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Sprechi e sofferenza, 0-0 e l’Italia vola agli Europei

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Tante occasioni sprecate e dieci minuti finali da brivido puro, con la protesta dell’Ucraina per un possibile rigore. L’Italia esce dalla notte di Leverkusen con la gioia di sapere che tornera’ a giugno in Germania, per Euro 2024: la qualificazione e’ arrivata per via diretta, senza passare per i maledetti spareggi. Lo 0-0 con l’Ucraina è bastato, anche se era senza dubbio il risultato peggiore tra quelli buoni, perfetto per un finale al cardiopalmo: nonostante il predominio azzurro, bastava un guizzo ucraino, un errore azzurro, una falla nella rete allestita di Spalletti. Anche per questo, oltre che per lo spauracchio dei play off che non portano bene di questi tempi, la gioia azzurra a fine gara e’ stata incontenibile.

Ora per Spalletti comincia una pagina nuova, quella di una costruzione in serenita’ della sua squadra, con tanta voglia di rialzarsi. Si partira’ dal Chiesa trascinatore di questa serata, dalle persistenti difficolta’ a concludere a rete concretizzando il tanto gioco, dalle solidita’ difensiva. Il ct puntava a vincere, ma visti i tempi il biglietto per Euro 2024 e’ un successo. L’Ucraina invece va agli spareggi, e chissa’ se si aspettera’ di essere ricompensata della decisione dello spagnolo Manzano, che al 90′ sull’entrata di Cristante sul piede di Mudryk in area ha sorvolato, senza neanche ricorrere alla Var. in piedi da Spalletti. Sul neutro di Leverkusen, Spalletti preferisce confermare Raspadori al fisico Scamacca, in un attacco che per i muscoli si affida a Zaniolo; cambia in difesa Gatti col torinista Buongiorno e a centrocampo Bonaventura con Frattesi.

Dall’altra parte Rebrov, obbligato a vincere per strappare il biglietto per Euro 2024, mette un’unica punta vera, Dovbyk, gigante del Girona capolista in Liga, ma assistito dalle mezzepunte Mudryk e Sudakov. Sugli spalti il tripudio di bandiere gialloblù, come quelle che avvolgono gli 11 dell’Ucraina in campo all’inno, è controbilanciata dai tanti emigrati italiani. Come da copione, l’Ucraina alza subito il ritmo, l’Italia invece lo vuole avvolgere nel palleggio. Tra una combinazione Frattesi-Dimarco che porta al tiro (murato) Raspadori e una discesa di Chiesa a sinistra, al 5′ la prima occasione è un tiro da fuori di Tsygankov, tra i migliori dei suoi, bloccato da Donnarumma. Risponde Chiesa alzando troppo il destro al volo sottoporta, ma l’assist nasceva da un pallone oltre la linea. Dovbyk porta a spasso la difesa azzurra aprendo varchi alle frecce ucraine, prima che Buongiorno gli prende le misure: così Mudryk da sinistra mette un pallone pericolosissimo al centro, che Dimarco toglie dalla testa di Konoplia, poi ci pensa Donnarumma a respingere a terra la botta di Sudakov. Ed e’ solo l’11’.

L’Italia capisce, e prende in mano il pallino: a scuoterla, Chiesa, con i suoi strappi. Al quarto d’ora Barella costringe Trubin alla respinta di pugni, Di Lorenzo ci prova due volte di testa su angolo, alzando troppo al 20′ e sfiorando la base del palo 8′ dopo. Subito dopo, la grande occasione ce l’ha Frattesi, servito in area da Chiesa rapido a infilarsi in un varco centrale in velocità: l’interista spreca tirando sul portiere Trubin. E’ il momento migliore dell’Italia, al 31′ ancora Chiesa scappa, stavolta a sinistra, sul suo pallone teso al centro Raspadori in scivolata è in ritardo di un soffio. Il tempo si chiude con un destro di Barella murato (42′) e il brivido provocato da una palla persa davanti alla difesa da Jorginho. Finisce senza recupero, visti i ritmi. Al rientro in campo, c’e’ Scamacca per Raspadori e la palla buona dopo 3′ e’ sparata alta, ancorche’ da posizione di offside.

L’Ucraina accetta il controllo partita degli azzurri, per affidarsi alle ripartenze veloci negli spazi. Al 13′ ci prova Chiesa, il destro a giro e’ di poco oltre il palo. Lo 0-0 che resiste e il tempo che passa mette paura all’Italia, e al 20′ sfiora il pasticcio: rimessa lunga dell’Ucraina, sul rimbalzo a centro area Donnarumma lascia sfilare fino al sinistro di Mudryak, che deve respingere. Subito dopo pericolosissimo il triangolo Tsygankov-Dobvyk. Spalletti si infuria con Scamacca che non tiene palla, e li’ sta la chiave della sofferenza azzurra nel frangente. Al 25′ entrano Politano per Zaniolo dolorante e Cristante per Jorginho. Con le residue energie Chiesa fornisce la palla buona a Scamacca, anticipato sottoporta, prima di uscire per Kean quando mancano dieci minuti. Sono quelli del pressing ucraino che manda tutti gli attaccanti fisici in campo: a 2′ dal termine Donnarumma blocca il tiro di Sudakov, poi il contatto Cristante-Mudryk e la suspence della decisione, che pende per l’Italia. E vuol dire pass per Euro 2024.

