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Cultura

Sfratto per il Beggars’ Theatre, la rabbia di Bauduin: umiliato dall’amministrazione de Magistris

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Tre giorni per portare via migliaia di costumi teatrali e smantellare le attrezzature sceniche del Beggars’ Theatre, l’associazione culturale fondata dal regista teatrale Mariano Bauduin che per sei anni ha animato la vita culturale di San Giovanni a Teduccio. Si chiude nel modo più amaro possibile l’esperienza del Teatro dei Mendicanti al centro giovanile comunale Asterix in via Domenico Atripaldi, nella periferia est di Napoli. Lo scorso 27 novembre a Bauduin, allievo del maestro Roberto De Simone e direttore artistico del Beggars’, veniva notificata la sospensione dell’attività, con obbligo di sgombero dei locali. La causa è l’avvio imminente di lavori strutturali, in seguito all’attribuzione di un bando del Mibact ad altre due associazioni ospitate dal centro, “La Coccinella” e “CallystoArts”.

In questi anni il Beggars’ ha offerto a tanti ragazzi di San Giovanni a Teduccio la possibilità di frequentare corsi di canto e laboratori di scenografia, costume e sartoria con alcune delle più importanti firme del teatro italiano. A nulla sono valsi gli incontri e l’interlocuzione con l’amministrazione comunale. “A dicembre incontrai l’assessore ai giovani e al patrimonio Alessandra Clemente – racconta Bauduin -; all’incontro partecipò anche De Magistris. Il sindaco espresse la sua ferma volontà di revocare lo sfratto. Diede indicazioni chiare. Nei giorni seguenti mi rassicurò ulteriormente con una mail, ma la sua volontà è stata disattesa. Il dirigente del servizio giovani e pari opportunità Pino Imperatore ha ribadito la sua inderogabile decisione di sgomberare il teatro. Il dirigente dovrebbe seguire le indicazioni che gli arrivano dal suo assessore, e quest’ultimo quelle del sindaco, la massima autorità cittadina; qui invece la situazione s’è capovolta e un dirigente comunale ha deciso le sorti del Beggars’ Theatre”, denuncia Bauduin. 

I materiali artistici e tecnici sono stati temporaneamente collocati in un deposito messo a disposizione dalla VI Municipalità. Mentre si concretizzava lo sfratto, la Prefettura di Napoli avanzava la possibilità di affidare all’associazione culturale un locale di suo competenza attiguo al centro Asterix. Ancora una volta però Bauduin s’è dovuto scontrare con l’amministrazione comunale. “Il problema – chiarisce il direttore artistico – è che i tempi necessari per l’assegnazione di questo spazio non combaciavano con i tempi dello sgombero. Bastava semplicemente sospendere lo sgombero, ma non han voluto farlo. Hanno fatto passare il messaggio che noi eravamo lì da abusivi. Sono stato trattato come un delinquente, più volte Imperatore ci ha mandato la polizia per intimarci lo sgombero. Sono stato umiliato e mi aspetto almeno delle scuse pubbliche”. 

Adesso partiranno i lavori strutturali nel centro per poter realizzare i programmi finanziati dal Mibact. “Sulla natura dei lavori non mi pronuncio, anche se, trattandosi di appena 45mila euro, non credo si tratterà di lavori imponenti – constata Bauduin -. Noi potevamo tranquillamente rimanere: la struttura è grande e avremmo liberato le aree interessate. Il problema è che ad oggi non sappiamo in che cosa consisteranno questi lavori. Si vede che le nostre attività davano fastidio perché hanno fatto di tutto per mandarci via. Ad onor del vero, l’assessore alla cultura de Majo si è prodigata per impedire questo triste epilogo, ma non è bastato. Non so che progetti faranno lì dentro, di certo sarà un’attività dilettantistica rispetto alla nostra. È ora di dire basta al livellamento verso il basso e alla retorica secondo cui siamo tutti uguali. Noi eravamo un’eccellenza e siamo stati messi sullo stesso piano dei dilettanti, è una cosa grave”. 

