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Tilly Norwood, la prima star che non esiste: il cinema ai tempi dell’intelligenza artificiale

Tilly Norwood è la prima attrice creata dall’intelligenza artificiale e rappresentata da un’agenzia di talenti. Una rivoluzione che promette divi immortali ma solleva dubbi culturali e politici.

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Ricordate questo nome: Tilly Norwood. Ma non cercatela in carne e ossa, perché non esiste. È la prima attrice creata interamente dall’intelligenza artificiale e da qualche giorno è persino rappresentata da un’agenzia di talenti, pronta a trovarle ruoli in film, pubblicità e videogiochi. L’annuncio è arrivato da Deadline, che ha rivelato il lancio di Xicoia, il primo studio di talenti AI creato a Zurigo da Eline Van Der Velden, fondatrice di Particle6.

L’ATTRICE PERFETTA

Secondo i promotori, Tilly non è un semplice avatar ma un personaggio con «storie complete, voce distinta, archi narrativi in evoluzione e personalità pienamente realizzate». Potrà sostenere conversazioni non sceneggiate, recitare monologhi, adattare il tono e interagire in tempo reale con il pubblico. Insomma, l’attrice perfetta: non invecchia, non ha capricci, non chiede trucco, camerino o cachet milionari.

I DUBBI

Eppure la nascita di star digitali pone domande profonde. Cosa significa cambiare pagina? Una tecnologia che rende immortali gli attori rischia di sancire la «morte della verità», con conseguenze civili, politiche e antropologiche. Oppure è un’opportunità straordinaria: abbattere i costi e rendere possibili produzioni che oggi sembrano irrealizzabili, come i grandi film in costume che la storia del cinema ha spesso reso proibitivi.

IL FUTURO DEL CINEMA

Xicoia annuncia di lavorare già con «diverse star di Hollywood che vogliono riapparire sullo schermo in una versione più giovane» e con eredi di grandi artisti del passato per riportarli al cinema. Così, domani, potremmo vedere sullo stesso set Spencer Tracy con Jude Law, Marlene Dietrich con Anne Hathaway. Un futuro che affascina e inquieta allo stesso tempo.

TRA VIRTUALITÀ E REALTÀ

Mentre Tilly Norwood conquista fan pur senza essere mai apparsa sullo schermo, il mondo reale impone limiti ben concreti: l’amministrazione Trump ha introdotto dazi del 100% sui film stranieri, un colpo durissimo per l’arte e la cultura.
Così, in questo nuovo scenario, Tilly Norwood è immaginaria. I dazi sono reali.

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Esteri

Pentagono, svolta con Hegseth: “Dipartimento della Guerra” e nuove regole per l’esercito Usa

Il segretario alla Difesa Usa Pete Hegseth annuncia la svolta del Pentagono: cambia il nome in “Dipartimento della Guerra” e impone nuove regole all’esercito, tra standard fisici neutri e stop al politicamente corretto.

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«Il nostro compito è prepararci alla guerra. E vincerla». Con queste parole Pete Hegseth, segretario alla Difesa dell’amministrazione Trump, ha delineato davanti a centinaia di generali una svolta storica per gli Stati Uniti. Nella base dei Marine di Quantico, in Virginia, il capo del Pentagono ha proclamato la fine dell’“era del Dipartimento della Difesa”, sostituita dall’“era del Dipartimento della Guerra”.

Fine del politicamente corretto

Hegseth ha sottolineato la volontà di superare decenni di pratiche che, a suo dire, avrebbero indebolito l’apparato militare. Stop a uffici dedicati a diversità e inclusione, ai mesi identitari, all’attenzione eccessiva al politicamente corretto. «Chi non condivide questo approccio – ha detto – faccia la cosa più onorevole: si dimetta».

Standard fisici neutri

Tra le novità annunciate figurano nuove direttive sugli standard fisici: le truppe, uomini e donne, dovranno rispettare gli stessi livelli di preparazione, indipendentemente dal genere. Hegseth ha ribadito che non si tratta di escludere le donne, ma di garantire criteri elevati e funzionali al combattimento.

Trump e la politica militare

Poche ore prima dell’incontro, Donald Trump aveva anticipato la linea dura. Il presidente ha ribadito che non esiterà a rimuovere generali non in linea con la sua visione e ha sottolineato il vantaggio tecnologico degli Stati Uniti sulle altre potenze mondiali. «Siamo avanti di 25 anni» ha dichiarato, ricordando anche episodi di deterrenza nei confronti della Russia.

