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Torna la F1, la Ferrari di Vasseur insegue la Red Bull

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Pronti partenza via, per il Mondiale di Formula 1 edizione 2023. Semafori accesi sul Circus della velocità da domenica prossima in Bahrain, dove i rapporti di forza tra le big dovrebbero essere quasi invariati rispetto all’anno scorso, quello della doppietta iridata targata Max Verstappen e Red Bull. Dietro alla scuderia austriaca, come evidenziato dalla tre giorni di test a Sakhir dove si correrà la prima gara della stagione, c’è ancora una volta la Ferrari guidata dal nuovo team principal Frederic Vasseur, arrivato a Maranello dalla Alfa Romeo per prendere il posto di Mattia Binotto a capo della gestione sportiva del cavallino rampante. Per la Rossa ancora grandi prestazioni sul giro secco, ma qualche noia sul consumo delle gomme nel passo gara e sul set-up della SF-23. Dopo gli errori strategici del 2022, cambio di marcia anche al muretto in pit lane: non si vedrà più la figura di Inaki Rueda, capo delle strategie fino alla passata stagione.

Da quest’anno Vasseur lo ha voluto spostare al remote garage di Maranello, e dunque non sarà più presente nel paddock durante i weekend di gara. Al suo posto è stato promosso l’ingegnere indiano Ravin Jain, figura già presente nel team proprio di Rueda la passata stagione. Per Vasseur, comunque, ci sarà da gestire la rivalità tra il monegasco e lo spagnolo Carlos Sainz, non meno ambizioso.

Non brilla, almeno per ora la stella della Mercedes, in difficoltà sia sul passo gara sia sul giro veloce. Dopo 8 anni di dominio (2021 in condivisione con la Red Bull), al cambio regolamentare del 2022 la scuderia tedesca ha clamorosamente fallito, presentando una monoposto afflitta da mille problemi di saltellamento, solo parzialmente tamponati nel corso di una stagione comunque deficitaria. E quanto visto nei test non fa ben sperare Lewis Hamilton e George Russell per un veloce ritorno ai vertici. Cambi di casacca e nuove leve saranno naturali motivi di interesse nel Mondiale 2023. C’è Pierre Gasly che contenderà a Esteban Ocon il primato tutto francese in Alpine.

C’è Fernando Alonso che proverà a dare all’Aston Martin quel contributo allo sviluppo delle prestazioni che non è riuscito a dare Sebastian Vettel e come visto nelle prime prove lo spagnolo sembra già sulla strada giusta. Tra i nuovi incuriosisce certamente l’australiano Oscar Piastri, che prende il posto di Daniel Ricciardo in McLaren, mentre Nyck de Vries e Logan Sargeant andranno a occupare le caselle rimaste libere in AlphaTauri (da Gasly) e Williams (da Latifi). Il veterano Nico Hulkenberg sostituirà invece Mick Schumacher (diventato terzo pilota Mercedes) in Haas.

Il calendario sale a 23 gare, un programma molto impegnativo, con la solita pausa estiva tra il 30 luglio (GP del Belgio) e il 27 agosto (GP d’Olanda). Si partirà il 5 marzo in Bahrain e si chiuderà il 26 novembre ad Abu Dhabi, con gli appuntamenti italiani di Imola (21 maggio) e Monza (3 settembre). Ma la tappa che segna l’ennesima escursione nel mondo dello show american-style del modello Liberty Media è senza dubbio l’appuntamento tra le luci e i casinò di Las Vegas del 18 novembre. Uno dei temi di interesse del 2023 sarà poi il raddoppio delle Sprint Race, che passeranno da 3 a 6.

Una novità importante perché aumenterà l’intensità dei weekend e più mini-gare al sabato arricchiranno emozioni, temi di discussione, impegno dei tecnici e classifica. Quest’anno il format che assegna la pole con le qualifiche al venerdì, fa disputare una mini gara di 100 km al sabato il cui ordine d’arrivo assegna punti ai primi 8 (da 8 punti al primo a scalare all’ottavo) e determina la griglia di partenza della gara di domenica: si correrà così in Azerbaigian, Austria, Belgio, Qatar, Austin e San Paolo. Si è privilegiato tracciati che dovrebbero garantire tante situazioni di gara combattuta e sorpassi. Per una Formula 1 Made in Usa all’insegna dello spettacolo, delle emozioni e del divertimento.

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Mario Cipollini assolto da calunnia contro Ivano Fanini

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Mario Cipollini è stato assolto oggi dal tribunale di Verona dall’accusa di avere calunniato il suo ex patron, Ivano Fanini, perché il fatto non costituisce reato. La sentenza è stata emessa oggi al giudice Peter Michaeler che si è riservato di pubblicare le motivazioni entro 15 giorni. Il pubblico ministero Eugenia Bertini aveva chiesto la condanna a due anni per il campione di ciclismo. Il “Re Leone” era finito a processo in una lite giudiziaria che si trascina da oltre un decennio con il dirigente sportivo che lo aveva scoperto e lanciato nel ciclismo.

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Calcio a 5, Italservice denuncia: aggrediti nel post partita con Benevento con calci e pugni

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Aggrediti con calci e pugni da una ventina di persone (tesserati e non) i giocatori, lo staff e i dirigenti dell’Italservice Pesaro, dopo il pareggio per 4-4 maturato sul campo del Benevento, valevole per il campionato di serie A di Futsal. I biancorossi, fa sapere la società dal proprio sito, sarebbero stati vittima di un’aggressione violenta all’interno degli spogliatoi al termine della gara: i fatti si sono verificati immediatamente dopo il triplice fischio.

