Un discorso infuocato di oltre 100 minuti, quello pronunciato da Donald Trump di fronte al Congresso degli Stati Uniti durante il suo Stato dell’Unione 2025. L’intervento ha toccato tutti i temi chiave della sua presidenza, dagli attacchi a Joe Biden e al politicamente corretto, alla sicurezza nazionale, passando per dazi, immigrazione, lotta al narcotraffico e nuove ambizioni geopolitiche.
Trump attacca Biden: “Il peggior presidente della storia americana”
Trump ha esordito con un duro attacco al suo predecessore, definendolo “il peggior presidente della storia americana”. Una dichiarazione che ha subito acceso il dibattito in aula e che conferma la linea di totale rottura con la precedente amministrazione democratica.
Nel suo intervento, Trump ha anche rivendicato di aver ripristinato la libertà di parola negli USA, ponendo fine, a suo dire, alla “censura del politicamente corretto”. “Il nostro Paese non sarà più woke”, ha dichiarato, sottolineando la sua lotta contro le influenze progressiste nella società americana.
Economia e dazi: scatta la guerra commerciale dal 2 aprile
Trump ha confermato l’introduzione di nuovi dazi reciproci a partire dal 2 aprile, ammettendo che ciò potrebbe portare “qualche scompiglio” nell’economia, ma definendolo un sacrificio necessario per “proteggere l’anima del nostro Paese”. Ha inoltre attaccato Messico e Canada, accusandoli di non fare abbastanza contro il traffico di fentanyl e l’immigrazione clandestina.
Sicurezza e giustizia: pena di morte per chi uccide un poliziotto
Uno dei passaggi più controversi del discorso riguarda la sicurezza interna: Trump ha annunciato di aver firmato un ordine esecutivo che impone la pena di morte obbligatoria per chi uccide un agente di polizia e ha chiesto al Congresso di trasformare la misura in legge permanente.
Guerra ai cartelli messicani e nuove mosse geopolitiche
Trump ha poi alzato i toni contro il narcotraffico, annunciando di essere pronto a “dichiarare guerra ai cartelli della droga messicani”, un’affermazione che potrebbe aprire un nuovo fronte di tensione con il governo di Città del Messico.
Sul fronte geopolitico, il presidente ha anche dichiarato che “gli Stati Uniti si riprenderanno il Canale di Panama”, denunciando l’influenza cinese nella regione. Inoltre, ha aperto alla Groenlandia, affermando che gli USA sono “pronti ad accoglierla” se sceglierà di allontanarsi dalla Danimarca.
Difesa e spazio: scudo missilistico e missione su Marte
Trump ha chiesto al Congresso di finanziare lo sviluppo di uno scudo antimissilistico simile all’Iron Dome di Israele, per proteggere l’America da potenziali attacchi. Ha anche rilanciato le ambizioni spaziali, annunciando che “gli Stati Uniti andranno su Marte e pianteranno la bandiera americana”.
Conclusione: un discorso di rottura totale
Concludendo il suo discorso fiume, Trump ha ribadito la sua linea dura su tutti i fronti, dalla politica interna alla geopolitica globale. La sua amministrazione si prepara dunque a una stagione di dazi, riforme radicali e un rafforzamento militare che potrebbe ridefinire l’assetto globale.