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Cronache

Ucciso dopo una lite a Castel Volturno, padre e figlio condannati

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Pene elevate sono stati inflitte dalla Corte d’Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per l’omicidio del 38enne Luigi Izzo, ucciso a coltellate nella notte tra il 5 ed il 6 novembre 2022 a Castel Volturno (Caserta) nel vialetto di casa, sotto gli occhi della moglie. I giudici hanno condannato all’ergastolo Alessandro Moniello e a 24 anni il figlio di quest’ultimo, Roberto, al quale sono state concesse le attenuanti generiche; per entrambi è stata riconosciuta l’aggravante dei futili motivi mentre è caduta la premeditazione.

Durante l’udienza, alla quale era presente anche il sindaco di Castel Volturno Pasquale Marrandino, ci sono stati momenti di tensione tra i parenti della vittima e gli imputati e i loro difensori, con quest’ultimi “scortati” fuori dall’aula dai carabinieri. La sentenza ha dunque riconosciuto la futilità del movente che portò all’omicidio di Izzo, barbiere di professione e padre di tre figli; il delitto sconvolse Castel Volturno, con tanta gente che partecipò ai funerali del 38enne. All’origine del delitto una lite avvenuta all’esterno di un bar della Domiziana tra il fratello di Izzo e Roberto Moniello; il 38enne barbiere avrebbe fatto da paciere, offrendosi di ripagare gli occhiali di Moniello che si erano rotti, ma ciò non è bastato e Izzo è stato raggiunto mentre tornava a casa con la moglie e la suocera, aggredito da Moniello e dal padre.

Questi ultimi durante il processo hanno sostenuto che l’aggressione a Luigi Izzo sarebbe stata frutto di un errore, visto loro volevano raggiungere il fratello di Izzo. Ad accoltellare il barbiere, appena sceso dall’auto per aprire il cancello di casa, è stato Alessandro Moniello, con il figlio Roberto che teneva ferma la vittima e incitava il padre, e che avrebbe poi partecipato attivamente, come sostenuto dalla Procura sulla base di una perizia, che parla di due coltelli usati (ma ne è stato trovato solo uno); il tutto sotto gli occhi della moglie di Izzo, Federica Sautto, che in aula, quando venne a testimoniare, raccontò che le ultime parole che avrebbe sentito pronunciare al marito furono: “Cosa volete da me?”. Oggi, la moglie di Izzo era presente. “Luigi non tornerà ma abbiamo vinto” ha detto dopo la lettura del dispositivo. Ad incastrare padre e figlio imputati anche un video estrapolato dalle telecamere di sorveglianza dei vicini di Izzo.

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Cronache

Femminicidio nel Torinese, uccisa a coltellate dal marito

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Femminicidio a Venaria Reale (Torino) dove una donna di 51 anni è stata uccisa a coltellate dal marito di 57, disabile. L’uomo avrebbe poi tentato di uccidersi ingerendo dei farmaci. Soccorso, è stato portato all’ospedale Maria Vittoria di Torino.

Il femminicidio è stato scoperto nella notte un appartamento in via Gozzano. A dare l’allarme è stata la sorella dell’uomo, preoccupata perché non non riusciva più a contattarlo. Quando i carabinieri sono entrati nell’abitazione con l’ausilio dei vigili del fuoco, hanno scoperto il corpo della cinquantunenne, riversa in bagno, colpita da vari colpi d’arma da taglio alla schiena e al petto. Il delitto si sarebbe consumato al culmine di una lite famigliare.

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Cronache

Arsenale e 60 kg di droga sequestrati dalla polizia a Catania

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Un arsenale e circa 60 chilogrammi di droghe sono stati sequestrati dalla polizia nel rione Picanello di Catania. Erano nascosti in un garage a cui gli agenti della squadra mobile sono arrivati grazie al fiuto dei cani Ares e Maui dell’unità cinofile delle Volanti della Questura. Occultati all’interno di valigie e di fusti in plastica la polizia ha trovato due fucili d’assalto del tipo Kalashnikov, calibro 7.62×39, un fucile semiautomatico Beretta, calibro 12 con matricola abrasa e con la canna mozzata, una pistola mitragliatrice Skorpion calibro 7.65 e altre nove pistole, tra rivoltelle e semiautomatiche, alcune delle quali prive di matricola, e anche ‘penna pistola’ calibro 6.35. Le armi sequestrate erano munite di silenziatori e di munizionamento di vario calibro. Nel nascondiglio sono stati trovati anche circa 60 chilogrammi di sostanze stupefacenti e materiale normalmente utilizzato per confezionare la droga. Nel dettaglio sono stati sequestrati 11 chili di hashish, 190 grammi di cocaina 48,218 chilogrammi di marijuana. Nel garage sono stati anche trovati anche due motocicli risultati rubati, che sono stati sequestri. Indagini sono in corso per identificare a chi era in uso il deposito

