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Cronache

Spy Story alla Nato di Napoli, ufficiale francese arrestato perchè rivelava segreti militari a Mosca

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La spy Story si svolge a Napoli. È qui, all’ombra del Vesuvio che un ufficiale francese di stanza alla base Nato avrebbe fornito importanti informazioni top-secret ai russi. L’uomo è stato arrestato dai servizi segreti francesi ed è ora in carcere a Parigi. L’arresto, per quel che ne sappiamo, è stato eseguito in Francia ma i pedinamenti e le intercettazioni sono state eseguite a Napoli, con la piena collaborazione dell’intelligence italiana e in pieno accordo tra le autorità di Parigi e Roma. L’arrestato dovrà rispondere di reati gravissimi. Il giallo è totale sulle informazioni “sensibili” che possono essere state trafugate e trasmesse a Mosca. A finire nelle celle del carcere parigino della Sante’, una decina di giorni fa, e’ stato un tenente colonnello dell’esercito distaccato alla Nato.

Ad uno 007 di Mosca, che e’ stato visto piu’ volte con lui a Napoli e dintorni, avrebbe fornito informazioni riservatissime, tali da nuocere “alla sicurezza dello stato”, come annunciato questa mattina dall’emittente Europe 1. Gia’ nella mattinata di oggi, la ministra della Difesa, Florence Parly, invitata proprio ai microfoni della stessa radio, era costretta ad ammettere che “una procedura giudiziaria” e’ in corso per “attentato alla sicurezza”. Nel mirino un “ufficiale superiore”, di cui al momento non e’ stata resa nota l’identita’. La presunta spia francese lavorava al comando delle forze alleate che sorge vicino al capoluogo partenopeo, a Giugliano in Campania, la sede della Nato dove vengono coordinate tutte le azioni strategiche per il sud dell’Europa. L’uomo e’ sulla cinquantina, padre di cinque figli ed ha lontani ascendenti familiari russi, tali da permettergli di parlare la lingua di quel paese in modo corrente. In Italia – a piu’ riprese – le sue cautele sono saltate e si e’ fatto vedere a contatto di un personaggio ritenuto una spia russa, un agente del G.R.U., il servizio segreto militare di Mosca.

Quando i sospetti sono diventati piu’ consistenti, Parigi ha deciso che non si potevano piu’ correre rischi di lasciar agire l’ufficiale traditore: “Il ministero delle Forze armate ha preso l’iniziativa – ha spiegato la Parly – di investire del caso il procuratore della Repubblica invocando l’articolo 40 del Codice di procedura penale”. Un articolo in cui si prevede che qualsiasi funzionario o militare venga a conoscenza di un reato ne informi immediatamente l’autorita’ giudiziaria. Immediatamente, la procura di Parigi ha aperto l’inchiesta e la DGSI, i servizi per la sicurezza interna, hanno arrestato – una decina di giorni fa – il militare sospetto. L’uomo era in procinto di rientrare in Italia dopo aver trascorso le ferie in Francia. Nei confronti della presunta spia francese pendono 4 capi d’accusa, il piu’ grave dei quali – “fornitura di informazioni a una potenza straniera” – e’ il piu’ grave, tale da fargli rischiare 15 anni di carcere. Un pm sta gia’ indagando, il sospetto e’ in cella ed e’ stato interrogato a piu’ riprese.

Resta il giallo piu’ assoluto sul tipo di informazione che avrebbe fornito al collega russo, da quanto tempo la fuga di notizie andava avanti e per quali ragioni sia stata messa in piedi. I casi di questo tipo in Francia, spionaggio a favore di potenze straniere e in particolare la Russia (o ai suoi tempi l’Unione Sovietica) sono piuttosto rari, non piu’ di una decina sono venuti ufficialmente a galla dai tempi della Guerra fredda. Ma proprio lo scorso luglio, due ex 007 sono stati condannati per tradimento a favore della Cina. Nel 2001, un ufficiale francese . – anche in quel caso distaccato alla Nato – fu condannato per aver fornito nel 1998 informazioni alla Serbia sui raid della Nato contro il paese durante la guerra del Kosovo.

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Domani i funerali della bimba di 4 anni morta nel Napoletano

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Si svolgeranno domani, alle ore 16 nella parrocchia di San Nicola di Castelvenere (Benevento) i funerali di Alessandra, la bambina di 4 anni morta in circostanze ancora da chiarire in un’abitazione di Tufino, in provincia di Napoli, nella notte tra il 14 e 15 dicembre dello scorso anno, dopo una caduta da una scala a chiocciola. Lo rende noto Alessandro Di Santo, sindaco di Castelvenere, dove la bimba risiedeva ufficialmente. Sulle cause, non del tutto chiare, della morte di Alessandra indaga la Procura di Nola.

