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Ambiente

Terra dei Fuochi, la denuncia di Giordano: “Non più analisi, ora scelte concrete. La verità è scritta da dieci anni”

L’oncologo Antonio Giordano richiama il dramma della Terra dei Fuochi e ricorda il libro “Monnezza di Stato”, scritto con il giornalista Paolo Chiariello, che già dieci anni fa denunciava legami tra rifiuti tossici e tumori. “È tempo di scelte, non di passerelle”.

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La Terra dei Fuochi non è uno slogan né un capitolo di bilancio: è una ferita aperta che da decenni lacera la Campania. Una terra dove si nasce, si vive e troppo spesso si muore per malattie legate all’inquinamento. “Serve verità scientifica, giustizia ambientale, trasparenza istituzionale e partecipazione civica reale. È finito il tempo delle analisi, è iniziato quello delle scelte”, ammonisce l’oncologo Antonio Giordano (foto presentazione del libro), direttore della Sbarro Health Research Organization, intervenuto a Caserta al vertice con i ministri Piantedosi e Schillaci, il sottosegretario Mantovano e la viceministra Gava.

La denuncia di dieci anni fa

Giordano ricorda che non si tratta di un allarme improvviso: “Dieci anni fa, con il giornalista Paolo Chiariello, scrivemmo Monnezza di Stato, un libro che documentava con rigore i disastri ambientali in Campania e le ricadute sulla salute dei residenti. Avevamo dimostrato come l’interramento illecito dei rifiuti, controllato dalla camorra, fosse all’origine di un aumento esponenziale dei tumori e delle malattie croniche”. Quelle pagine furono un atto di accusa, ma anche un atto d’amore verso una terra che chiedeva risposte e che ancora oggi fatica ad averle.

Negazionismo e silenzi pericolosi

Nonostante le prove scientifiche raccolte in questi anni – diossine nel latte materno, sostanze tossiche nel sangue di operatori sanitari, danni agli organi riproduttivi – si riaffaccia un negazionismo “spudorato”, denuncia Giordano: “Si evita la parola tumore, si parla genericamente di patologie respiratorie, come se non ci fosse ancora certezza. È un atteggiamento pericoloso che rischia di tradursi in un massacro sanitario silenzioso”.

La condanna della Cedu e le risposte del governo

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l’Italia per la gestione illegale dei rifiuti in Campania. Da qui il decreto del 14 marzo 2025 e il decreto “Terra dei Fuochi” di luglio, che estendono i poteri del commissario unico e introducono misure straordinarie contro roghi e traffici illeciti. Ma per Giordano non basta: “I cittadini devono essere coinvolti davvero, non esclusi o rassicurati con narrazioni consolatorie. Senza una regia scientifica unitaria, si rischia di ripetere gli stessi errori”.

Dati arretrati e prevenzione impossibile

Il Registro Tumori Campania pubblica dati fermi al 2021, con proiezioni al 2025. “Come si può fare prevenzione oncologica con numeri vecchi di quattro anni? Le medie per Asl non fotografano la realtà. Ischia e Caivano finiscono nello stesso calderone statistico: è un approccio inadeguato e disonesto”, denuncia l’oncologo.

Una battaglia di verità e memoria

Il dramma della Terra dei Fuochi è dunque un banco di prova per la politica e per le istituzioni. La scienza e il giornalismo – come dimostrano dieci anni di lavoro di Giordano e Chiariello – hanno già tracciato il quadro. Ora è tempo che chi governa trasformi i dati in azioni concrete, perché la vita e la salute di intere comunità non possono più essere oggetto di rinvii o di silenzi.

L’impatto di Monnezza di Stato sulla coscienza collettiva

Quando fu pubblicato, dieci anni fa, Monnezza di Stato non fu solo un libro d’inchiesta: fu un pugno nello stomaco. Le pagine firmate da Antonio Giordano e dal giornalista Paolo Chiariello portarono alla luce un sistema criminale che aveva trasformato intere aree della Campania in discariche a cielo aperto. Per la prima volta si metteva nero su bianco, con rigore scientifico e giornalistico, il legame tra i traffici illeciti di rifiuti tossici, l’omertà istituzionale e l’aumento vertiginoso di tumori e malattie croniche tra la popolazione.

