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Tifoso interista morto, l’ultras del Varese Alessandro Martinoli arrestato ammette: ho accoltellato un tifoso del Napoli

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Ha ammesso di aver accoltellato un tifoso napoletano, in un corpo a corpo mentre quello era armato di bastone, Alessandro Martinoli, l’ultras del Varese finito in carcere ieri, assieme al capo curva interista Nino Ciccarelli, per rissa aggravata per gli scontri di Santo Stefano, nei quali ha perso la vita Daniele ‘Dede’ Belardinelli. Martinoli, difeso dal legale Laura Cerri, è stato, infatti, interrogato nel carcere milanese di San Vittore dal gip Guido Salvini. L’uomo era stato già riconosciuto nelle immagini acquisite dalla Digos come la persona che avrebbe colpito con un coltello uno dei quattro ultras napoletani feriti lievemente. Interrogato nelle scorse settimane non aveva ammesso di aver partecipato agli scontri e aveva sostenuto che i suoi vestiti erano sporchi di sangue perchè era caduto in un cespuglio. Oggi, anche in lacrime, ha confessato l’accoltellamento e ha spiegato di non aver visto l’investimento del suo amico Belardinelli. Erano arrivati assieme a Milano ma poi, prima di via Novara, si sarebbero separati. Ciccarelli sarà interrogato lunedì.

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Temporali e nubifragi, è allerta al Centro Nord

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Temporali e piogge intense al centro-nord, con effetti pesanti per molti territori soprattutto per l’esondazione di fiumi e canali. In Liguria una allerta arancione per piogge intense si è subito tramutata in rossa nel Levante Ligure. Nella notte, poi, è esondato un rio a Genova, il Fegino, a cui sono seguiti allagamenti sparsi in tutta la città. Ma le precipitazioni intense hanno interessato anche altre regioni, tra cui la Lombardia – dove è esondato il Lambro – e la Toscana, soprattutto in Garfagnana ma non solo. Problemi anche in altre zone dell’Italia dal Friuli Venezia Giulia alla Tuscia. In Liguria sono aumentati i livelli dei torrenti, soprattutto nello Spezzino, monitorati costantemente dalla Protezione civile regionale. Chiuse a Genova le scuole di ogni ordine e grado.

A preoccupare sono le possibili conseguenze su un territorio già in difficoltà per la pioggia di queste ore, che hanno raggiunto oltre 300 millimetri in Valle Stura con una intensità vicina ai 100 millimetri all’ora che ha provocato smottamenti e allagamenti. “Avremo un’attenuazione dei fenomeni e una tregua, ma purtroppo sta già facendo capolino una nuova perturbazione”, ha spiegato Francesca Giannoni, direttrice del centro meteo Arpal. Lo schiaffo del maltempo ha colpito di nuovo anche la Lombardia: a Milano è esondato il fiume Lambro e per il Seveso si è corso ai ripari con l’attivazione, intorno alle 14.20, di una vasca che ha raccolto buona parte delle acque. Dalle prime ore del mattino, ha spiegato l’assessore alla sicurezza del capoluogo lombardo, Marco Granelli, sono caduti tra i 55 e i 60 millimetri di pioggia. I temporali hanno interessato anche la provincia di Varese, con una intensità tale da indurre gli organizzatori della gara ciclistica Tre Valli Varesine a optare per l’annullamento.

Piogge e temporali anche in Emilia Romagna, con una allerta arancione che sarà estesa anche a domani, quando sono attesi innalzamenti dei livelli idrometrici dei fiumi a valle nel settore centrale. Nell’Appennino centro-occidentale sono possibili frane, soprattutto nelle aree idrogeologiche più fragili. Forti precipitazioni anche nel centro-nord della Toscana, soprattutto a Minucciano (Lucca), in Garfagnana – dove sono caduti oltre 160 millimetri di pioggia – e a Comano (Massa Carrara). “Nelle prossime ore – ha avvertito il governatore Eugenio Giani – le precipitazioni a prevalente carattere di rovescio o temporale tenderanno a interessare il territorio con linee temporalesche, tra la costa livornese e l’entroterra fiorentino, l’Aretino, il Grossetano e il Senese”.