Due zii della bambina sono stati iscritti nel registro degli indagati. A carico della coppia di coniugi, presso cui la piccola era stata collocata dai servizi sociali, si ipotizzerebbero i reati di maltrattamenti e omicidio colposo. La morte della bambina risale alla sera del 13 dicembre scorso e sarebbe stata provocata dalle ferite conseguenti a quella che si ipotizza sia stata una caduta accidentale dalla scala interna dell’abitazione. Sembra che in un primo momento le condizioni della piccola non fossero state considerate così gravi, ma quando sul posto sono giunti i medici del 118, per la bambina non c’è stato più nulla da fare. Due le telefonate fatte al 118 quella sera: nella prima si faceva riferimento a una broncopolmonite, nell’altra si citava invece la caduta dalle scale. “La nostra comunità – aggiunge il primo cittadino – si unisce commossa ai genitori e ai nonni della piccola Alessandra per la sua tragica scomparsa”.

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Tragedia a Lanciano durante il corteo del 25 aprile: un morto e tre feriti investiti da un’auto

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Doveva essere una mattina di celebrazione e memoria quella di oggi a Lanciano, in occasione del 25 aprile. Invece, si è trasformata in tragedia quando una Lancia Musa ha travolto un gruppo dell’Anpi, che si stava dirigendo verso piazza Plebiscito per partecipare alla manifestazione organizzata dal Comune.

Un uomo di 81 anni muore sul colpo

Nell’incidente ha perso la vita un uomo di 81 anni, mentre altre tre persone sono rimaste ferite. Le loro condizioni non sono gravi, come ha comunicato la Asl Lanciano Vasto Chieti: al pronto soccorso dell’ospedale “Renzetti” sono giunti il conducente dell’auto, un uomo di 79 anni, e due donne. Si attendono gli esiti degli esami radiologici per valutare l’entità dei traumi. In assenza di lesioni significative, verranno trattenuti in Osservazione Breve.

Le indagini della Polizia: dinamica ancora da chiarire

La Polizia è al lavoro per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il conducente, fortemente provato, ha dichiarato di non ricordare nulla di quanto successo, se non di essere rientrato in auto dopo aver partecipato al momento celebrativo davanti al monumento agli Eroi Ottobrini. Al termine della cerimonia, i partecipanti si erano diretti a piedi verso il centro, percorrendo via del Torrione, dove l’auto ha improvvisamente sfrecciato tra loro a tutta velocità, travolgendo il gruppo.

Un dramma inaspettato che ha scosso profondamente la comunità di Lanciano proprio nel giorno della Festa della Liberazione.

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Addio a Nicola Rivelli, Forza Italia saluta un uomo di politica e cultura

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È morto Nicola Rivelli (foto Imagoeconomica del 13 aprile del 2000), ex parlamentare e storico militante di Forza Italia. A comunicarlo è stato Fulvio Martusciello, coordinatore regionale del partito in Campania, che ha annunciato il decesso avvenuto a causa di un arresto cardiaco.

Un protagonista della Seconda Repubblica

Rivelli è stato una figura centrale nella prima fase di costruzione del centrodestra italiano. «È stato parlamentare in una fase cruciale per il centrodestra, quando si costruivano i nuovi equilibri della Seconda Repubblica», ha dichiarato Martusciello. «Ha partecipato con determinazione alla nascita del progetto politico che avrebbe portato Forza Italia a guidare il Paese».

Politico, artista, cittadino

Ma Nicola Rivelli non è stato soltanto un uomo di partito. «Napoli perde una figura poliedrica, capace di esprimersi in politica come nell’arte e nella vita civile», ha sottolineato ancora Martusciello, ricordando il contributo di Rivelli anche fuori dalle aule parlamentari. Uomo brillante e mai banale, con una visione capace di andare oltre il contingente, ha saputo guadagnarsi la stima anche al di fuori del perimetro politico.

Una presenza costante e leale

«Sempre coerente, sempre presente, sempre con noi, fino alla fine», ha detto commosso il coordinatore regionale. «La sua amicizia è stata per me un punto fermo. Lo ricorderemo sempre con affetto e gratitudine».

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