Quel lavoro ebbe un impatto forte non solo nei tribunali e nei palazzi della politica, ma soprattutto nella società civile. Monnezza di Stato contribuì a dare dignità alle lotte dei comitati locali, rafforzò la voce dei cittadini che da anni denunciavano i roghi tossici e rese impossibile ignorare l’urgenza di una risposta sanitaria e ambientale. La sua eco arrivò anche all’estero, attirando l’attenzione della stampa internazionale su un dramma fino ad allora relegato a notizie di cronaca locale.

Il libro fu un atto di rottura, che cambiò la percezione pubblica della Terra dei Fuochi: da problema nascosto a questione nazionale ed europea. E a dieci anni di distanza resta un punto di riferimento imprescindibile, perché dimostra come la memoria, la scienza e il giornalismo possano diventare strumenti di giustizia e di resistenza civile.

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Scoperta in Australia una nuova specie di ape con le corna: si chiama “Lucifero”

Gli scienziati australiani hanno scoperto una nuova specie di ape con minuscole corna, chiamata “Lucifero”. Si trova solo nell’Australia Occidentale e rappresenta la prima scoperta del genere in 20 anni.

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Scoperta in Australia una nuova specie di ape con le corna: si chiama “Lucifero”

Una nuova specie di ape autoctona è stata scoperta in Australia e, per le sue caratteristiche uniche, gli scienziati le hanno dato un nome singolare: “Lucifero”.
Il nuovo insetto, denominato Megachile Lucifer, è stato individuato durante uno studio su un raro fiore selvatico dei Bremer Ranges, nella regione dei Goldfields, nell’Australia Occidentale, circa 470 chilometri a est di Perth.


L’ape con le corna

La particolarità di questa specie risiede nelle piccole corna prominenti, presenti solo nelle femmine.
Secondo i ricercatori, queste strutture potrebbero servire come meccanismo di difesa o come strumento per raccogliere polline, nettare o resine utilizzate nella costruzione dei nidi.


Il nome ispirato a una serie Netflix

La scienziata responsabile della scoperta ha spiegato che il nome Lucifer è stato scelto in modo ironico e ispirato dalla serie televisiva “Lucifer” di Netflix, che stava guardando durante il periodo della ricerca.
Il nome, però, risulta quanto mai appropriato per un insetto dalle caratteristiche tanto singolari e misteriose.


Una scoperta importante dopo 20 anni

Il Megachile Lucifer rappresenta il primo nuovo membro del suo gruppo tassonomico in 20 anni, un evento che sottolinea la ricchezza e la varietà della fauna australiana.
Gli studiosi sperano che questa scoperta contribuisca a sensibilizzare sulla tutela della biodiversità e sulla necessità di proteggere gli ecosistemi unici dell’Australia Occidentale.

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Bonifiche a Taranto, dal governo 97 milioni: “Riconoscimento storico per la città”

Il governo destina a Taranto oltre 97 milioni per la bonifica ambientale, pari al 35% delle risorse nazionali. Uricchio: “Riconoscimento storico delle criticità del territorio”.

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Una quota record delle risorse nazionali per la tutela ambientale sarà destinata a Taranto. Con la firma dell’Accordo per la Coesione, il governo ha assegnato al territorio jonico oltre 97 milioni di euro, pari al 34,66% dei fondi complessiviper la linea nazionale “Bonifiche”.

Il commissario per le bonifiche del SIN di Taranto, Vito Felice Uricchio, ha espresso “viva e profonda soddisfazione per la sottoscrizione di questa intesa di portata strategica”, firmata dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in concerto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri.


Il dettaglio degli interventi finanziati

Nel dettaglio, 89,9 milioni di euro saranno destinati alla bonifica dell’area Pip Statte-SIN Taranto, mentre 7,1 milioniandranno alla messa in sicurezza della falda nell’ex Yard Belleli, un’area da anni segnata da criticità ambientali.

