Una storia che intreccia lusso, sentimenti e fragilità sta emergendo a Roma, dove otto giovani spogliarelliste sono indagate per circonvenzione di incapace nei confronti del generale Mario Buscemi (foto Imagoeconomica in evidenza), ex consigliere militare di Palazzo Chigi negli anni Novanta. La vicenda, che coinvolge il patrimonio del militare scomparso a luglio all’età di 88 anni, solleva interrogativi su rapporti controversi e regali costosi che avrebbero prosciugato i suoi conti.
Un declino tra regali e richieste
La vicenda prende avvio nel 2016, quando Buscemi, già in pensione, inizia a frequentare regolarmente gli strip club del centro di Roma. Il generale, descritto come un uomo gentile e generoso, diventa presto un cliente abituale, attirando l’attenzione delle giovani lavoratrici dei locali. Secondo la procura, le indagate avrebbero approfittato della fragilità emotiva e psicologica dell’anziano, che attraversava un periodo di depressione, per ottenere denaro e beni di lusso.
Tra i regali elargiti dal generale, emergono borse firmate, gioielli, vacanze, mobili e persino il finanziamento per l’acquisto di una casa. La cifra totale sottratta sarebbe vicina ai 300 mila euro. Una delle giovani avrebbe inviato un sms al generale definendolo un eroe, solo per poi chiedergli una borsa di Chanel.
La dinamica degli scambi
Le indagini rivelano uno schema ricorrente: le indagate lusingavano il generale con messaggi affettuosi, per poi avanzare richieste economiche. Frasi come “Voglio essere la donna che ti ha catturato il cuore” o “Mi dai 2.000 euro?” si alternavano, evidenziando un tentativo calcolato di ottenere denaro o beni. Spesso, dopo aver ottenuto ciò che volevano, le giovani inviavano un messaggio su WhatsApp con scritto: “Cancella tutto”. Buscemi, però, non avrebbe mai seguito questa istruzione, lasciando traccia di tutte le conversazioni.
Tra le indagate emergevano anche rivalità, con alcune che cercavano di screditare le colleghe, accusandole di voler sfruttare il generale per scopi personali.
Un caso controverso
Determinare la lucidità del generale al momento dei regali sarà cruciale per l’esito dell’inchiesta. I regali, anche se generosi, non sono di per sé illegali, ma la procura dovrà dimostrare che le donne abbiano manipolato Buscemi approfittando di un suo stato di vulnerabilità.
Buscemi stesso, negli ultimi tempi, sembrava essersi reso conto della dinamica: in un messaggio citato dagli inquirenti scriveva a una delle donne: “Conosco la tua tecnica, anni fa hai cominciato chiedendo 200 euro per la legna per riscaldare tua nonna e siamo finiti con 40 mila euro.”
Le prossime tappe
L’inchiesta, guidata dal pm Lorenzo Del Giudice, mira a chiarire i dettagli di una vicenda che pone al centro la tutela delle persone vulnerabili. Sebbene il generale fosse noto per il suo passato illustre, la sua ultima fase di vita sembra essere stata segnata dalla solitudine e dall’inganno.
Questo caso si inserisce in un contesto più ampio di riflessione sul rispetto e la protezione delle persone anziane, affinché situazioni simili non si ripetano.