Collegati con noi

Esteri

Trump, Clinton e il principe Andrea nelle carte Epstein

Pubblicato

del

Donald Trump, Bill Clinton, il principe Andrea. Ma anche Michael Jackson, David Copperfield e lo scienziato Stephen Hawking. La tanto attesa lista di Jeffrey Epstein non regala sorpresa clamorose se non qualche ulteriore dettaglio rispetto alle informazioni già note. Tuttavia è la prima volta che questi documenti con i nomi – in tutto oltre 900 pagine depositate in tribunale – vengono rilasciati attraverso il sistema legale, pur non contenendo alcuna accusa di complicità ai crimini di Epstein. La giudice Loretta Preska ne ha disposto la pubblicazione proprio perché gran parte delle informazioni contenute erano già pubbliche: pur con qualche rivelazione, le carte si limitano per lo più a chiarire l’identità di coloro che precedentemente erano identificati come ‘John o Jane Does’. E contengono estratti delle deposizioni di Ghislaine Maxwell, la complice di Epstein, e Virginia Roberts Giuffre, la grande accusatrice del finanziere morto suicida in cella a New York nel 2019 mentre aspettava il processo. Nei documenti ci sono anche le dichiarazioni di Johanna Sjoberg, altra giovane finita a suo tempo nel giro di Epstein, che racconta come il principe Andrea le toccava scherzosamente il seno mentre scattava delle foto.

Sojberg riferisce anche che Epstein le disse che a Clinton “le ragazze piacciono giovani”. L’ex presidente – emerge invece dalla testimonianza desecretata di Maxwell – ha viaggiato a bordo dell’area privata di Epstein in molte occasioni. Lo staff di Clinton non commenta le rivelazioni, limitandosi a rimandare a quanto dichiarato nel 2019, quando il suo nome emerse per la prima volta, ovvero che l’ex presidente “non sapeva nulla” dei reati di Epstein ai tempi in cui si frequentavano. Le carte confermano anche i contatti fra il finanziare deceduto e Donald Trump. Nella sua testimonianza Sojberg ricorda infatti che Epstein le menzionò Trump nel 2001 mentre si stavano recando in uno dei casinò del tycoon in New Jersey. “Chiamiamo Trump”, le disse il finanziere dopo che i piloti del suo aereo privato gli comunicarono di non poter atterrare a New York ma di poterlo fare ad Atlantic City, cittadina del New Jersey dove Trump ha costruito parte della sua fortuna con i casinò. Nelle case desecrate compaiono anche i nomi di Michael Jackson e del mago Copperfield, che Sojberg ha incontrato proprio tramite Epstein.

Ma vengono menzionati molti altri vip, da Gwyneth Paltrow a Leonardo di Caprio, passando per Kate Blanchett, Bruce Willis e Kevin Spacey. I loro nomi vengono accennati senza particolare contesto e, in alcuni casi, erano solo sventolati da Epstein – riferiscono le sue accusatrici – identificando le persone con cui era ipoteticamente al telefono. La lista comprende anche Jean-Luc Brunel, un agente di modelli francese vicino a Epstein suicidatosi in carcere nel 2022 in attesa di processo con l’accusa di aver violentato ragazze minorenni. La presenza di Hakwing nell’elenco di Epstein è forse quella che desta particolare curiosità, anche se il celebre astrofisico viene nominato dal finanziere solo in un’e-mail in cui parla di “false accuse” secondo cui lo scienziato avrebbe partecipato a un’orgia minorile nelle Isole Vergini.

Da quando è emerso lo scandalo Epstein, sul web si rincorrono elenchi di nomi inventati e foto manipolate, alimentando speculazioni sui potenziali soci del finanziere. E l’annuncio fatto dai giudici a dicembre della pubblicazione dell’elenco ha riacceso quella frenesia: il comico Jimmy Kimmel ha minacciato azioni legali dopo che sui social media si è speculato sulla possibile presenza del suo nome nella lista, in cui non figura.

Advertisement

Esteri

Sindaco Istanbul Ekrem Imamoglu contro Erdogan: Hamas è un gruppo terroristico

Pubblicato

del

Il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, il principale rivale del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, definisce Hamas “un gruppo terroristico” e afferma che la Turchia è stata “profondamente rattristata” dal massacro del 7 ottobre. Intervistato dalla Cnn, il primo cittadino della metropoli turca spiega che “qualsiasi struttura organizzata che compie atti terroristici e uccide persone in massa è da noi considerata un’organizzazione terroristica”, aggiungendo però che crimini simili stanno colpendo i palestinesi e invita Israele a porre fine alla sua guerra contro Hamas.