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Uccide la compagna a coltellate e tenta il suicidio

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Ha accoltellato a morte la convivente e poi ha tentato il suicidio gettandosi dalla finestra della palazzina dove la coppia viveva, insieme al figlio di un anno e mezzo, a Rufina in provincia di Firenze. Una famiglia apparentemente senza problemi, lui architetto, lei impiegata in un’azienda che si occupa di energie rinnovabili. Secondo quanto ricostruito, Lorenzo Innocenti, 37 anni, stamani prima delle 7, avrebbe colpito con numerose coltellate Eleonora Guidi, 34, mentre la donna era in cucina a preparare il caffè. In casa, in un’altra stanza, anche il loro figlio, che dopo la tragedia è stato affidato a familiari.

A dare l’allarme al 118 sarebbe stato il padre dell’uomo, che vive insieme alla moglie sullo stesso pianerottolo di via Cesare Pavese, dove la giovane coppia si era trasferita con l’arrivo del figlio. Avrebbe sentito dei rumori sordi provenire dall’appartamento, allarmandosi. Una volta bussato alla porta, si sarebbe trovato davanti il figlio con il coltello in mano e sporco di sangue. Nei momenti concitati che sono seguiti avrebbe prima disarmato il 37enne e poi, quando il figlio ha cercato di scappare e di raggiungere un ballatoio, sarebbe riuscito a fermarlo una prima volta.

Lorenzo Innocenti però è riuscito a fuggire nuovamente e si è lanciato nel vuoto dal secondo piano. Soccorso e trasportato in codice rosse con l’elicottero Pegaso all’ospedale fiorentino di Careggi, ha riportato gravi lesioni e si trova ricoverato in prognosi riservata in rianimazione. Sono stati quindi gli stessi sanitari ad allertare i carabinieri. Sul posto, insieme agli investigatori e alla scientifica dell’Arma, anche la pm Ornella Galeotti che ha poi sentito i familiari della coppia. Ancora da chiarire cosa possa aver scatenato la furia del 37enne: è stata ordinata una serie di accertamenti mentre lunedì sarà disposta l’autopsia sul corpo della vittima. La coppia viene descritta come tranquilla, serena, non sarebbero emersi contrasti o problemi; due giovani riservati, poco presenti sui social. A Rufina nessuno riesce a darsi una spiegazione.

A partire dal sindaco Daniele Venturi: “Era una coppia normalissima, non c’è niente che potesse far presagire una cosa del genere. Li conoscevo, il paese è piccolo, io sono poco più grande di loro. Lorenzo, che è architetto e ha delle proprietà immobiliari, mi aveva parlato di alcune idee che voleva sviluppare su Rufina”. Anche i vicini sono increduli: “Si vedevano poco, anche se lui abitava in zona praticamente da sempre, sicuramente non li abbiamo mai sentiti litigare”, dicono da un negozio nei pressi della palazzina. “Non solo non li ho mai visti litigare, ma neanche adirati. Proprio non me lo spiego”, dice scuotendo la testa Vasco, che abita a pochi metri dall’edificio di via Pavese e lì accanto ha anche la ditta di pelletteria.

“L’ultima volta li avevo incontrati due giorni fa. Quando erano insieme, con il bambino in carrozzina, erano sempre i primi a salutare. Davvero non riesco a capire cosa sia successo. Lorenzo era una persona eccezionale, non litigava mai, non alzava mai la voce”, ripete. “Conosco bene il nonno, Alessio, babbo di Lorenzo – aggiunge – Il bambino era spesso con lui, quando invece era insieme alla mamma mi diceva sempre che andava a mangiare uno yogurt al bar Galletto” dove aveva lavorato fino a poco tempo fa la mamma di Eleonora, oggi in pensione. Anche qui poca voglia di parlare e tanta incredulità. “Cristina è stata con noi per tanti anni ed era come una di famiglia – racconta Fabrizio – conoscevamo anche Eleonora e quando la vedevamo sembrava la persona più felice del mondo. E’ un qualcosa di inspiegabile”.

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