Il generale Alexander Lapin, ‘Eroe della Russia’, non è più il comandante del Distretto militare centrale. Era a capo delle forze dell’armata russa costrette a fine settembre al ritiro da Lyman, la città strategica per le linee di rifornimento tra il Donbass, il nord e il sud dell’Ucraina. Lo riferiscono varie fonti, anche se il Cremlino ancora non conferma. Secondo alcuni, è stato semplicemente silurato per incapacità. Altri sostengono che si sia dimesso volontariamente, per motivi di salute. Il quotidiano locale russo Ura, citando una fonte anonima del Ministero della Difesa russo, ha affermato che sta prendendo un congedo medico di tre settimane. Tuttavia, è certo che dopo la disfatta a Lyman, in Russia il generale è stato coperto di critiche, e anche di insulti. Sui canali nazionalisti russi di Telegram c’è stato anche un vivace dibattito. Tra i più accesi detrattori Ramzan Kadyrov, l’uomo forte leader della Repubblica cecena russa e pugnace sostenitore del presidente Vladimir Putin. “Fosse stato per me, avrei retrocesso Lapin a soldato semplice, l’avrei spogliato delle sue onorificenze, gli avrei dato un fucile d’assalto e l’avrei mandato al fronte per lavare la sua vergogna col sangue”, ha scritto su Telegram in un post visualizzato milioni di volte. E una blogger particolarmente seguita, Anastasiya Kashevarova, come ha rilevato Bbc News, ha a sua volta sparato a zero contro chi si permesso di difenderlo: “Siete uomini o no? Avete le palle o no? Perché continuate a usare mezzi termini per evitare che succeda qualcosa di brutto? State ancora difendendo Lapin nei vostri post da codardi”, ha scritto nel suo account. Già ai primi di ottobre, secondo un rapporto dell’American Institute for the Study of War (ISW), il presidente Putin aveva compiuto veloci cambi di generali nell’area. Si è parlato del generale Alexander Chaiko, a capo del distretto orientale, e anche del comandante del distretto militare occidentale, il generale Alexander Zhuravlyov, ultimi di una lunga serie di alti ufficiali esautorati dopo varie cocenti sconfitte. L’ISW, scrive oggi il Kyiv Post, non può confermare in modo indipendente i rapporti sul licenziamento di Lapin, ma il diluvio di informazioni contrastanti potrebbe indicare che il Cremlino sta cercando in ogni modo di controllare la narrativa riguardo al suo comando militare superiore. Di certo, il fallimento di Lapin a Lyman deve essere fonte di imbarazzo per Putin, che appena il 4 luglio scorso aveva firmato il decreto per assegnargli il titolo di ‘Eroe della Russia’, un onore che viene conferito a personalità che hanno “dimostrato coraggio ed eroismo nell’adempimento del loro dovere”. Nel caso di Lapin, la presa di Lysychansk, lo scorso 2 luglio. Circostanza che però Kadyrov ha platealmente messo in dubbio, affermando che il generale “non era nemmeno presente”.