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Tokyo, Tamberi: il mio oro è il capitolo finale di un libro

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“Nel 2016, dopo l’infortunio, scrissi un post per dire ‘svegliatemi da questo incubo’. Ora invece vi chiedo di non interrompere questo sogno, ho paura di svegliarmi anche se in realta’ da ieri non ho ancora dormito”. Gianmarco Tamberi e’ accolto a Casa Italia da una selva di telecamere e microfoni di tutto il mondo: americani, inglesi, spagnoli, c’e’ un po’ di tutto. Gli fanno rivedere le immagini della sua vittoria e Gimbo si commuove, sembra quasi incredulo che quello sul megaschermo sia proprio lui, tocca la medaglia per rendersi conto che e’ il campione olimpico, abbraccia e bacia la fidanzata Chiara mentre dice “auguro a ogni uomo di trovare una donna come lei” mentre la ragazza arrossisce per l’imbarazzo e poi ricambia il bacio. Scherza con tutti, e’ lui a ringraziare chi lo avvicina quando invece dovrebbe essere il contrario vista la gioia che ha regalato agli italiani. “Di questo sono certo – dice -, so che la mia vittoria ha fatto felice tanta gente, perche’ in tanti mi fermavano per incoraggiarmi dopo che avevo avuto l’incidente. Nel mio piccolo la storia di questa medaglia arrivata dopo tante lacrime e sofferenza e’ simile a quella del mondo che si rialza e cerca di ricostruire dopo quello che abbiamo passato. E’ un modo per dire di andare avanti. Cio’ che ci accade non lo possiamo decidere, ma spetta a ognuno di noi il modo di reagire”. Ha vinto l’oro olimpico al termine di una delle finali dell’alto piu’ belle degli ultimi anni, condividendo il successo “con un mio amico vero e che ha sofferto un infortunio come il mio. Dopo l’ultima gara prima di venire qui siamo andati a cena insieme, Barshim ha anche invitato Chiara a me al suo matrimonio. In quegli attimi in cui il giudice ci ha chiesto cosa pensavamo di fare, ci e’ bastato uno sguardo per capire che nessuno dei due voleva rubare il sogno all’altro e’ che la cosa piu’ bella sarebbe stata condividerlo. Non dimentichero’ mai il giorno 1 agosto 2021 e l’abbraccio che ci siamo dati”. Oggi invece ognuno ha messo la medaglia d’oro al collo dell’altro, abbracciandosi di nuovo sul pordio e da quel momento Gianmarco non se l’e’ piu’ tolta. Tranne quando a Casa Italia l’ha messa al collo della promessa sposa Chiara, “la mia principessa azzurra, senza di lei non sarei qui”. Ma quando era sul podio “e suonava l’inno, il cuore quasi mi scoppiava di nuovo”. Non sa cosa fara’ in futuro, “ora proprio non riesco a pensare alle gare”, anche se fa capire che prima di Parigi 2024 non smette. “Piuttosto potrei scrivere un libro – dice -, in cui raccontare le mie sofferenze, le notti passate a piangere per paura di non farcela, quel gesso che riportero’ a casa insieme alla medaglia perche’ la loro e’ una storia unica, e l’ultimo capitolo, il piu’ bello, l’ho scritto qui a Tokyo”. Intanto dopo Mattarella e Draghi ha chiamato Alberto di Monaco, per dire che finalmente si era tolto anche lui un peso: era presente nello stadio di Montecarlo in quella maledetta serata del 2016, e ieri ha fatto un gran tifo per Tamberi. Che incredulo guarda ancora la medaglia e dice “non avrei mi pensato che Danilo Gallinari, uno dei miei idoli, mi aspettasse alle tre passate di notte per chiedermi di farsi una foto con me. E poi Zaytsev, che ammiro per la sua trance agonistica, e Paltrinieri con il quale ho parlato per un’ora perche’ ne avevano di cose da raccontarci”. E allora forse in quel libro chi sara’ anche un capitolo su Gregorio, uno che in fatto di simpatia, oltre che di talento innato, se la gioca proprio con Gimbo.

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Rafa Benitez: Napoli può vincere lo scudetto, Inter a rischio

Rafa Benitez analizza la corsa scudetto in un’intervista al Corriere della Sera: Napoli favorito, Inter tra campionato e Champions, il peso di Lautaro e Lukaku.

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Una lunga carriera tra successi in Europa, esperienze sulle panchine di Inter e Napoli, e un occhio sempre attento al grande calcio internazionale. Rafa Benitez, intervistato dal Corriere della Sera, analizza con precisione la corsa scudetto italiana, sorprendentemente riaperta nelle ultime settimane.

Napoli favorito per lo scudetto? Per Benitez sì

«Dieci giorni fa avrei detto Inter senza alcun dubbio», ammette Benitez. «Anzi, pensavo addirittura al triplete. Ma il calcio è affascinante proprio per la sua imprevedibilità». Guardando al calendario e agli impegni europei della squadra di Inzaghi, l’ex tecnico ritiene che il Napoli abbia ora «qualche possibilità in più».