Danni anche in Umbria: nei pressi di Orvieto, in provincia di Terni, le strade sono diventate impercorribili per le grandi quantità di acqua, con problemi alle campagne, comprese le reti fognarie e i canali di scolo dei centri abitati. Problemi anche in Alto Adige: la Provincia di Bolzano ha deciso di installare barriere sul lungofiume come misura precauzionale, ma soltanto per motivi precauzionali, hanno assicurato i vigili del fuoco. Nei prossimi giorni si dovrà prestare attenzione anche al livello delle acque di falda a causa della piena dell’Isarco che durerà diversi giorni.

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Inchiesta sugli ultrà, Inzaghi e Zanetti tra primi testi in Procura a Milano

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Tra una settimana o poco più parte delle carte dell’inchiesta sulle curve di San Siro, che ha azzerato vertici e sodali ultrà della Nord interista e della Sud milanista, arriveranno alla Procura federale della Figc, che dovrà verificare, sul fronte della giustizia sportiva, eventuali condotte “rilevanti” da parte di Inter e Milan o dei loro tesserati. La Procura di Milano, guidata da Marcello Viola, infatti, la prossima settimana, dopo aver valutato e selezionato gli atti utili da inviare, li inoltrerà al procuratore federale, Giuseppe Chinè, che già otto giorni fa, quando c’è stato il maxi blitz con 19 arresti, aveva richiesto agli inquirenti la documentazione non coperta da segreto investigativo.

Intanto, nell’inchiesta coordinata dai pm della Dda Paolo Storari e Sara Ombra, condotta da Polizia e Gdf, saranno tra non molto ascoltati l’allenatore nerazzurro Simone Inzaghi, il vicepresidente del club Javier Zanetti e il capitano del Milan Davide Calabria. Questi i nomi dei primi tre testimoni in relazione a quei contatti, tra telefonate e presunti incontri, e a sospette pressioni subite dagli ultras, in particolare interessati al “bagarinaggio” dei biglietti, per come era già emerso dagli atti, che hanno portato pure ad un procedimento di prevenzione nei confronti dei due club per spezzare quei legami.

Le audizioni saranno calendarizzate a breve, ma non è detto, al momento, che si tengano entro la prossima settimana. Successivamente dovrebbero essere sentiti, sempre come testimoni, il centrocampista interista Hakan Çalhanoglu e anche l’ex difensore nerazzurro, ora al Psg, Milan Skriniar. Dalle centinaia di pagine di atti depositati, nel frattempo, escono dettagli e riferimenti su due fatti di sangue, al momento ancora irrisolti, che potrebbero rientrare in dinamiche e contrasti interni alle curve e ai business illeciti con giri di affari milionari.

Così, ad esempio, vengono riportate intercettazioni tra Francesco Intagliata, uno degli ultrà interisti arrestati, e Nazzareno Calajò, presunto “ras della droga” alla Barona, noto quartiere popolare milanese. I due parlano, riassumono i pm, della “motivazione” del “tentato omicidio” del 2019 dell’ultrà e “narcotrafficante” milanista Enzo Anghinelli e in particolare di “contrasti nati con Luca Lucci”, leader della curva rossonera “per il posizionamento dei Black Davil”, uno dei gruppi ultras, nello stadio.

Poi, il 27 febbraio del 2023 in intercettazioni della famiglia Calajò, che “esaltavano il valore e il prestigio di Lucci” nella gestione della Sud, si parlava anche dell’omicidio dell’ottobre 2022 di Vittorio Boiocchi, leader della curva nerazzurra, freddato da due killer scappati in moto. “E’ andata a rompere i cog….. dove ci sono le cose e lo hanno ammazzato a Vittorio – dicevano – ha preso la curva come niente… era sua da mo’, e quando è uscito (dal carcere, ndr) per rispetto gliel’hanno ridata! Poi siccome sei andato a nuocere, diciamo così…”.

