A mezzogiorno domani a Nyon l’appuntamento con i sorteggi degli ottavi di finale della Champions League. Tre le squadre italiane molto interessate all’urna svizzera: una che il suo girone lo ha vinto, la Juventus, e due che sono passate come seconde, ovvero Lazio e Atalanta, in quest’ultimo caso vincendo in casa di ‘mostri’ sacri come Liverpool e Ajax. La formula del sorteggio degli ottavi e’ quella delle ultime stagioni, ovvero che le vincitrici dei gruppi saranno teste di serie, mentre le seconde saranno nell’urna 2. I ‘paletti’ saranno che non possono affrontarsi squadre che gia’ si sono trovate di fronte nella fase a gironi e quelle di uno stesso paese. Queste due indicazioni non varranno piu’ dai quarti di finale, ma per gli ottavi si’. Ed ecco allora che balza subito all’occhio come per sua maesta’ il Real Madrid, 13 grandi Coppe in bacheca, la rosa delle possibili avversarie sia ristretta a sole quattro squadre: Lipsia, Porto, Atalanta e Lazio. Quindi sia per Gian Piero Gasperini che per Simone Inzaghi e’ concreto il rischio di ritrovarsi di fronte le ‘merengues’ di Zinedine Zidane. Nel caso dell’Atalanta sarebbe una sfida inedita, mentre tra Lazio e Real ci sono gia’ state quattro sfide, con 2 vittorie degli spagnoli, due pareggi e nessun successo biancoceleste. Lazio e Atalanta rischiano anche di trovare il Paris SG vicecampione d’Europa in carica, e per la Dea sarebbe la chance di una possibile rivincita del match, in gara secca, della scorsa stagione che il team bergamasco non avrebbe meritato di perdere.
Altro possibile rivale da far tremare i polsi e’ il Manchester City di Pep Guardiola, mentre l’altra supersquadra inglese, il Liverpool, puo’ essere abbinata solo con la Lazio: anche questa eventuale doppia sfida sarebbe un inedito, e per i Reds, che in passato tante volte hanno fatto piangere la Roma, sarebbe l’occasione di dare un dispiacere anche all’altra squadra della capitale. E’ poi interessante notare come la squadra campione in carica, quel Bayern Monaco che e’ anche la favorita dell’edizione in corso, possa essere sorteggiata solo con cinque delle otto squadre dell’urna 2. Oltre alle solite Lazio e Atalanta, ci sono Porto, Siviglia e, soprattutto Barcellona. Si’, proprio quel Barca che il 14 agosto scorso venne travolto dalle otto reti segnate dai bavaresi nella sfida secca di Lisbona che segno’ forse la fine dell’epopea blaugrana. Ora il confronto potrebbe riproporsi in anticipo, gia’ agli ottavi, ma e’ difficile dire se per Messi e compagni possa essere l’occasione di una clamorosa rivincita. E la Juventus? Ha cinque possibili rivali: quattro alla portata, ovvero Borussia Moenchengladbach, Siviglia, Porto e Lipsia, e uno decisamente piu’ ostico come l’Atletico Madrid, che sebbene abbia perso proprio ieri il derby spagnolo della capitale, rimane un osso molto duro per chiunque. E sarebbe anche curioso vedere impegnato contro la Juve quel Luis Suarez lungamente inseguito dai bianconeri in estate, con la coda di polemiche, e anche inchieste giudiziarie, che ne sono seguite per l’esame ‘farsa’ di italiano. Ma domani, questa volta alle ore 13, ci saranno anche i sorteggi dei sedicesimi di finale dell’Europa League, che riguarderanno le 12 vincitrici dei gruppi e le 12 seconde, piu’ otto squadre provenienti dalla Champions, dopo essere arrivate terze nei rispettivi gironi. Fra le teste di serie ci saranno le tre italiane Milan, Napoli e Roma, per le quali i pericoli maggiori verranno da un possibile accoppiamento con Benfica e Real Sociedad, top team fra quelli della seconda urna. Ma attenzione anche alla Stella Rossa di Dejan Stankovic e a quel Salisburgo che e’ sempre un avversario fastidioso.
“Novak è il mio idolo, ero già contento di poterci giocare contro, perchè non era mai successo. Invece l’ho battuto è incredibile”. Così Matteo Arnaldi dopo aver eliminato Novak Djokovic al secondo turno del Masters 1000 di Madrid. “Per riuscirci ho dovuto giocare al mio meglio – ha continuato l’italiano n.44 al mondo -. Sapevo che lui non è in un gran momento di forma così ho cercato di portare avanti gli scambi e cercar di farlo sbagliare”. “Ovviamente ero molto teso all’inizio, quasi me la facevo sotto, anche perchè da quando avevo 9 o 10 anni ho cominciato a guardare le sue partite – ha ammesso Arnaldi, 24 anni – ma poi con l’andare avanti della partita mi sono calmato. Sono stato contento di prendere il break per primo, perchè sapevo che prima o poi me l’avrebbe fatto lui. E’ stato tutto perfetto”.