Benitez non nasconde il suo affetto per Napoli, dove ha allenato due anni: «Lì ho vinto due titoli e credo di aver dato il via a un cambiamento culturale. Volevo internazionalizzare il Napoli e in qualche modo ci siamo riusciti».

L’Inter tra campionato e sogno Champions

Benitez vede l’Inter di Inzaghi ancora fortissima, ma sottolinea: «Giocare la Champions ti sottrae inevitabilmente energie mentali. La gara col Barcellona sarà decisiva. In campionato conteranno i nervi saldi più della rosa lunga».

E sulla propria breve esperienza nerazzurra dice: «In sei mesi ho vinto due trofei. Avevo la consapevolezza che serviva un ricambio generazionale. Non sempre le idee coincidono, ma resto convinto delle mie scelte».

Inzaghi e Conte, due filosofie diverse

Ragionando sui tecnici protagonisti della corsa scudetto, Benitez distingue bene i caratteri: «Inzaghi è misurato, solido, trasmette calma. Conte invece si alimenta della tensione, trae energia dal suo temperamento battagliero. Entrambi vincenti, ma con approcci opposti».

Lautaro e Lukaku gli uomini decisivi

Se deve scegliere un uomo chiave per la volata finale, Rafa non ha dubbi: «Lautaro per l’Inter, Lukaku per il Napoli. Due attaccanti determinanti. Senza dimenticare due cervelli in mezzo al campo come Lobotka e Calhanoglu».

L’amore per la panchina

Infine, quando gli chiedono se sente la mancanza della panchina, Benitez sorride: «Sono un uomo di calcio, mi aggiorno continuamente, amo il mio lavoro. Faccia lei».

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Calcio: Coppa del Re, follia Rudiger, rischia pesante squalifica

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Il Clasico valido per la finale di Coppa del Re è stato vinto dal Barcellona ai tempi supplementari al termine di una partita ricca di episodi e colpi di scena. Nel finale, però, il Real Madrid oltre alla partita ha perso anche la testa protestando in modo troppo veemente nei confronti dell’arbitro.

Alla fine i giocatori espulsi nella squadra di Carlo Ancelotti sono così stati addirittura tre, ma a rischiare moltissimo è soprattutto uno di loro: Antonio. Nel finale dei tempi supplementari, col Barcellona avanti per 3-2 grazie al goal realizzato da Koundé, il Real Madrid ha protestato in modo veemente contro l’arbitro: alla fine il direttore di gara ha estratto ben tre cartellini rossi per proteste nei confronti di Lucas Vasquez, Jude Bellingham e Antonio Rudiger.

A rischiare più di tutti però sarebbe l’ex difensore, tra le altre, di Roma e Chelsea. Rudiger ha perso letteralmente la testa dopo un fischio dell’arbitro in favore del Barcellona ed ha lanciato un oggetto, sembra la borsa del ghiaccio, in direzione del direttore di gara che ha estratto il cartellino rosso mentre i compagni cercavano di trattenere Rudiger per evitare il peggio. Ora il difensore dei blancos rischia una pesante squalifica.

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De Laurentiis accelera: nuova cittadella sportiva del Napoli a Qualiano entro il 2026

Il Napoli si prepara a costruire il suo nuovo centro sportivo a Qualiano. De Laurentiis vuole iniziare i lavori entro settembre 2025 e inaugurare i primi campi nel 2026, anno del Centenario del club.

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Un incontro tra gli emissari di Aurelio De Laurentiis e il gruppo Coppola ha scongiurato l’ipotesi di uno sfratto immediato per il Napoli dal centro tecnico di Castel Volturno. Sebbene il contratto scada il 31 dicembre, nessuno intende obbligare il club a lasciare la struttura senza aver trovato una nuova sede definitiva.

Qualiano in pole per il nuovo centro sportivo

Tra le diciotto soluzioni valutate, l’area di Qualiano è ormai la prescelta: un terreno vastissimo, privo di vincoli urbanistici e già destinato a usi sportivi. Qui il Napoli vuole costruire la nuova cittadella sportiva, grazie a un accordo vicino alla firma con i proprietari locali.

L’obiettivo: inaugurazione nel Centenario del club

De Laurentiis ha promesso: «Entro il 1° settembre inizierò i lavori». L’obiettivo è chiaro: completare la prima parte del centro – tre campi da gioco, la foresteria, gli spogliatoi e la palestra – entro il 2026, per festeggiare il Centenario della fondazione del Napoli.

Le alternative scartate: Monterusciello, Napoli Est, Marianella

Negli ultimi mesi De Laurentiis ha personalmente ispezionato diverse aree, da Monterusciello a Napoli Est, passando per Marianella. Tuttavia, nessuna ha soddisfatto le esigenze del club, che ora punta tutto su Qualiano.

Una cittadella sportiva all’avanguardia

Il progetto prevede 25 ettari di terreno, 10 campi da gioco, palestre, piscine, centro benessere e una mini arena da 900 posti per le squadre giovanili e femminili. L’investimento stimato supera i 45 milioni di euro. Il nuovo centro sarà moderno, ecosostenibile e strategico per il futuro del club.

 

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