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Cronache

Terremoto giudiziario a Cosenza, la prefetta Paola Galeone indagata

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La notizia è un terremoto giudiziario a Cosenza e arriva a fine anno. CI sarebbero – ma ancora non ci sono conferme – addirittura le immagini di una presunta consegna di denaro di una imprenditrice cosentina alla prefetta della città Paola Galeone. Gli investigatori della squadra Mobile della questura di Cosenza  avrebbero concordato insieme alla presunta vittima della richiesta di denaro dal prefetto la consegna dei soldi. La notizia – apparsa sulla Gazzetta del Sud –  vede indagata appunto Paola Galeone, prefetto della provincia di Cosenza per aver intascato 700 euro, in un bar di Cosenza. Soldi che aveva richiesto ad una imprenditrice. Il reato – secondo quanto riferisce la Gazzetta del Sud – sarebbe quello di corruzione. Quale sarebbe l’accordo corruttivo, però, non si comprende benissimo.

Secondo quanto ricostruito dalla Squadra Mobile – riferisce la Gazzetta del Sud in edicola – e a seguito della denuncia, la Galeone avrebbe proposto alla imprenditrice (che immaginiamo amica, ndr) di emettere una fattura fittizia per circa 1.200 euro con l’obiettivo di intascare la parte del fondo di rappresentanza accordato ai prefetti che era rimasta disponibile alla fine dell’anno.

Con l’accordo 700 euro sarebbero andati al prefetto e 500 all’imprenditrice per la sua la “disponibilità”. Dunque un accordo tra le due donne per truffare lo Stato, almeno a seguire il filo del racconto del giornale cosentino.  Un’azione delittuosa che però la imprenditrice non avrebbe favorito, anzi avrebbe denunciato alla polizia per scongiurarla. Certo che la storia, così come raccontata, se dovesse risultare vera o veritiera, appare sconcertante per la  “normalità” con cui un Prefetto chieda ad una imprenditrice di partecipare ad una azione criminale per truffare fondi della Stato e prevedeva addirittura la consegna dei soldi in un luogo pubblico, un bar. Quasi fosse uno scambio di doni: soldi in una busta, con precedente messaggio e addirittura la fattura per giustificare la consegna dei soldi. Una storia ai limiti dell’assurdo.

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Cronache

Muore la terza vittima ferita nella sparatoria a Monreale

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Salgono a tre le vittime della sparatoria della scorsa notte a Monreale (Palermo). E’ morto in ospedale uno dei tre feriti: si tratta di Andrea Miceli, 26 anni, era ricoverato al Civico di Palermo. Gli altri due deceduti sono Salvatore Turdo, 23 anni, e Massimo Pirozzo, 26 anni.

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Cronache

Giovane incensurato ferito ad Ercolano

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Questa notte i carabinieri della locale tenenza di Ercolano sono intervenuti in corso Resina per un 26enne ferito. Il giovane, incensurato, sarebbe stato colpito da alcuni proiettili all’addome e a una gamba. E’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maresca di Torre del Greco, non in pericolo di vita. Indagini in corso per ricostruire dinamica e matrice dell’evento. Rilievi a cura del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

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Cronache

Sparatoria in piazza a Monreale, una carneficina: due morti e tre feriti, tutti giovanissimi

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E’ di due morti e tre feriti il bilancio di una sparatoria avvenuta in nottata nella centrale piazza Duomo a Monreale (Palermo). Le vittime hanno 25 anni e 23 anni; i feriti 26 anni, 33 anni e 16 anni. La sparatoria è avvenuta in una piazza affollata, davanti ad almeno un centinaio di testimoni. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato in seguito a una rissa per futili motivi davanti ad una pizzeria. Poi i due gruppi di giovani si sono affrontati in piazza. Uno dei protagonisti dell’aggressione, armato di pistola, ha iniziato a sparare. I feriti sono in gravissime condizioni. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

Le vittime della sparatoria sono Salvatore Turdo di 23 anni e Massimo Pirozzo di 26. Sono morti subito dopo essere stati trasportati negli ospedali Ingrassia e Civico del capoluogo. Anche uno dei feriti sarebbe in gravissime condizioni. Davanti agli ospedali si sono presentati numerosi familiari e amici delle vittime, con grida e scene di disperazione.

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