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Tregua rotta nella vertenza latte, ancora un assalto ad autocisterna: uomini armari l’han data alle fiamme

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La tregua è stata nuovamente violata. Anche stavolta è stata presa di mira un’autocisterna che trasportava latte, che e’ stata data alle fiamme nelle campagne di Irgoli, nel Nuorese. E anche in questa occasione i banditi erano a volto coperto e armati di fucile, ma hanno agito in pieno giorno: hanno costretto l’autista 40enne della Sarda Formaggi di Budduso’ (Sassari) a fermarsi in una stradina stretta, gli hanno intimato di percorrere diversi metri senza voltarsi e poi hanno acceso il rogo, scappando nell’altra direzione. E’ il terzo assalto armato che si registra nelle campagne sarde dall’inizio della vertenza per il prezzo del latte e che arriva a poche ore dal nuovo vertice in Prefettura a Sassari – fissato inizialmente per domani e slittato a venerdi’ 8 – dove pastori e trasformatori si siederanno allo stesso tavolo per cercare di arrivare alla definizione di una griglia che possa stabilire un prezzo piu’ alto da pagare agli allevatori, in funzione della vendita dei formaggi Dop sardi. Un prezzo non legato solo all’andamento sul mercato del Pecorino Romano, come chiedono gli stessi produttori ovini. Il blitz, che si aggiunge alla decine di imboscate nei confronti di furgoni e cisterne del latte con sversamenti coatti per le strade e sulle quali diverse procure dell’Isola stanno gia’ indagando, arriva anche nel giorno in cui la delegazione negoziale dei pastori ha riunito gli allevatori a Bari Sardo, in Ogliastra. E questa scansione temporale ha fatto pensare a molti che qualcuno stia cercando di far saltare la trattativa. Non i pastori, pero’, che hanno subito preso le distanze da questo nuovo gesto criminale sul quale stanno indagando i carabinieri. “Chi fa questi atti ci danneggia e ci offende, prendiamo nettamente le distanze da chi fa queste cose”, ha spiegato per tutti Andrea Mulas, che insieme a Gianuario Falchi ha coordinato i lavori dell’assemblea. Nel frattempo cresce l’attesa per il secondo incontro in prefettura a Sassari: venerdi’ il rappresentante del governo dovrebbe arrivare con una bozza di decreto legge che stanzia 14 milioni di euro per il ritiro di 21 mila quintali di pecorino romano, una mossa che farebbe aumentare subito il prezzo del latte e degli altri 40mila quintali di formaggio invenduto. “Per noi questa mossa e’ importantissima – ha detto Falchi – Dobbiamo chiudere con questa fase della vertenza per poter poi ripartire con la programmazione per la prossima annata”.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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Muore a tre mesi da tesi, 2mila firme per laurea in sua memoria

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Ha raggiunto oltre 2mila firme in pochi giorni la petizione lanciata sulla piattaforma online Change.org per chiedere la laurea alla memoria a Vincenzo Pio Ferrara, studente prematuramente scomparso iscritto al terzo anno del corso di laurea in Infermieristica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. “Il giovane Vincenzo Pio – si legge nella petizione lanciata da Teresa Bianco – studente lavoratore aveva solo 25 anni quando la sua vita si è fermata”. A fine maggio 2023, nel corso di uno screening di sorveglianza, gli è stata diagnosticata una leucocitosi mieloide.

“Ha affrontato la malattia – continua il testo della petizione – con grande coraggio convinto: ha continuato a studiare e durante i lunghi ricoveri ha messo la sua esperienza e competenza a servizio degli altri degenti che l’hanno accompagnato durante questo doloroso percorso. Ha, infatti, con tutte le difficoltà del caso sostenuto durante quest’ultimo anno altri tre esami. Ha lottato fino alla fine contro un male, ma alla fine non ce l’ha fatta. È morto così, a tre esami dalla laurea magistrale dopo aver intrapreso un difficile percorso, senza riuscire a concluderlo”. Tra i moltissimi i commenti di sostegno tra i firmatari della petizione, quello di sua sorella Annarita: “Tra un ciclo di chemioterapia e un altro, non si è mai dato per vinto perché lui voleva laurearsi con ogni fibra del suo cuore. Vincenzo merita questa laurea non soltanto banalmente per commemorare il suo ricordo, ma perché questa laurea era già sua, perché questa laurea sarebbe stata solo il coronamento di una carriera di studio fatta di perseveranza, vocazione, dedizione e sacrifici”.

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Convalidato sequestro di 64,7 milioni a GS del gruppo Carrefour

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E’ stato convalidato il sequestro preventivo d’urgenza, eseguito lo scorso 15 aprile dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, di 64,7 milioni di euro a carico della GS spa del gruppo dei supermercati Carrefour Italia nell’ambito dell’indagine della Procura di Milano su una presunta frode fiscale. Lo ha deciso, nei giorni scorsi, il gip Luca Milano che ha fissato per il prossimo 17 maggio l’udienza per discutere sulla misura del divieto per un anno di pubblicizzare beni e servizi chiesta dal pm Paolo Storari nei confronti della società della grande distribuzione.

L’inchiesta è una di quelle coordinate dalla Procura di Milano sui cosiddetti “serbatoi di manodopera”: un presunto sistema, come è emerso anche nei casi Dhl, Gls, Uber, Brt, Geodis ed Esselunga, attraverso il quale grandi aziende si garantiscono “tariffe altamente competitive” sul mercato “appaltando manodopera” in modo irregolare per servizi di logistica e “movimentazione merci”. In particolare, ricostruendo “la ‘filiera della manodopera’, è stato rilevato che i rapporti di lavoro” con GS “sono stati ‘schermati’ da società ‘filtro’ che, a loro volta, si sono avvalse di diverse cooperative (i cosiddetti ‘serbatoi’), le quali avrebbero sistematicamente omesso il versamento dell’Iva, nonché degli oneri di natura previdenziale e assistenziale” ai lavoratori.

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