Il governo turco di Erdogan sostiene apertamente Hamas, ha duramente criticato l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza e ha chiesto un cessate il fuoco immediato. Il leader turco ha paragonato le tattiche del primo ministro Benyamin Netanyahu a quelle di Adolf Hitler e ha definito Israele uno “stato terrorista” a causa della sua offensiva contro Hamas a Gaza.

Continua a leggere

Esteri

Usa: sondaggio “Cnn”, Trump in vantaggio su Biden di 6 punti a livello nazionale

Pubblicato

del

A poco meno di sei mesi dalle elezioni negli Stati Uniti, l’ex presidente Donald Trump gode del sostegno del 49 per cento degli elettori, in vantaggio di sei punti percentuali sul suo successore Joe Biden, fermo al 43 per cento. Lo indica l’ultimo sondaggio pubblicato dall’emittente “Cnn” ed effettuato dall’istituto Ssrs. Rispetto alla precedente rilevazione condotta lo scorso gennaio, il candidato repubblicano e’ rimasto stabile, mentre l’attuale presidente ha perso il due per cento del proprio consenso. Soprattutto, e’ in miglioramento l’idea che gli elettori hanno degli anni della presidenza Trump. Ora il 55 per cento degli statunitensi considera “un successo” la sua amministrazione, contro il 44 per cento che la definisce “un fallimento”.

Nel gennaio del 2021, pochi giorni dopo l’insediamento di Biden, era il 55 per cento a considerare un fallimento la presidenza di Trump. Al contrario, il 61 per cento ritiene che la presidenza Biden sia stata un fallimento, mentre il 39 per cento la definisce “un successo”. Il sondaggio mostra anche come i repubblicani siano piu’ convinti dell’idea che la presidenza Trump sia stata un successo (92 per cento) rispetto a quanto gli elettori democratici abbiano la stessa opinione della presidenza Biden (solo il 73 per cento). Tra gli indipendenti, l’amministrazione Trump e’ guardata con favore dal 51 per cento, contro il 37 per cento che ha opinione positiva dell’attuale presidenza. Poi vi e’ un 14 per cento che considera un fallimento entrambe le esperienze, e un 8 per cento che invece ritiene un successo sia la presidenza di Donald Trump che quella di Joe Biden.

Il sondaggio rileva anche come il 60 per cento degli elettori disapprovi l’operato dell’attuale presidente e come il tasso di approvazione, attualmente al 40 per cento, sia al di sotto del 50 per cento anche su materie quali le politiche sanitarie (45 per cento) e la gestione del debito studentesco (44 per cento). A pesare sull’opinione che i cittadini Usa hanno di Biden e’ soprattutto la gestione della crisi a Gaza (il 71 per cento disapprova), in particolare nel caso degli under 35 (tra questi e’ l’81 per cento a esprimere valutazione negativa). Non molto meglio il giudizio degli elettori sull’operato della Casa Bianca in economia (solo il 34 per cento approva), tema che il 65 per cento degli intervistati considera “estremamente importante” per il voto di novembre.

Tra questi ultimi, il 62 per cento ha intenzione di votare Trump, il 30 per cento Biden. In generale, il 70 per cento degli elettori si lamenta delle attuali condizioni economiche del Paese, e il 53 per cento si dice insoddisfatto della propria situazione finanziaria. Tale insoddisfazione sale soprattutto tra gli elettori a basso reddito, tra le persone di colore e tra i piu’ giovani. L’impressione per entrambi i candidati resta per lo piu’ negativa (il 58 per cento ha opinione negativa di Biden, il 55 per cento di Trump) e il 53 per cento e’ insoddisfatto delle opzioni a disposizione sulla scheda elettorale il prossimo novembre.

Continua a leggere

Esteri

Sconosciuti uccidono sette giovani nel sud dell’Ecuador

Pubblicato

del

Sette giovani, che la polizia sospetta facessero parte di una banda dedita al furto di veicoli, sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco da sconosciuti a Petrillo, località del sud dell’Ecuador. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, riferisce il portale di notizie Primicias, sei dei giovani, tutti fra i 15 e i 21 anni, sarebbero caduti in un’imboscata mentre stavano riportando una moto rubata al proprietario per incassare il riscatto. Il cadavere di un settimo giovane è poi stato ritrovato ore dopo poco lontano dal luogo del massacro. Gli inquirenti hanno comunicato che praticamente tutte le vittime avevano precedenti penali per furti di vario genere, ed in particolare di veicoli, formulando l’ipotesi che le persone che hanno sparato da un’auto sarebbero membri di una banda rivale o residenti del luogo stanchi delle ripetute estorsioni.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto