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Cronache

Truffa superbonus, 12 indagati per truffa e autoriciclaggio

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Interessano 12 persone in Italia e Spagna le ordinanze di custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari, e il decreto di sequestro preventivo che hanno portato oggi al blitz di carabinieri e guardia di finanza tra Sicilia e Veneto per una maxitruffa legata al Bonus facciate. Gli indagati, a vario titolo, sono accusati di associazione per delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio e autoriciclaggio. Le indagini hanno avuto un avvio parallelo, tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, in provincia di Agrigento, ad opera del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, e sul territorio gardesano ad opera dei militari dell’Arma di Peschiera del Garda (Verona). L’associazione per delinquere, che operava su gran parte del territorio nazionale, aveva base nel comune di Peschiera del Garda (Verona) e nell’area bresciana del Lago di Garda, era composta da persone di origine siciliana, calabrese, campana e da cittadini albanesi, avvalendosi di un commercialista della Provincia di Treviso.

La cessione del credito tramite Poste Italiane Spa, aveva fruttato circa 5 milioni di crediti d’imposta fittizi provenienti dal “bonus facciate”, reinvestita e riciclata acquistando locali turistici e commerciali sul lago. Il meccanismo della frode si estendeva oltre i confini siciliani e stava inquinando l’economia del territorio scaligero, evidenziando l’anomala disponibilità finanziaria da parte di persone che stavano concludendo frenetiche operazioni di acquisto di strutture turistiche e attività commerciali. Gli accertamenti hanno fatto quindi emergere l’esistenza di decine di fisiche che risultavano aver dichiarato (nella maggioranza dei casi inconsapevolmente) di avere effettuato lavori di ristrutturazione delle facciate, acquisendo il diritto alla detrazione del 90% della spesa, e di aver poi comunicato di aver ceduto i crediti a terzi. Le pratiche, per centinaia di migliaia di euro, venivano trasmesse dal commercialista trevigiano. I crediti d’imposta venivano ceduti a società e imprese individuali, tutte riconducibili agli indagati, direttamente o indirettamente, e da loro ceduti a Poste Italiane Spa, inconsapevole e indotta in errore, monetizzati in denaro utilizzabile a tutti gli effetti. Il denaro veniva infine trasferito su conti spagnoli e utilizzato per acquistare attività un hotel, due bar, due pasticcerie, due ristoranti sul Garda, abitazioni e quote di società.

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Cronache

Oggi ripresa delle lezioni in gran parte delle scuole italiane

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Oggi gli studenti italiani tornano in classe dopo le vacanze di Pasqua che per molte scuole si sono agganciate al ‘ponte’ del 25 aprile. Un altro stop alle lezioni si avrà in occasione della Festa del 1 maggio che cade quest’anno di giovedì e consentirà ad alcune scuole di tenere chiusi i plessi anche venerdì 2 e sabato 3, secondo la programmazione decisa dalle Regioni ma anche dai singoli istituti.

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Cronache

Operazione dei Carabinieri tra Caserta e Napoli: misure cautelari per furto e associazione a delinquere

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Dalle prime ore di questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Caserta stanno eseguendo una vasta operazione nelle province di Caserta e Napoli. Gli uomini dell’Arma stanno dando esecuzione a misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

I destinatari dei provvedimenti sono persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio e furto aggravato.

I dettagli dell’operazione

Ulteriori dettagli sull’operazione saranno resi noti nel corso della conferenza stampa prevista per le ore 10.30 di oggi presso la sala convegno del Comando Provinciale Carabinieri di Caserta. All’incontro con i giornalisti interverranno il Comandante Provinciale Colonnello Manuel Scarso, il Comandante del Reparto Operativo Tenente Colonnello Melissa Sipala e il Comandante della Compagnia di Caserta Capitano Giovanni Riacà.

L’operazione, che coinvolge un numero significativo di indagati, rappresenta un nuovo importante colpo inferto alla criminalità predatoria attiva nell’area tra Caserta e Napoli.

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Cronache

Muore a 38 anni dopo intervento estetico in una clinica privata di Caserta

Sabrina Nardella, 38 anni di Gaeta, è morta durante un intervento estetico alla clinica Iatropolis di Caserta. Disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso.

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Sarà l’autopsia a stabilire con precisione che cosa ha provocato la morte di Sabrina Nardella (nella foto), 38 anni, madre di due figli piccoli, deceduta giovedì scorso nella clinica privata Iatropolis di Caserta durante un intervento di chirurgia estetica. La donna, residente a Gaeta, si era recata in Campania per sottoporsi a quello che le era stato prospettato come un intervento di routine, in anestesia locale e in day hospital.

Il malore improvviso e le indagini in corso

Durante l’operazione, però, Sabrina ha avuto un improvviso malore che l’ha portata a perdere conoscenza. I medici hanno tentato la rianimazione, ma ogni tentativo è stato vano. I vertici della clinica hanno subito avvertito i carabinieri, che su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere hanno sequestrato la cartella clinica e identificato l’équipe medica. I componenti saranno presto iscritti nel registro degli indagati in vista dell’autopsia, che servirà a chiarire cause e responsabilità.

Una comunità sconvolta dal dolore

La città di Gaeta è sotto shock. Il sindaco Cristian Leccese ha ricordato Sabrina con parole di grande commozione: «Era una persona dolce, un’ottima madre, conosciuta e stimata da tutti. La sua improvvisa scomparsa ha lasciato un profondo vuoto nella nostra comunità».

I precedenti inquietanti della clinica

La clinica Iatropolis non è nuova a casi simili. Un anno fa, la pianista Annabella Benincasa è morta dopo 14 anni di stato vegetativo, conseguenza di uno shock anafilattico subito nel 2010 proprio in questa struttura. In quell’occasione, i medici furono condannati per lesioni gravissime. Altri episodi di reazioni avverse all’anestesia si sono verificati negli anni, alimentando polemiche sulla sicurezza degli interventi praticati nella clinica.

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