Fatto sta che subito dopo l’omicidio Boiocchi, come risulta dagli atti, si era creato, prendendo quasi a “modello” la “gestione Lucci”, il “nuovo” direttivo della curva interista con Andrea Beretta, Marco Ferdico e Antonio Bellocco, erede dell’omonima cosca ‘ndranghetista e poi ucciso il 4 settembre dallo stesso Beretta. A casa Calajò, non coinvolto nell’inchiesta sulle curve ma condannato di recente ad oltre 17 anni per narcotraffico, ci furono incontri anche con “pregiudicati della criminalità organizzata di origini palermitane”, ossia “Cosa Nostra”. E in più vennero a galla “evidenti contatti e incontri tra i due direttivi” delle due curve per una “comunanza di interessi”. Per la finale della Supercoppa italiana del 18 gennaio 2023 a Riad, tra l’altro, Ferdico e Beretta “erano in contatto continuo per l’organizzazione della trasferta” proprio con Lucci per la questione biglietti.

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Choc a Castellammare di Stabia, abusi su due studentesse minorenni: arresto al liceo

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Abusi a scuola su due ragazzine di nemmeno 15 anni. E’ successo a Castellammare di Stabia, dove a far partire l’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari un collaboratore di un liceo, sono state le stesse giovani vittime. E sempre in Campania, ad Ariano Irpino, è stato invece il nonno di una bambina di dieci anni a indirizzare le indagini sul presunto aguzzino, con un post pubblicato sui social. Violenza sessuale e tentata violenza sessuale ai danni di due studentesse che, all’epoca dei fatti, non avevano compiuto 15 anni: sono questi i reati contestati dalla Procura di Torre Annunziata a un collaboratore scolastico di un istituto di Castellammare di Stabia, al quale i carabinieri e i finanzieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.

Nelle loro indagini, gli inquirenti si sono avvalsi non solo delle dichiarazioni rese dalle vittime, ma anche di quelle degli insegnanti, cui si sono aggiunte la chat dell’indagato, acquisite dalla polizia giudiziaria: chat nelle quali sarebbero cristallizzate le conversazioni tra l’uomo e le vittime e tra queste e altre allieve dello stesso istituto. Al collaboratore scolastico è stato anche imposto il divieto di comunicare con persone estranee ai conviventi. La vicenda ha provocato sconcerto a Castellammare: tutti conoscono l’istituto dove si sarebbero verificati gli abusi e il coinvolgimento delle studentesse ha generato preoccupazione tra molti genitori che ritenevano i figli in un luogo sicuro come la scuola.

È invece accusato di violenza sessuale pluriaggravata ai danni di una bambina di dieci anni un anziano al quale la polizia di Ariano Irpino (Avellino) ha notificato un provvedimento di arresti domiciliari, al termine di indagini coordinate dalla Procura di Benevento. All’uomo, 76 anni, recidivo, è stato vietato qualsiasi incontro con persone minorenni anche appartenenti al suo ambito familiare. Le indagini, portate avanti dal commissariato di Ariano Irpino, sono scattate in seguito ad un post pubblicato dal nonno della piccola vittima sulla propria bacheca Facebook.

Una vera e propria notizia di reato, rispetto alla quale l’uomo è stato convocato in commissariato: agli investigatori ha poi confermato le confidenze ricevute dalla nipotina circa gli abusi subiti. La bimba, ascoltata in modalità protetta alla presenza di una psicologa, ha a sua volta ribadito quanto raccontato dal nonno, raccontando le molestie subite. Non solo. Ha anche svelato di avere parlato della vicenda ad una amica, alla madre e alla nuova compagna del padre: tutte e tre hanno confermato il racconto agli inquirenti, consentendo di collocare precisamente nel tempo i fatti e, soprattutto, di identificare l’indagato, che è stato anche riconosciuto in foto dalla piccola. Gli inquirenti hanno pure acquisito screenshot, post Facebook, foto, video e percorsi Google Maps, che hanno confermato le accuse.

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