Tornare subito a correre. È questo l’obiettivo dell’Inter di Simone Inzaghi che, dopo le sconfitte contro Bologna e Milan in Coppa Italia, vuole rialzarsi immediatamente per non perdere terreno nel testa a testa scudetto con il Napoli di Antonio Conte. L’ultima volta in cui i nerazzurri incapparono in due sconfitte consecutive, nell’annata 2022/23, servì del tempo alla squadra di Inzaghi per rialzarsi, visto che seguirono due pareggi prima di ritrovare la vittoria. Stavolta però, con il traguardo vicino e la concorrenza spietata, la risposta dovrà essere immediata. Domani a San Siro (si va verso il tutto esaurito), arriverà la Roma di Claudio Ranieri, a caccia di punti preziosi nella corsa per la Champions League.
Inzaghi prepara una mini-rivoluzione nella formazione rispetto al derby perso mercoledì: saranno infatti sette i cambi nell’undici titolare, anche a causa delle assenze per squalifica di Bastoni e Mkhitaryan, con il tecnico che si affiderà agli altri suoi titolarissimi per tornare subito a conquistare i tre punti. Nel consueto 3-5-2, l’Inter dovrebbe schierarsi con Sommer in porta, Pavard, Acerbi e Bisseck a comporre la linea difensiva; Darmian e Carlos Augusto agiranno sulle fasce, con Barella, Calhanoglu e Frattesi in mezzo al campo. In attacco, Lautaro Martinez sarà sicuro del posto, mentre al suo fianco è ballottaggio tra Arnautovic e Correa. Grande fiducia dunque in capitan Lautaro Martinez, vero punto di riferimento per Inzaghi in questa fase cruciale della stagione.
L’argentino infatti ha disputato da titolare 23 delle 27 partite ufficiali giocate dall’Inter nel solo 2025, saltandone due per infortunio e riposando solo in altre due occasioni restando in panchina per tutta la durata del match. E per il capitano interista sorridono le statistiche contro la Roma: nelle ultime sei sfide di Serie A contro i giallorossi, Lautaro ha partecipato a tre reti, con due gol e un assist, riscattando un inizio complicato nei precedenti incroci con la squadra capitolina. Inzaghi potrà inoltre contare su importanti rientri in panchina: Denzel Dumfries e Piotr Zielinski sono nuovamente a disposizione dopo i rispettivi problemi fisici. Più incerta invece la situazione di Marcus Thuram, visto che il francese continua il suo recupero e spera di tornare disponibile per la delicatissima semifinale di Champions League contro il Barcellona, in programma mercoledì prossimo al Montjuïc.
Testa tutta sul Torino, senza pensare all’Inter reduce da due sconfitte, senza farsi condizionare dal risultato che arriverà nel pomeriggio dal match dei nerazzurri contro la Roma. E’ linea che il tecnico Conte ha impartito al suo Napoli in questi giorni. L’aggancio ai nerazzurri in testa alla classifica è avvenuto lo scorso week end grazie a un Napoli, secondo dal 15 febbraio, che non ha mai mollato la presa. La vittoria a Monza coincide con la prima volta in cui il club azzurro è riuscito a vincere due partite di fila, una striscia che non gli riusciva dal 25 gennaio, quando gli azzurri sconfissero la Juventus, inanellando ben quattro vittorie consecutive.
Domani sera il Maradona vuole vedere Lukaku e compagni tornare a quel ritmo, quello dei tre punti a partita, firmando la terza vittoria di fila nella speranza che i giallorossi rallentino la squadra di Inzaghi concedendo al Napoli la vetta in solitaria. Obiettivi importanti, in sostanza, che si costruiscono con determinazione giornata dopo giornata. Lo sa bene il gruppo azzurro che in queste settimane è blindato a Castel Volturno, con pochi occhi a osservare le idee che Conte si prepara a mettere in campo. Il tecnico azzurro ha deciso di non fare conferenza stampa nella giornata in cui si sono celebrati i funerali di Papa Francesco ma qualche idea è trapelata come quella balenata sulla difesa, visto che difficilmente Buongiorno possa recuperare per la partita di domani.
Con Juan Jesus che ha detto addio al finale di stagione, l’alternativa al centro sembra essere solo Rafa Marin. Una soluzione innovativa però potrebbe essere quella di spostare Olivera da terzino sinistro a centrale, al fianco di Rrahmani, mettendo in campo Spinazzola sulla fascia sinistra. Un’idea suggerita dal ruolo di difensore centrale che Olivera ricopre con l’Uruguay ma nella difesa a tre schierata dal ct Marcelo Bielsa. Gli infortuni pesano tanto e questi giorni di avvicinamento al match sono serviti a Conte per capire se si può tentare lo spostamento.
Le risposte arriveranno però solo domani sera, in un match che non vedrà in campo l’ex granata Buongiorno. All’andata la vittoria azzurra venne firmata da McTominay e il centrocampista scozzese ha voglia ancora di segnare e di giocare al meglio, come nelle ultime gare. Come Lukaku, d’altronde, che dopo avere segnato nelle ultime tre partite al Maradona, tiene gli occhi puntati sull’obiettivo scudetto.