Si era lasciata avvicinare perchè in cerca di una carezza, come le tante che le venivano date dalle persone ospiti dell’agriturismo in cui era nata. Era piccola e indifesa come solo chi non conosce il male sa essere. Ma quella carezza non è mai arrivata, i calci sì e anche i suoi ultimi vagiti sul mondo, dopo l’incredulità e la paura. E’ accaduto domenica sera in un agriturismo tra Anagni e Fiuggi, in provincia di Frosinone. La violenza sulla piccola, che aveva pochi mesi, è stata ripresa in un video, ora al vaglio dei carabinieri, nel quale si vede un gruppo di diciottenni al termine di un compleanno uccidere a calci sulla testa una delle caprette che si trovava nell’agriturismo dove si erano tenuti i festeggiamenti.
Nel primo video, diffuso sui social, si vedono i ragazzi trasportare su una carriola la capretta che poi viene lanciata da una finestra; nel secondo invece si vede uno dei ragazzi prendere la rincorsa per colpire a calci sulla testa l’animale tramortendolo, ripetendo la scena fino ad ucciderlo. Intorno le risate del gruppo e l’incitamento a continuare a far del male alla capretta che, sfinita dalle violenze, è morta. La procura ha già iscritto due ragazzi nel registro degli indagati. Il proprietario della struttura ha denunciato l’episodio ai carabinieri che ora procedono per il reato di ‘omessa custodia o malgoverno di animale’.
“Un gesto di pura, assoluta crudeltà, che merita di essere punito in proporzione alla gravità del fatto – ha commentato la presidente della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’ambiente (Leidaa) e dell’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, Michela Vittoria Brambilla – Colpisce la totale assenza di empatia, la totale insensibilità di chi ha compiuto quest’azione del tutto immotivata, e quella di chi ha ripreso l’avvenimento come se la distruzione di una vita fosse uno spettacolo godibile.
Al Parlamento il compito di inasprire le pene per i reati contro gli animali. Spero che sia presto approvata la mia proposta di legge, ora all’esame della commissione Giustizia della Camera. Leidaa presenterà denuncia e si costituirà parte civile se, come auspicabile, si arriverà a processo”. Sulla stessa scia la Lav: “Chiediamo a Carabinieri e Procura che le indagini portino a una condanna esemplare per un episodio tanto grave di violenza”, dice la responsabile Bianca Boldrini.
“Questo genere di delitti sono l’espressione di pericolosità sociale e auspichiamo una volta di più che il legislatore metta finalmente mano a una riforma del Codice penale che inasprisca le pene per questi reati”, sottolinea Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali). Sul fatto è intervenuto anche l’assessore della Regione Lazio Giancarlo Righini: “Quelle immagini lasciano senza parole. Si tratta di un gesto di rara violenza e di una crudeltà inaudita che desta profonda indignazione. Il fatto che la vittima sia un animale dimostra inoltre la codardia e la cattiveria di chi è privo di qualsiasi etica morale. Bene la procura che ha già iscritto nel registro degli indagati i due responsabili”. Nel Frusinate nei mesi scorsi era stato registrato un episodio simile, con un ragazzino veniva filmato mentre prendeva a calci un gatto.