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Cronache

Trovata morta in un parcheggio, si indaga per omicidio

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Una donna a terra in un parcheggio, la testa fracassata da un’auto che la investe volontariamente per ucciderla e forse chissa’ per cancellarne il volto. Non c’e’ ancora un colpevole per la morte di Micaela Bicego, 47 anni, il cui cadavere e’ stato scoperto stamane da un turista che faceva jogging nel parcheggio di un centro termale di Cola’ di Lazise, nel veronese. Ma gli investigatori del Comando provinciale dei Carabinieri di Verona e della Compagnia di Peschiera del Garda, coordinati dal pubblico ministero Alberto Sergio, sono certi che la svolta al caso potrebbe arrivare presto, forse tra poche ore. Grazie anche alle telecamere della zona che potrebbero aver ripreso quanto accaduto. E il racconto di chi la conosceva e puo’ riferire nei particolari degli equilibri familiari di una donna che stava cercando di rifarsi una vita. In un altro luogo, con amicizie diverse, con un lavoro da far ripartire a causa del Coronaviris.

Nessuna ipotesi viene esclusa, neppure che l’assassino l’abbia colpita prima al capo con un oggetto contundente e poi finita con ferocia, passandoci sopra la ruota di una vettura. Micaela era separata da qualche tempo dal marito 60enne e si era trasferita un anno fa a Lazise insieme al figlio 21enne, studente universitario. E’ stato proprio lui alle 4 del mattino a segnalare ai militari che la madre non aveva fatto rientro a casa, raccontando che la sera prima lei e il marito avevano litigato. Pare che lo scontro, l’ultimo di una serie, riguardasse questioni di denaro. La vittima, per la quale e’ gia’ stata disposta dal magistrato l’autopsia, gestiva un negozietto di tessuti a Bussolengo, il “Micaela Corredo Casa”, all’interno di un centro commerciale che sorge sulla Gardesana, proprio all’ingresso di Bossolengo. Un’attivita’ modesta ma redditizia e a contatto con la gente che aveva dovuto chiudere a causa del Covid con il lockdown. La saracinesca non era stata mai piu’ riaperta. In caserma sono state convocate persone “dell’ambiente familiare della vittima”. Oltre al marito e al figlio, sentiti fin dalle ore immediatamente successive al delitto, si stanno ascoltando persone vicine alla donna per cercare di capire qualcosa di piu’ sulla vita privata. E comprendere, soprattutto, cosa possa averla spinta a dirigersi in piena notte in quel parcheggio per incontrare il suo assassino.

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Cronache

Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Cronache

Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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