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Trasporti pubblici locali penosi in Campania, tra crisi e convogli vecchi: lo dice Legambiente

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Da una parte ci sono infrastrutture incomplete, convogli ancora troppo vecchi e crisi aziendali, che determinano ritardi e disservizi per l’utenza. Dall’altra gli investimenti e i nuovi progetti, che fanno sperare in un miglioramento della situazione nel medio-lungo periodo. Questo il quadro del trasporto pubblico in Campania, sul quale incidono le limitazioni imposte della pandemia, mentre si attendono gli effetti del Recovery plan e di Next Generation Eu. La prima nota positiva e’ che Napoli si e’ piazzata in prima posizione tra le citta’ italiane nella selezione di uno dei bandi del Pnrr sui trasporti. Sul progetto ‘Mobility as a service’, promosso dai ministeri per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale e delle Infrastrutture e della mobilita’ sostenibili, il comune capoluogo ottiene 86 punti, precedendo Milano e Roma. L’avviso pubblico prevedeva lo stanziamento di 2,5 milioni per realizzare le piattaforme tecnologiche e 800mila euro per l’ammodernamento tecnologico delle aziende di trasporto. Queste risorse serviranno anche per migliorare il trasporto integrato e facilitare l’accesso alle fasce piu’ deboli. Sono proprio questi utenti, al pari dei pendolari, che nel frattempo stanno scontando i maggiori disagi.

Non e’ un caso che, come evidenzia Legambiente nel rapporto ‘Pendolaria 2022′, gli studenti e i lavoratori che si spostano quotidianamente in Campania si sono ridotti del 43,9% dal 2011 al 2019, passando da 467mila a 262mila. Il Covid ha determinato ulteriori soppressione di corse, dovute alla mancanza di personale, aggravando una situazione gia’ difficile, tanto che, rispetto al 2010, si registra un taglio del 10,9%. A questo si aggiunge il livello di usura dei treni: sono 251 quelli in servizio sulla rete regionale, con un’eta’ media di 20,7 anni, mentre il 65,8% dei convogli ha piu’ di 15 anni. Un dato su cui pesano i 25,4 anni di circolazione media del parco rotabile di Eav, la holding del trasporto pubblico regionale, a fronte dei 17 anni di Trenitalia. L’altra nota dolente e’ la situazione finanziaria delle aziende. Proprio Eav e’ stata risanata nel 2016, grazie a un intervento di 600 milioni. Versa in cattive acque invece Ctp, l’azienda che fa capo alla Citta’ metropolitana. Nei giorni scorsi l’ente aveva annunciato alla societa’ l’avvio della risoluzione del contratto, mentre e’ attesa per questa settimana la decisione del tribunale fallimentare sul concordato preventivo. L’ipotesi e’ quella dell’amministrazione straordinaria, con un commissario che dovra’ dirimere anche la situazione dei lavoratori. Sullo sfondo resta ancora attuale l’idea lanciata piu’ volte dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca, di una societa’ unica del trasporto regionale, che assorba le realta’ attualmente presenti sul territorio, nell’ottica di una migliore gestione e di un contenimento dei costi.

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Ancora una forte scossa di terremoto all’alba a Pozzuoli, in centinaia in strada per paura ma nessun danno

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Questa mattina, alle 6:30, una scossa di terremoto di magnitudo 3.7 della scala Richter è stata avvertita in provincia di Napoli, precisamente nella zona dei Campi Flegrei. L’epicentro del sisma è stato localizzato a Pozzuoli, tra la zona della Solfatara e via Pisciarelli, con un ipocentro a soli 2,8 chilometri di profondità, rendendo il terremoto particolarmente avvertito dalla popolazione locale.

Nonostante la scossa sia stata sentita distintamente, fortunatamente non si registrano danni a persone o strutture. Tuttavia, l’evento ha generato numerose chiamate ai vigili del fuoco e ai servizi di emergenza, segno evidente dell’apprensione tra i cittadini.

