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Cronache

Terra dei Fuochi, il legale del professor Giordano: “Il presidente De Luca smetta di offendere e denigrare gli scienziati del progetto Veritas”

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Dopo la  pubblicazione su una importante rivista scientifica del progetto “Veritas” sulla Terra dei Fuochi continua il duello a distanza fra il professor Antonio Giordano, scienziato di fama internazionale e Vincenzo De Luca, presidente della Regiona Campania. Restano in piedi le promesse di denuncie reciproche.  Da un lato De Luca accusa gli estensori del progetto Veritas di procurato allarme,  dall’altro il professore Giordano accusa l’ex sindaco di Salerno di calunnia e diffamazione per le espressioni avute nei confronti suoi e dei ricercatori di fama internazionale cofirmatari del progetto. A tal proposito l’avvocato Giovanni Siniscalchi, difensore del professore Antonio Giordano, in relazione alle dichiarazioni rese dal Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e diffuse in data 19 dicembre 2019 in una nota precisa: “Sorprende che sfugga al Presidente De Luca che il direttore scientifico dell’Istituto Pascale di Napoli sia co-firmatario del lavoro scientifico oggetto di pesanti critiche. È appena il caso di ricordare che una cosa è evidenziare criticità sul contenuto di un lavoro scientifico pubblicato su una rivista con un impact factor elevato, altro è trascendere utilizzando espressioni denigratorie ed offensive nei confronti di uno scienziato di fama internazionale e del suo gruppo di lavoro costituito da molteplici brillanti ricercatori italiani e stranieri che hanno profuso impegno e grande professionalità nella predisposizione dello studio epidemiologico. Uno studio pilota finalizzato a ricercare su piccola scala noti agenti carcinogeni nel sangue di soggetti malati e sani residenti nella Terra dei Fuochi o fuori di essa”.

Si tratta, spiega il legale di Giordano, di : “Affermazioni offensive ed ironiche che provengono da un soggetto che probabilmente non possiede competenze e titoli accademici per potersi pronunciare su delicati temi di carattere scientifico come quello arbitrariamente criticato. Peraltro, se la pubblicazione di un lavoro scientifico su una rivista internazionale fosse idonea ad integrare l’ipotesi contravvenzionale del reato di “Procurato allarme presso l’Autorità” dovremmo avere i Tribunali di tutto il globo terrestre intasati; considerata la mole di pubblicazioni scientifiche prodotte”.
Nella nota si precisa non senza un filo d’ironia che, in caso di esito positivo del  processo, che “il ricavato derivante dal risarcimento del danno stabilito dall’Autorità giudiziaria sarà interamente devoluto ad iniziative benefiche in favore della Terra dei Fuochi”

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Cronache

il giornalista Marc Innaro e la censura Rai: Russia demonizzata, Europa marginale

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Marc Innaro (foto Imagoeconomica in evidenza), storico corrispondente Rai da Mosca e oggi inviato dal Cairo, torna a parlare in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, affrontando con lucidità e tono critico le tensioni tra l’Occidente e la Russia, il suo allontanamento da Mosca e la crescente russofobia nelle istituzioni europee.

Dal 1994 al 2000 e poi dal 2014 al 2022, Innaro ha raccontato la Russia da dentro, cercando – come lui stesso dice – di “corrispondere” la realtà e il punto di vista di Mosca. Una scelta giornalistica che gli è costata accuse di filoputinismo e, di fatto, l’interruzione della sua esperienza russa da parte della Rai, ufficialmente per motivi di sicurezza legati alla nuova legge russa contro le “fake news”.

Ma Innaro contesta apertamente questa versione: “Quella legge valeva per i giornalisti russi, non per gli stranieri accreditati. Commissionai persino uno studio legale russo-italiano che lo dimostrò. Nessuno mi ascoltò”. A detta sua, la vera censura arrivava “non dai russi, ma dagli italiani”.

Nato, Ucraina e verità scomode

Un episodio televisivo emblematico segnò la sua posizione pubblica: una cartina sull’allargamento della Nato a Estmostrata in diretta al Tg2 Post, che gli offrì l’occasione per dire: “Ditemi voi chi si è allargato”. Una verità storica, sottolinea, che rappresenta “la versione di Mosca” e che fu raccontata anche da Papa Francesco, quando parlò del “latrato della Nato alle porte della Russia”.

Da lì in poi, dice Innaro, cominciò l’isolamento. Non gli fu consentito di intervistare Lavrov né di andare embedded con i russi nel Donbass, mentre altri inviati Rai furono autorizzati a farlo con le truppe ucraine, anche in territorio russo.

“La Russia non vuole invadere l’Europa”

Secondo Innaro, la narrazione di Mosca come minaccia globale è costruita ad arte: “La Russia è un Paese immenso con 145 milioni di abitanti. Come può voler invadere un’Europa da 500 milioni?”. L’obiettivo russo, dice, è sempre stato chiaro: la neutralità dell’Ucraina e il rispetto per le minoranze russofone.

Nel commentare le dichiarazioni dei vertici Ue e Nato, come quelle di Kaja Kallas o Mark Rutte, Innaro osserva che “alimentare la russofobia non aiuta a risolvere nulla” e ricorda che è grazie al sacrificio sovietico se l’Europa è stata liberata dal nazifascismo.

“L’Europa doveva includere la Russia”

La guerra, secondo Innaro, “diventa sempre più difficile da fermare”, anche per il consenso interno a Putin. Ma l’errore strategico dell’Occidente, dice, è stato non costruire una nuova architettura di sicurezza con la Russia dopo la Guerra Fredda: “Abbiamo più in comune con i russi che con altri popoli. Ma ora i 7/8 del mondo si riorganizzano e l’Europa resta ai margini”.

Un’analisi lucida e controcorrente, che rimette in discussione molte certezze del racconto dominante.

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Cronache

Una 14enne precipita dal terzo piano e muore nel Tarantino

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Una ragazza di 14 anni è morta dopo essere precipitata dalla finestra al terzo piano dell’abitazione di Massafra (Taranto) dove viveva con i genitori. La ragazzina è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, ma è deceduta poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso. Il pm di turno, a quanto si è appreso, ha aperto un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. La madre, che era con lei nell’appartamento, l’avrebbe vista lanciarsi dalla finestra. L’attività investigativa è affidata ai carabinieri.

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Cronache

Nove colpi contro l’auto di un incensurato a Nocera Inferiore

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Nove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi contro un’auto a Nocera Superiore. Il fatto è accaduto nella frazione Citola. La vittima dell’intimidazione è un 30enne, incensurato. L’uomo, ascoltato dai carabinieri, non ha saputo fornire alcuna spiegazione su quanto accaduto. I militari del reparto Territoriale nocerino, guidati dal comandante Gianfranco Albanese, sono al lavoro per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’auto è stata posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Non è escluso che i colpi siano partiti da due armi.

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