Venerdì notte, Casal di Principe è stata sconvolta da un episodio che ha riportato il paese nell’ombra della paura. Poco prima della mezzanotte, un giovane con il volto coperto ha sparato diversi colpi d’arma da fuoco in piazza Mercato, a bordo di un’auto scura. I testimoni oculari parlano di una mitraglietta, una teoria confermata dai bossoli ritrovati sul posto dai Carabinieri della Compagnia di Casal di Principe.
La piazza era gremita di persone, molte delle quali erano ancora presenti dopo la chiusura della campagna elettorale di uno dei cinque candidati a sindaco. Tra i presenti c’erano giovani, famiglie con bambini piccoli e persino una donna incinta. Gli spari hanno scatenato il panico, costringendo tutti a cercare rifugio immediato. Nonostante l’arma fosse puntata verso il cielo, un colpo vagante avrebbe potuto colpire qualcuno, aggiungendo un altro nome alla lista delle vittime innocenti di Casal di Principe.
Episodio non isolato
Secondo le fonti investigative, gli spari in piazza non sono collegati alle elezioni comunali o europee. Tuttavia, questo non è stato un caso isolato. Altri colpi sono stati sparati in via Bologna contro il cancello della casa di Ivanhoe e Libero Emanuele Schiavone, figli di Francesco Schiavone, noto come Sandokan, diventato collaboratore di giustizia dopo 26 anni di carcere duro. Il cancello presenta almeno venti fori, segno evidente della violenza dell’attacco. Si sospetta che l’arma utilizzata possa essere la stessa in entrambi gli episodi, ma si attende l’esito della balistica per confermare questa ipotesi.
Le indagini e il contesto criminale
Gli inquirenti stanno esaminando i fatti, che sembrano indicare una faida nascente tra nuove leve criminali emergenti. Questo potrebbe essere un rigurgito della camorra, sebbene con logiche e soggetti diversi rispetto al passato, volti a ricostruire la cosca camorrista dalle sue ceneri.
Le telecamere lungo la strada potrebbero fornire informazioni cruciali, ma resta il fatto che nessuno ha denunciato gli spari nella notte. Solo un residente ha segnalato gli spari in piazza, facendo scattare l’allarme che è durato fino alle prime ore dell’alba. Dalle prime ricostruzioni, sembra che l’auto sia arrivata a velocità sostenuta in piazza, dove il giovane con il volto coperto ha urlato in dialetto casalese: «Qui la comandiamo noi, è roba nostra», prima di sparare. Questo messaggio sembra indirizzato a chi doveva capire chi è il “noi” a cui si riferiva.
La risposta della comunità
La scelta di sparare nella piazza centrale del paese e in quell’angolo specifico tra il sindacato e il bar, dove le vie di fuga sono almeno tre, non è stata casuale. La piazza è stata sotto indagine nei mesi scorsi per un giro di droga, in particolare cocaina e acidi di varia natura.
Chi ha sparato risiederebbe nei pressi di piazza Padre Pio, e le segnalazioni dei testimoni hanno già permesso di identificarlo. Per gli spari alla casa di Sandokan, invece, nessuno ha ammesso di aver sentito nulla. Le indagini continuano nel massimo riserbo, ma i due episodi potrebbero essere diretti proprio a Emanuele Libero Schiavone, scarcerato ad aprile dopo 12 anni di detenzione.
Un futuro incerto
Nei giorni scorsi, due giovani sarebbero stati visti entrare ripetutamente in alcuni bar e locali casalesi alla ricerca del “rosso”, riferendosi a Libero Emanuele Schiavone. Nessuno, però, aveva compreso il significato di queste ricerche fino a venerdì notte. I rilievi in via Bologna sono continuati mentre in piazza Mercato si svolgeva un flash mob organizzato dal sindaco Renato Natale, con la partecipazione dei cinque candidati a sindaco e rappresentanti del Terzo Settore.
«Nessuno deve pensare di farci tornare nel buio del passato e a prescindere da chi vincerà le elezioni, i casalesi devono essere certi che saranno difesi. Vederci in piazza insieme è la migliore risposta che possiamo dare a chi pensa di trasformare il nostro paese in un far west e restare impunito», ha dichiarato Natale. Il timore di una possibile reazione che potrebbe innescare una nuova guerra criminale è palpabile, ed è qualcosa che la comunità di Casal di Principe deve assolutamente evitare.