Questa recente attività sismica solleva preoccupazioni, in quanto nei giorni scorsi la stessa area ha esperito due eventi sismici simili, entrambi di magnitudo 3.6 e 3.7. Questa sequenza di scosse potrebbe indicare una crescente instabilità geologica nella regione, notoriamente attiva dal punto di vista vulcanico.

L’area dei Campi Flegrei è infatti una delle zone vulcaniche più monitorate d’Europa, data la sua storia e la sua potenziale pericolosità. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) continua a monitorare la situazione, raccogliendo dati e fornendo aggiornamenti per garantire la sicurezza dei cittadini. La comunità scientifica è particolarmente attenta a rilevare qualsiasi variazione che potrebbe suggerire cambiamenti significativi nel sottosuolo.

La popolazione locale è incoraggiata a rimanere informata attraverso i canali ufficiali e a seguire le eventuali indicazioni delle autorità, mantenendo un approccio cauto e preparato in caso di ulteriori sviluppi.

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Bimbo di 5 mesi ucciso dal pitbull di famiglia

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Tragedia questa sera a Palazzolo Vercellese, piccolo Comune di un migliaio di abitanti in provincia di Vercelli, dove un bimbo di cinque mesi ha perso la vita dopo essere stato azzannato da un cane di grossa taglia, sembra un pitbull, di proprieta’ dei suoi genitori, una giovane coppia da poco trasferitasi in paese. Secondo quanto si e’ appreso il bimbo si trovava in casa con la nonna. Il fatto e’ avvenuto nel tardo pomeriggio di oggi. Sul posto e’ intervenuto il 118 di Alessandria con l’elisoccorso, ma per il piccolo non c’e’ stato nulla da fare.

La tragedia è avvenuta in una zona del paese vicino all’ex asilo. A quanto si apprende il bimbo sarebbe stato in braccio alla nonna, mentre la donna passeggiava nel giardino. I genitori, invece, erano usciti a fare la spesa. Sulla vicenda indagano i carabinieri di Vercelli. Il pitbull è stato sequestrato dai militari dell’Arma forestale in attesa degli accertamenti. A quanto pare non c’erano mai stati segnalazioni di aggressività del cane. I genitori, trentenni, hanno portato il bimbo in fin di vita direttamente all’elisoccorso che era atterrato nel campo sportivo del paese.

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Tentata estorsione al consigliere regionale Giovanni Zannini, arrestato Tiberio Francesco La Torre

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“Ho fatto io mio dovere. Speravo che condotte del genere non si verificassero più. Ringrazio la DDA di Napoli e i Carabinieri per l’intervento tempestivo e dirimente”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale Giovanni Zannini, vittima di un tentativo di estorsione che oggi hanno condotto in carcere Tiberio Francesco La Torre, cugino dell’ex capoclan e collaboratore di giustizia Augusto La Torre, a cui la DDA di Napoli (sostituto procuratore Roberto Patscot, procuratore aggiunto Michele Del Prete) contesta i reati di tentata estorsione ed estorsione aggravate dal metodo mafioso.

“In quattro giorni – continua Zannini – hanno arrestato il La Torre dimostrando che lo Stato c’è ed è forte. Sono circa 6 mesi che vivo sotto minaccia. La settimana scorsa si è superato ogni limite. Invito tutti a denunciare e a vincere ogni paura”. L’arresto di La Torre – viene spiegato nella nota – si fonda sulla denuncia sporta dal consigliere regionale Giovanni Zannini (al quale La Torre voleva estorcere 50mila euro) e dall’imprenditore Alfredo Campoli (al quale il La Torre ha estorto circa 22 mila euro pretendendo che la consegna avvenisse presso una cappella del locale cimitero).

La Torre – si legge nel comunicato – si è presentato a casa di Zannini più volte senza che nessuno gli aprisse la porta. La famiglia del consigliere regionale è stata anche costretta a chiudersi in casa. Zannini si è quindi recato dai carabinieri “ottenendo l’immediato e risolutivo intervento”. Poi le denunce, poi l’intervento della DDA e poi l’arresto.

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