“Per la prima volta questi interventi dispongono di una copertura finanziaria solida che consentirà di avviare e completare opere essenziali per la salute pubblica e per l’ambiente”, ha sottolineato Uricchio.


“Un riconoscimento storico per Taranto”

Il commissario ha definito l’accordo “un atto di riconoscimento storico delle complesse e decennali criticità ambientali del territorio”.
Ha poi rivolto “un sentito ringraziamento al governo, al ministro Pichetto e alla viceministra con delega alle bonifiche, Vannia Gava, per l’attenzione riservata a Taranto”.

Con i 97.041.212,30 euro stanziati, la città potrà contare su risorse senza precedenti per avviare un percorso di rigenerazione ambientale e sanitaria in un territorio che da decenni attende interventi strutturali.

L’Accordo per la Coesione rappresenta dunque un passo decisivo verso la messa in sicurezza del sito industriale di interesse nazionale di Taranto, segnando un nuovo capitolo nella politica ambientale italiana e nel risanamento di una delle aree più compromesse del Paese.

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Pac, accordo Ue per semplificare la Politica agricola: meno ispezioni e più sostegni ai piccoli agricoltori

Accordo tra Parlamento Ue e Stati membri per semplificare la Politica agricola comune: meno controlli, tetti più alti per gli aiuti ai piccoli agricoltori e nuove misure per gestire le crisi.

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Il Parlamento europeo e gli Stati membri hanno raggiunto in serata un accordo sulla semplificazione della Politica agricola comune (Pac), accogliendo la proposta avanzata a maggio dalla Commissione europea. Il nuovo pacchetto prevede meno ispezioni, tetti di aiuto più alti e una gestione più flessibile dei fondi, con risparmi stimati in 1,58 miliardi di euro all’anno per gli agricoltori e 240 milioni per le amministrazioni nazionali.

Aiuti forfettari e nuovi incentivi allo sviluppo

L’intesa innalza a 3.000 euro (rispetto ai 2.500 proposti inizialmente) il tetto massimo degli aiuti forfettari annuali che i governi potranno concedere ai piccoli agricoltori. È inoltre previsto un nuovo pagamento una tantum fino a 75mila euro per sostenere lo sviluppo aziendale.

Sul fronte dei controlli, le ispezioni in loco saranno limitate a un solo anno, alleggerendo il carico burocratico per le aziende agricole più piccole e favorendo una gestione più snella e mirata dei fondi comunitari.

Maggiore flessibilità sugli standard ambientali

L’accordo interviene anche sulle “buone condizioni agronomiche e ambientali” (Bcaa), gli standard necessari per ricevere i sussidi agricoli europei. I terreni che risulteranno coltivabili al 1° gennaio 2026 manterranno tale status anche se non arati o riseminati.

Un’ulteriore semplificazione riguarda gli agricoltori biologici, che saranno automaticamente considerati conformi ai criteri “green” della Pac. Gli Stati membri potranno inoltre stabilire in che misura anche le aziende parzialmente biologiche potranno beneficiare dello stesso riconoscimento.

Fondi di emergenza e nuove tutele contro le crisi

Le capitali europee avranno la possibilità di destinare fino al 3% dei propri fondi Pac all’anno per risarcire gli agricoltori colpiti da crisi, come quelle legate ai cambiamenti climatici o alla diffusione di malattie animali.

L’accordo dovrà ora essere ratificato dal Consiglio e dal Parlamento europeo prima di entrare in vigore ufficialmente.

Hansen: “Una vittoria per gli agricoltori europei”

Il commissario Ue all’Agricoltura Christophe Hansen ha accolto positivamente l’intesa: “È una grande vittoria per gli agricoltori e i produttori agroalimentari dell’Ue. Li aiuterà a concentrarsi sull’obiettivo principale: nutrire l’Europa con politiche più semplici e più giuste”.

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