La squadra, rientrata negli spogliatoi per il consueto post-gara, riferisce il club, sarebbe stata raggiunta e aggredita da almeno una ventina di persone del posto, tra tesserati e non. Il primo a essere colpito risulterebbe il tecnico dei biancorossi, Paolo Del Grosso, seguito poi da tutto il gruppo squadra. Calci, pugni e insulti in un clima surreale, il tutto sotto gli occhi del commissario di campo, rimasto apparentemente impotente di fronte all’escalation di violenza.

La società ha subito allertato le forze dell’ordine e ha annunciato che presenterà denuncia formale contro ignoti, affinché siano individuati e perseguiti i responsabili di quella che viene definita “una violenza senza precedenti”. “Follia, vergogna – si legge nella nota del club – avremmo voluto parlare di sport, della partita, come sempre. Invece siamo costretti a raccontare l’inimmaginabile”.

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MotoGp: prima volta Marquez Jr a Jerez,Bagnaia sul podio

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Prima vittoria in MotoGP per Alex Marquez, che trionfa sulla Ducati del Team Gresini a Jerez e torna in testa al Mondiale. Ora lo spagnolo ha 1 punto di vantaggio su suo fratello Marc, scivolato nel corso del terzo giro e dodicesimo al traguardo con la sua Ducati ufficiale danneggiata. Sul podio anche Fabio Quartararo su Yamaha e Francesco Bagnaia che si ritrova così a -20 punti dal leader della classifica. Ai piedi del podio ha chiuso la Ktm Tech 3 di un convincente Maverick Vinales, seguito dalla Ducati VR46 di Fabio Di Giannantonio. Domenica invece da dimenticare per Franco Morbidelli, che prima ha commesso un errore in partenza, poi è riuscito a rimontare, ma ha chiuso la sua gara nella ghiaia al 17° giro.

Il team ha fatto sapere che la botta gli è costata un problema alla cervicale che mette a rischio la sua presenza nei test di lunedì. Al 6° e 7° posto hanno tagliato il traguardo le Ktm ufficiali di Binder e Acosta, mentre al 9° si è piazzata l’altra Tech 3 di Bastianini. In zona punti anche Marini con la Honda ufficiale (10°) e Bezzecchi con l’Aprilia ufficiale (15° dopo un lungo al primo giro e una gara tutta nelle retrovie). Sul circuito di casa trionfa il Marquez che non t’aspetti: in assenza del fratello maggiore, ci pensa Alex a far gioire il pubblico spagnolo. Dopo cinque anni e mezzo in MotoGP e ben otto secondi posti tra Sprint e GP in questa stagione è stata finalmente la domenica di Alex. Davanti al proprio pubblico il catalano ha potuto festeggiare la prima vittoria nella classe regina al termine di una gara senza storia. Fatto passare qualche giro di studio, il pilota del Team Gresini sorpassa Bagnaia e si piazza in seconda posizione all’inseguimento di Quartararo partito in pole position. Il francese della Yamaha (che torna sul podio dopo due anni) si difende, ma deve arrendersi all’undicesimo giro, quando Marquez Jr piazza l’attacco alla prima staccata.

Il francese accusa il colpo e viene subito braccato anche da Bagnaia. Pecco non riesce a passare e intanto Alex prende il largo, toccando un vantaggio superiore ai due secondi. È il momento decisivo. Marquez vola verso la vittoria, mentre Quartararo si difende egregiamente. Ottimo quarto posto per Maverick Vinales, vicino al podio. “È stata una sensazione meravigliosa – commenta la sua prima vittoria Alex Marquez- Non mi potevo immaginare una prima vittoria a Jerez, in Spagna, davanti al nostro pubblico, è stato impressionante. Lo meritava anche il pubblico, le curve 9-10 sono un patrimonio dell’umanità. Meritavano di essere salutati. Sono super contento, penso che abbiamo fatto un capolavoro tutto il weekend, è impressionante. Da ieri a oggi abbiamo fatto un passo avanti. Ci è mancato il passo per sabato, ma dalla Sprint a oggi siamo migliorati. Questa mattina la moto era migliore, ed era chiaro che potevamo lottare con la media dietro. Con Marc in pista non so se avremmo potuto vincere, ma almeno lottare sì”.

Tutto sommato soddisfatto anche Bagnaia: “Nei primi giri ero molto tranquillo, ho fatto la bagarre con Marc Marquez, dopo mi sono messo a spingere per andare a prendere Quartararo, ma una volta che gli sono arrivato sotto, non ho mai avuto lo spunto per riuscire a passarlo e da lì in avanti ho faticato molto. Purtroppo non avevo il mio punto forte, che in questa pista sono sempre state le Curve 11 e 12, che invece Alex riusciva a fare veramente forte. Non mi piacciono questo tipo di gare, perché forse per evitare errori non mi metto nelle condizioni di arrivare vicino. L’anno scorso non ho mai avuto questo tipo di problemi, dovremo analizzare e capire. In ogni caso – conclude il pilota italiano della Ducati ufficiale – ho visto che Marc non era più nelle posizioni di testa e quindi era una buona giornata per recuperare punti”.

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