi che per gli investigatori potrebbe essere stato usato altre volte. Potrebbero esserci quindi altre vittime dell’adescatore, che verosimilmente otteneva le immagini pedopornografiche per poi distribuirle, mettendole sul mercato del dark web.

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Cronache

Blitz della Finanza a Pompei: sequestrati elicotteri usati per voli turistici senza autorizzazioni

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La Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito un sequestro preventivo nei confronti di otto elicotteri riconducibili a quattro soggetti residenti a Pompei, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla procura di Torre Annunziata. Le indagini hanno rivelato che, fino a novembre 2024, gli indagati avrebbero svolto attività di air taxi e voli panoramici senza le necessarie autorizzazioni, configurando l’impiego abusivo di aeromobili a scopo di lucro.

Lanci di petali e voli tra ostacoli

Tra gli episodi più eclatanti finiti sotto la lente degli investigatori figura il lancio di petali di rose in volo dopo un matrimonio, un’attività non solo scenografica ma anche potenzialmente pericolosa. Gli elicotteri, secondo gli inquirenti, non risultavano sottoposti ad ispezioni periodiche e le procedure di manutenzione non rispettavano gli standard europei previsti per i mezzi adibiti a scopi commerciali.

Turisti con bagagli sui comandi di volo

Ancora più gravi le irregolarità riscontrate a bordo: in diversi casi i piloti avrebbero trasportato turisti con i bagagli appoggiati sui comandi di volo o non correttamente stivati. Inoltre, le aree di decollo e atterraggio erano spesso collocate in prossimità di ostacoli pericolosi, come scuole, ferrovie e tratte autostradali, con gravi rischi per la sicurezza pubblica.

Tre elicotteri già sequestrati

Le operazioni di sequestro sono ancora in corso. Al momento, sono tre gli elicotteri già posti sotto sequestro, mentre proseguono le attività di accertamento e perquisizione nei confronti degli indagati e delle società riconducibili a loro.

(La foto in evidenza ha solo uno scopo illustrativo ed è stata realizzata con sistemi di intelligenza artificiale)

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Cronache

Nuovo stop alla Funicolare Centrale, va sostituita di nuovo la fune: disagi per utenti e turisti

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Settembre 2022: Anm sostituisce la fune di trazione della funicolare Centrale, operazione che richiese la chiusura dell’impianto per un solo giorno. Il cavo, in acciaio, lungo 1,5 chilometri e del peso di 13 tonnellate, era stato installato nell’ambito della manutenzione straordinaria ventennale eseguita da Leitner. Tutto regolare, con un intervento rapido che sembrava garantire sicurezza e durata.

Un nuovo problema dopo due anni e mezzo

Sono passati poco più di due anni e mezzo e la funicolare ha nuovamente chiuso per motivi tecnici. Alle 7 del mattino, gli utenti hanno trovato le porte delle stazioni chiuse con un cartello che parlava di «verifiche tecniche inderogabili fino a cessate esigenze». Nessuna spiegazione precisa, né tempistiche sul ripristino. Chi si trovava all’Augusteo ha dovuto ripiegare sulla metropolitana, mentre altri hanno usato la funicolare di Chiaia o affrontato a piedi i 500 scalini del Petraio.

Il silenzio di Anm e la reazione della politica

Per ore, nessuna comunicazione ufficiale da Anm. Solo nel pomeriggio, intorno alle 16, è arrivata una nota: «Durante le operazioni di manutenzione ordinaria si è rilevata la necessità di approfondire alcuni aspetti tecnici dell’impianto». Non un cenno alla fune, elemento invece al centro del confronto con Ansfisa, l’agenzia del ministero dei Trasporti per la sicurezza degli impianti a fune.

La fune da sostituire: spunta un’anomalia

Secondo quanto trapelato da fonti sindacali, durante gli esami strumentali sono emerse possibili criticità nella fune installata nel 2022. Nessun rischio imminente, ma la decisione è stata quella di sostituirla per precauzione, forse anche sull’onda emotiva della recente tragedia della funivia del Faito. L’origine del deterioramento così rapido non è ancora chiara.

Riapertura prevista il 30 aprile

La funicolare resterà chiusa fino a mercoledì 30 aprile. Tempi lunghi, probabilmente legati all’arrivo del nuovo cavo da fuori Italia. Intanto, per alleviare i disagi, la funicolare di Montesanto prolungherà gli orari di esercizio: venerdì e sabato fino alle 2, domenica fino a mezzanotte e trenta.

Anche la Linea 6 in tilt

Nella stessa giornata, disagi anche sulla linea 6 della metropolitana, chiusa per oltre un’ora a causa di una verifica urgente al software di gestione.

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Cronache

La rivoluzione di Eugenia Carfora, la preside che ha trasformato Caivano

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Nessun ragazzo è perduto. Il cambiamento è sempre possibile. Vietato arrendersi. Sono le tre regole non scritte che guidano da anni il lavoro instancabile di Eugenia Carfora (foto Imagoeconomica in evidenza), dirigente dell’Istituto superiore “Francesco Morano” di Caivano, nel cuore del Parco Verde, una delle realtà più difficili della provincia di Napoli. Da quando è arrivata, nel 2007, ha fatto della scuola un presidio di legalità, bellezza e speranza.

La sfida iniziata dai banchi

All’arrivo della preside, il “Morano” era una scuola dimenticata, con uscite di sicurezza ostruite, aule fatiscenti e strutture abbandonate. Eugenia Carfora ha ripulito muri e coscienze, ha coinvolto genitori, professori e studenti in una grande operazione di rigenerazione. Oggi l’istituto è un modello: ha una palestra funzionale, un orto per l’indirizzo agrario, laboratori moderni per informatica e meccatronica, una cucina per l’alberghiero. E soprattutto ha ritrovato la dignità.

Una serie tv per raccontare la sua storia

La sua vicenda sarà al centro di una serie tv Rai1 intitolata “La preside”, diretta da Luca Miniero e interpretata da Luisa Ranieri, che ha conosciuto personalmente la dirigente. «Non pensavo di dovermi esporre così per salvare un ragazzo o dire che la scuola è bella», ha commentato Carfora, commossa ma determinata. La fiction punta a raccontare la forza della scuola pubblica e il valore della cultura in territori difficili.

Una vocazione totale

Instancabile, sempre presente, la preside Carfora vive la scuola come una missione assoluta. «Sono malata di scuola», ammette. Anche a scapito della famiglia: «Ho un marito meraviglioso che è una mia vittima. Non sono stata una buona madre, ma i miei figli oggi sono come me». Non si è mai fermata davanti alle difficoltà: ha affrontato i pregiudizi, è andata a cercare i ragazzi casa per casa, ha sognato l’impossibile.

“Mi voglio spegnere tra i miei ragazzi”

«Mi offende sentir dire “poveri ragazzi” — spiega — perché in quell’espressione c’è già la resa. Io credo che ognuno di loro possa farcela». E quando pensa alla fine, confessa: «Non vorrei morire nel mio letto, ma fra i ragazzi, qui a scuola».

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