I timori interni

Il raduno di centinaia di ufficiali a Quantico è stato giudicato insolito dagli osservatori. Alcuni esponenti militari, secondo il Washington Post, hanno espresso preoccupazione per la nuova strategia, ritenuta “miope e potenzialmente irrilevante” rispetto alle sfide globali, in particolare quelle provenienti dalla Cina. L’impressione è che la priorità della difesa americana stia virando sulla sicurezza interna e sul controllo dei confini.

Una svolta con effetti globali

Il cambio di passo al Pentagono, con l’abbandono del linguaggio difensivo e il ritorno a un lessico bellico, segna un momento cruciale per la politica militare statunitense. Una trasformazione che potrà avere ricadute sulle alleanze internazionali, sulle relazioni con i rivali e sulla percezione globale del ruolo degli Stati Uniti.

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Enrica Bonaccorti rivela di avere un tumore: “Non farò più lo struzzo, ora voglio volare di nuovo con voi”

Enrica Bonaccorti rivela di avere un tumore: “Non farò più lo struzzo, ora voglio volare di nuovo con voi”.

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Enrica Bonaccorti ha scelto i social per condividere una notizia che ha colpito fan e colleghi: la conduttrice televisiva ha rivelato di avere un tumore. Lo ha fatto pubblicando una foto che la ritrae in sedia a rotelle ma con il sorriso, accompagnata da un messaggio intenso e personale.

«È da tanto che non ci sentiamo e non ci vediamo – ha scritto –. Sono quattro mesi che mi sono nascosta anche con gli amici più cari, senza rispondere, senza richiamare, come se il mio non esserci facesse scomparire quel che invece c’è. Mi scuso con tutti».

Un silenzio lungo quattro mesi

Bonaccorti ha spiegato di aver vissuto mesi di silenzio e chiusura: «Fino a oggi mi sono bloccata nell’assenza, ma l’avevo sempre detto: se mi succedesse la stessa cosa di Eleonora, non sarei mai capace di affrontarla come lei. E infatti non so cosa dire, tranne che è successa».

La conduttrice, però, ha raccontato di aver ritrovato la forza nel condividere pubblicamente la sua condizione: «Siamo all’inizio, e ora che sono riuscita a dirvelo, mi sento già più forte. Non farò più lo struzzo, ora ho voglia di volare di nuovo insieme a voi».

Solidarietà e affetto

Il post è diventato virale in poche ore, raccogliendo migliaia di messaggi di affetto da parte di fan e personaggi del mondo dello spettacolo. Tanti hanno voluto farle sentire la propria vicinanza, sottolineando il coraggio della sua scelta di parlare apertamente.

Con queste parole, Enrica Bonaccorti ha trasformato un momento difficile in un messaggio di resilienza e speranza, confermando ancora una volta il forte legame con il pubblico che l’ha seguita per tutta la sua carriera.

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Jannik Sinner vola in finale a Pechino dopo la battaglia con De Minaur

Jannik Sinner batte Alex De Minaur 6-3 4-6 6-2 e conquista la finale del torneo di Pechino. L’azzurro sfiderà domani il vincente tra Medvedev e Tien.

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Jannik Sinner continua a scrivere la sua stagione da protagonista assoluto del tennis mondiale. L’azzurro, numero 2 del ranking ATP, ha battuto l’australiano Alex De Minaur in tre set (6-3 4-6 6-2) e ha conquistato la finale del China Opensui campi in cemento dell’Olympic Green Tennis Centre di Pechino.

Per Sinner si tratta della 41ª vittoria stagionale (a fronte di sole 5 sconfitte) e della settima finale in otto tornei giocati nel 2025, con l’unico passo falso arrivato a Halle contro Bublik.

Crampi e riscatto: Sinner soffre ma non cede

La semifinale non è stata priva di brividi. L’azzurro ha sofferto di crampi durante il match, cedendo il secondo set al rivale australiano, ma ha saputo reagire con forza e lucidità nel parziale decisivo. Per De Minaur, invece, Sinner resta una vera e propria bestia nera: undici confronti diretti e undici sconfitte.

Le parole del numero 2 al mondo

«Ho provato ad alzare il livello, è stata una partita molto difficile e per questo sono molto soddisfatto», ha dichiarato Sinner dopo il match. «Alex è veloce, ho cercato di rimanere concentrato e non perdere energie mentali. Oggi il servizio è stato un’arma importante. Non avrò una giornata di riposo ma una notte per recuperare, domani starò bene».

La sfida per il titolo

Domani Sinner tornerà in campo per l’ennesima finale della stagione, dove affronterà il vincente della seconda semifinale tra Daniil Medvedev e lo statunitense Learner Tien. «In finale c’è più adrenalina e voglia di essere al meglio, è bello per me avere un altro buon risultato», ha aggiunto l’azzurro, sempre più leader del tennis mondiale.

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