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Clochard colpisce vigile che spara,rischia il linciaggio

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L’applauso di alcune donne è l’epilogo di una mattinata di terrore vissuta in pieno centro a Napoli, tra una folla di turisti e residenti. Salutano così, quasi in un moto di liberazione, i poliziotti che stanno portando via a forza un giovane immigrato di origine africana per sottrarlo a un tentativo di linciaggio con alcuni uomini che cercano di prenderlo a calci. Tutto era cominciato quando una squadra di agenti municipali ed assistenti sociali del nucleo Tesm, Tutela emergenze sociali e minori, aveva chiesto ad alcuni senza fissa dimora di lasciare i giacigli sotto i portici del Duomo di Napoli, proprio davanti all’ingresso del Museo del Tesoro di San Gennaro. Una zona nel degrado, raccontano i residenti, dove i clochard fanno anche i loro bisogni. Proprio per oggi era programmata l’attività di pulizia dei porticati secondo il calendario degli interventi di sanificazione, bonifica e rimozione dei rifiuti disposta dal Comune.

Uno dei senza fissa dimora, però, ha reagito con violenza all’invito. Ha preso un paletto di ferro che teneva sotto le coperte e ha cominciato a colpire il luogotenente Salvatore Ruoppolo, 63 anni, ferendolo alla testa e all’occhio sinistro. L’agente, a quel punto, per difendersi ha sparato, anche da terra, alcuni colpi di pistola – secondo alcuni testimoni – e ferito l’aggressore alla gamba prima di accasciarsi al suolo nel sangue. Immediato l’intervento degli operatori presenti: anche numerosi passanti hanno cercato di fermare l’immigrato che, benchè ferito, ha continuato ad aggredire l’agente, fino all’intervento dei militari dell’Esercito e degli agenti di Polizia che hanno effettuato il fermo. Entrambi i feriti sono stati stati trasportati in ospedale; all’agente sono state riscontrate fratture multiple ad entrambi gli arti superiori, un occhio tumefatto, applicati diversi punti di sutura al cranio e sottoposto ad ulteriori accertamenti. Il senza fissa dimora è stato portato all’ospedale Vecchio Pellegrini: non è giudicato in pericolo di vita. Sotto choc la collega del vigile che era con lui al momento dell’intervento. L’intervento della Polizia ha evitato il linciaggio da parte di alcune persone contro l’immigrato.

Diversi residenti hanno riferito ai giornalisti che avrebbe infastidito soprattutto i commercianti della zona. L’aggressione e gli spari si sono verificati mentre la strada era già affollata di turisti che raggiungono il centro storico e lo stesso Museo del Tesoro di San Gennaro è meta di visitatori da tutto il mondo. L’agente ha agito per legittima difesa: ne è convinto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi che è andato a trovarlo in ospedale. “Il senza fissa dimora stava continuando nell’aggressione e lui si è difeso. Quindi – sottolinea – è una difesa legittima e noi dobbiamo tutelare i nostri uomini delle forze dell’ordine e della polizia municipale che più di una volta sono stati aggrediti nell’esercizio delle loro funzioni”. Antonio De Iesu, già questore di Napoli, oggi assessore alla Legalità e alla Polizia municipale, annuncia che “l’Amministrazione comunale sta accelerando le procedure per la sperimentazione della pistola ad impulsi elettrici, che offrirà alla Polizia municipale uno strumento più efficace per affrontare soggetti violenti e aggressivi, evitando l’uso di armi da fuoco”.

Mentre l’assessore al Welfare, Luca Trapanese, chiede di tener presente che “chi finisce per strada perde la sua identità (amicizie, oggetti personali, abitudini, libertà di movimento, relazione con la città) e quindi l’episodio di oggi è il risultato della mancata presa in carico negli anni delle persone fragili con problemi di dipendenze e mentali. Non ci sono vittime e colpevoli ma una sola certezza: è necessario costruire una rete che dia risposte personalizzate che non si risolvono in un posto letto in un dormitorio”.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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