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Cronache

Uccide la moglie, per la corte: delirio di gelosia è patologia e lo assolve

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Ventotto pagine per chiarire i motivi di un’assoluzione che ha fatto discutere l’Italia. E che si basa su una patologia e non su uno stato d’animo: il delirio di gelosia. “Vanno tenuti ben distinti il delirio da altre forme di travolgimento della facolta’ di discernimento che, non avendo base psicotica, possono e debbono essere controllate attraverso la inibizione della impulsivita’ ed istintualita’” scrive il presidente della Corte d’Assise di Brescia Roberto Spano nelle motivazioni della sentenza, depositate oggi a distanza di dodici giorni dalla lettura del dispositivo in aula, con la quale l’ottantenne Antonio Gozzini era stato assolto dall’omicidio della moglie Cristina Maioli, avvenuto un anno fa a Brescia, per incapacita’ di intendere e volere dettata da un totale vizio di mente dovuto appunto da un delirio di gelosia. Disturbo psichiatrico evidenziato da due distinte consulenze: della difesa e della accusa. “La vicenda presenta profili inquietanti proprio perche’ l’impulso omicida si e’ infiltrato nella mente dell’imputato in modo silente, ma con insistenza ossessiva, fino a deflagrare il mattino del fatto in una ‘spinta irrefrenabile’, ricalcando lo schema tipico della sindrome delirante, ove il disturbo non interferisce di norma con la quotidianita’” scrive la Corte d’Assise. Gozzini, insegnante in pensione e per il quale e’ stato disposto il trasferimento in una Rems, era convinto che la moglie, pure lei insegnante ma ancora in attivita’, lo tradisse. Per i giudici bresciani “cio’ che ha connotato il “delirio di gelosia” del Gozzini non e’ la presenza o l’assenza del tradimento, bensi’ la modalita’ con cui e’ pervenuto alla conclusione. Non vi e’ infatti un passaggio logico in grado di spiegare il mutamento d’idea che lo ha indotto a distanza di anni a riesumare eventi ordinari come episodi devastanti”. La pm Claudia Passalacqua aveva chiesto la condanna all’ergastolo sostenendo che l’uomo aveva “ucciso per vendetta perche’ la moglie lo voleva far ricoverare per la depressione”. Per la Corte d’Assise di Brescia “l’assunto accusatorio si pone tuttavia in aperto contrasto con i riscontri storici, da cui non e’ desumibile alcuna decisa opposizione del Gozzini all’eventualita’ di un ricovero. La richiesta di condanna all’ergastolo – scrive ancora il presidente Spano – non puo’ che apparire distonica rispetto alle risultanze dell’indagine e del processo”. I giudici bresciani ricordano inoltre che “con il verdetto assolutorio la Corte non intende certo riservare al Gozzini un salvacondotto o un trattamento indulgente a fronte della perpetrazione di un’azione orribile, ma semplicemente tener conto di un elementare principio di civilta’ giuridica, quello della funzione rieducativa della pena, secondo cui non puo’ esservi punizione laddove l’infermita’ mentale abbia obnubilato nell’autore del delitto la capacita’ di comprendere il significato del proprio comportamento”.

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Cronache

Tragedia a Cremona: studente 14enne muore durante l’ora di educazione fisica

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Un dramma ha colpito una scuola di Cremona questa mattina, dove un ragazzo di 14 anni è morto a seguito di un malore improvviso mentre partecipava all’ora di educazione fisica. Il giovane, studente di un istituto tecnico della città, si trovava in una palestra di appoggio di un altro istituto, insieme ai suoi compagni di classe, quando si è accasciato a terra senza preavviso.

I soccorsi immediati e il decesso in ospedale

L’insegnante e il personale scolastico hanno subito attivato i soccorsi: uno dei docenti ha preso immediatamente il defibrillatore, mentre veniva allertato il 118, che è arrivato in tempi rapidissimi. Nonostante gli sforzi del personale sanitario, il ragazzo è deceduto durante il trasporto in ospedale.

Lo sgomento della scuola e delle famiglie

La tragedia ha lasciato sotto shock la scuola e tutta la comunità. La preside dell’istituto ha raccontato la drammatica sequenza degli eventi:
“Stavano facendo corsa a staffetta in palestra, nulla di particolare. A un certo punto si è accasciato. Abbiamo fatto tutto il possibile: il defibrillatore è stato preso subito e i soccorsi sono stati tempestivi. È stata una scena interminabile e scioccante. Non ci rendiamo ancora conto di quanto accaduto”.

Anche la famiglia dello studente è stata colpita da un dolore devastante. La madre, giunta immediatamente a scuola insieme al padre, è stata colta da malore per lo shock ed è stata trasportata in ospedale.

Nessuna segnalazione di problemi di salute

Le autorità hanno avviato le indagini di rito, come sempre accade in circostanze simili. Dai primi accertamenti è emerso che non risultavano patologie pregresse per il ragazzo: la scuola non aveva ricevuto alcun certificato medico che sconsigliasse l’attività sportiva o richiedesse particolari precauzioni.

Comunità scolastica in lutto

L’episodio ha lasciato un segno profondo nella scuola e nella città di Cremona. La comunità scolastica si stringe attorno alla famiglia del ragazzo, mentre si cerca di comprendere le cause di un evento così improvviso e drammatico.