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Paolini: gioco con gioia e scrivo la mia storia

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Le parole non sono tante, l’emozione sì. Jasmine Paolini è la regina di Roma e abbracciando il trofeo conquistato contro Coco Gauff non smette di sorridere. “Non mi sembra ancora vero, è incredibile avere questa coppa tra le mani – racconta poco dopo il match point -. Sono emozionantissima, venivo al Foro Italico con mio padre e nemmeno nei miei sogni pensavo di poter vincere qui”. Per giunta davanti il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Quando ho letto la notizia mi sono detta ‘spero di fare una bella partita’, un po’ di responsabilità l’ho sentita -. I primi game non mi sono nemmeno girata verso la tribuna, poi quando l’ho visto è stato un onore. Emozionante anche incontrarlo dopo con la coppa”. Durante la partita, invece, “ha fatto un tifo sfegatato”, dice il presidente della FITP, Angelo Binaghi, parlando della presenza del Capo dello Stato. Intanto ‘Jas’ in tasca mette il suo secondo mille in carriera dopo quello di Dubai, per un palmares che si fa sempre più ricco. Ma niente confronti con Flavia Pennetta e Francesca Schiavone.

“Non ha molto senso – sottolinea la tennista che da lunedì sarà alla posizione n.4 del mondo -. Tre anni fa non mi sarei aspettata certi risultati. Loro a inizio carriera mi sembravano lontane, ma io sto scrivendo la mia storia e sono contenta dei miei ultimi due anni, spero di continuare così perché mi sto divertendo tanto”. E si vede, il sorriso non le manca mai, anche quando le giornate sono più storte. A Roma, però, di giornate storte non ce ne sono state. E per questo ringrazia anche il team, Sara Errani e la famiglia.

“Ai miei genitori devo tanto perché mi hanno sempre lasciato libera di scegliere”, spiega. E forse è lì il segreto della sua spensieratezza. “Io ogni volta che scendo in campo cerco di farlo con gioia, passione e una certa serenità – conclude -. Per me è importante andare in campo e cercare di divertirmi. Non prenderla alla leggera, ma non caricarmi troppo delle aspettative”. Lo farà anche domani perché da giocare c’è ancora una finale di doppio con la Errani per confermarsi campionesse come lo scorso anno. “Spero possa vincere anche lì”, dice Coco Gauff congratulandosi con Jasmine. “Se lo merita, è una ragazza straordinaria”. Parole che valgono doppio se arrivano da chi hai appena battuto in finale.

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Mattarella a Paolini: bravissima Jasmine, giornata indimenticabile

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“E’ una giornata indimenticabile, bravissima”. Cosi’  il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si e’ complimentato con Jasmine Paolini. Il Capo dello Stato ha incontrato l’azzurra poco dopo la sua vittoria nella finale degli Internazionali nella lounge atleti del Centrale del Foro Italico. “Questa é per lei”, ha detto Paolini con la Coppa in mano; “no, non la merito”, ha risposto Matarella, che ha posato con Paolini e la Coppa per una foto e ha infine ha aggiunto “si prepari per domani”, riferendosi alla finale del doppio femminile dell’azzurra, in coppia con Sara Errani.

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Atletica: Jacobs torna sui 100 metri il 20 giugno a Roma

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A quasi 10 mesi dalla finale olimpica di Parigi 2024, il 20 giugno Marcell Jacobs tornerà a correre i 100 metri allo Stadio dei Marmi “Pietro Mennea” di Roma nell’ambito della 5a edizione del Fis SprintFestival Roma25. Il bi-campione olimpico di Tokyo 2020, dopo aver rinunciato a causa di un lieve infortunio al retto femorale della gamba sinistra all’esordio stagionale nelle prime due tappe della Diamond League di Xiamen e Shangai, ha quindi scelto il meeting di Roma come prima tappa di avvicinamento all’obiettivo stagionale: i Mondiali di Tokyo di settembre. “Sono felicissimo di tornare a gareggiare in Italia proprio a Roma, dove ho vissuto, mi sono allenato per le Olimpiadi di Tokyo e che considero la mia città. E sono entusiasta di farlo nello Stadio dei Marmi, una pista meravigliosa che mi fa sentire a contatto con il mio pubblico, e dove lo scorso anno ho ricevuto un calore e un’accoglienza straordinari. Soprattutto da parte dei più giovani”, ha sottolineato Jacobs.

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