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Cronache

Addio ad Alex Benedetti, direttore di Virgin Radio: lutto nel mondo della musica

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Una notizia drammatica scuote il mondo della radio e della musica: Alex Benedetti, direttore di Virgin Radio, è morto nella giornata di oggi negli uffici di via Turati, nel centro di Milano. Secondo quanto si è appreso, si è trattato di un gesto volontario. Sul posto è intervenuta la polizia per gli accertamenti del caso.

Benedetti, 53 anni, era una figura di spicco del panorama radiofonico italiano. Aveva iniziato la sua carriera da giovane come dj, per poi scalare progressivamente i vertici del settore fino a diventare direttore di Virgin Radio, l’emittente rock del Gruppo RadioMediaset.

Il lutto di RadioMediaset e l’annullamento dell’evento a Sanremo

La sua scomparsa ha colpito profondamente colleghi, amici e artisti, lasciando un vuoto nel mondo della radiofonia e della musica rock in Italia. In segno di rispetto e lutto per la sua morte, RadioMediaset ha annullato la serata di gala prevista questa sera a Sanremo, evento che avrebbe inaugurato le attività dell’emittente al Festival.

L’evento, che si sarebbe tenuto a Villa Nobel, era uno dei momenti più attesi della settimana sanremese e avrebbe accolto gli artisti in gara e i rappresentanti delle case discografiche.

Un’eredità importante nel mondo della radio

Alex Benedetti lascia un’eredità significativa nel mondo della radiofonia italiana. La sua passione per la musica e il suo lavoro instancabile hanno contribuito a rendere Virgin Radio un punto di riferimento per gli amanti del rock. Colleghi e ascoltatori lo ricordano per la sua competenza, la sua energia e il suo amore per la musica.

La sua scomparsa rappresenta una grande perdita per il settore, e il cordoglio si sta diffondendo tra dj, musicisti e appassionati che hanno seguito il suo percorso negli anni.

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Cronache

Terra dei Fuochi: la messa del dolore e della speranza per le vittime dell’inquinamento

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Un momento di raccoglimento, di denuncia e di speranza si è vissuto ieri sera nella chiesa del Parco Verde, gremita come mai prima, per la messa in suffragio delle vittime della Terra dei Fuochi. Un’iniziativa fortemente voluta da don Maurizio Patriciello, simbolo della lotta contro l’inquinamento e le sue tragiche conseguenze. Tra le tante testimonianze toccanti, ha colpito profondamente il messaggio vocale di Arianna, una ragazza di 14 anni ricoverata in ospedale per un tumore: «Portami la cura forte, quella che mi fa guarire. Mamma pagherà qualsiasi prezzo». Le parole della giovane hanno spezzato il cuore dei presenti, in particolare delle madri orfane dei propri figli, vittime della stessa piaga.

L’appello di don Maurizio: “Osare per fermare questo scempio”

Durante la celebrazione, don Maurizio Patriciello ha lanciato un nuovo appello, ribadendo l’importanza di non arrendersi di fronte all’inquinamento e all’indifferenza. «Abbiamo iniziato questo percorso 12 anni fa, con una messa simile, e non ci siamo mai fermati», ha ricordato. Il sacerdote ha parlato delle marce per l’ambiente, delle denunce sui siti contaminati, e delle resistenze incontrate nel tentativo di smascherare le menzogne di chi minimizzava il problema.

Alla funzione erano presenti numerose autorità e rappresentanti delle istituzioni, tra cui il prefetto di Napoli Michele di Bari, il sindaco della Città Metropolitana Gaetano Manfredi, la procuratrice di Napoli Nord Maria Antonietta Troncone, il vescovo di Aversa Angelo Spinillo, la sottosegretaria Pina Castiello, il parlamentare Francesco Emilio Borrelli, i sindaci dell’area e i vertici delle forze dell’ordine. Al termine della celebrazione, è stato trasmesso un messaggio del cardinale Crescenzio Sepe, che ha espresso vicinanza alle comunità colpite.

La sentenza della Corte Europea: un richiamo all’Italia

La celebrazione è stata anche un momento per riflettere sulla recente sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che ha criticato duramente l’Italia per non aver fatto abbastanza per proteggere la vita dei cittadini della Terra dei Fuochi. Un verdetto storico, che arriva dopo anni di battaglie e che certifica la responsabilità dello Stato nel mancato intervento tempestivo per arginare l’emergenza ambientale e sanitaria.

«Le menzogne dei negazionisti sono state smascherate», ha scritto don Maurizio in un lungo post su Facebook, ricordando quanto il sacrificio delle famiglie e l’impegno delle associazioni siano stati fondamentali per ottenere questo riconoscimento internazionale.

Il richiamo alla giustizia e alla bonifica del territorio

L’appello del parroco è chiaro: le istituzioni devono agire, e farlo subito. Serve un piano concreto per la bonifica della Terra dei Fuochi, per prevenire ulteriori tragedie e per dare giustizia alle vittime. «Pregare per gli ammalati è importante, ma senza azioni concrete non avremmo mai fatto questo passo avanti», ha ribadito.

La battaglia non è finita, ma la serata di ieri ha rappresentato un momento di unità e determinazione, con la speranza che questo grido di dolore possa finalmente tradursi in azioni tangibili per il futuro delle nuove generazioni.

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