Adesso il destino del Beggars’ Theatre è quanto mai incerto e concreto è il rischio che questa esperienza di cultura dal basso possa ritenersi definitivamente conclusa. “Per lo sfratto ho sostenuto costi elevati – conclude Bauduin -, non so se a questo punto accetterei un’eventuale proposta di un nuovo trasferimento. Un teatro ha una sua dignità, non siamo una pallina da ping pong nelle mani della politica. Smantellare il Beggars’ è stato un colpo al cuore per me, sono ancora molto provato. Se fra due settimane si dovesse sbloccare il locale attiguo al centro Asterix, dovrei fare un altro trasloco… Sono spese importanti. Dopo essere stato preso in giro, perché dovrei farlo?”. 

Armida Filippelli. Assessore regionale della Campania con delega alla formazione professionale

Sono tantissime le voci provenienti dal mondo del teatro e della musica che in questi giorni hanno mostrato vicinanza e affetto per il Beggars’ Theatre, fra cui quelle di Ruggero Cappuccio, Riccardo Muti, Odette Nicoletti e Rosanna Purchia. Al coro si è unita ieri anche Armida Filippelli, assessore regionale alla formazione professionale. “È una vicenda amarissima. Mariano è un grande artista, uno che onora la cultura e si impegna per il territorio. Ha fatto il teatro a sue spese. Ha portato cultura nelle periferie e in cambio è stato umiliato ed espulso in modo indecoroso. Gli hanno mandato i vigili urbani ogni giorno e gli hanno intimato di andarsene perché altrimenti ne avrebbe risposto penalmente. La Clemente ha punito un artista che s’è prodigato tanto portando il teatro alto in periferia. Lo spettacolo – conclude Filippelli – è un potente veicolo di cultura che può valorizzare tanti ragazzi straordinari, spesso inconsapevoli del proprio talento. Mariano è stato una scintilla per San Giovanni a Teduccio; sbatterlo fuori in quel modo è una ferita profonda inferta ai tanti ragazzi che abitano quel territorio”.

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Nei papiri di Ercolano il luogo di sepoltura di Platone

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Dai papiri di Ercolano riemerge il luogo esatto della sepoltura di Platone nell’Accademia ad Atene: era situato nel giardino a lui riservato (un’area privata destinata alla scuola platonica) vicino al cosiddetto Museion o sacello sacro alle Muse. Lo rivela il papirologo Graziano Ranocchia dell’Università di Pisa, presentando alla Biblioteca Nazionale di Napoli i risultati di medio termine del progetto di ricerca ‘GreekSchools’ condotto con il Consiglio Nazionale delle Ricerche. La scoperta è racchiusa in mille parole nuove o diversamente lette del papiro contenente la Storia dell’Accademia di Filodemo di Gadara.

L’aumento del testo (pari al 30% in più rispetto alla precedente edizione del 1991) corrisponde all’incirca alla scoperta di 10 nuovi frammenti di papiro di media grandezza. Il testo rivela che Platone fu venduto come schiavo sull’isola di Egina già forse nel 404 a.C., quando gli Spartani conquistarono l’isola o, in alternativa nel 399 a.C., subito dopo la morte di Socrate.

Finora si era creduto che Platone fosse stato venduto come schiavo nel 387 a.C. durante il suo soggiorno in Sicilia alla corte di Dionisio I di Siracusa. I testi parlano anche della sua ultima notte, ma non solo. Diverse nuove letture forniscono un nuovo quadro delle circostanze della corruzione dell’oracolo di Delfi da parte del filosofo accademico Eraclide Pontico. Viene inoltre corretto il nome di Filone di Larissa in ‘Filione’ (allievo del grammatico Apollodoro di Atene per due anni e dello stoico Mnesarco per sette anni), che morì a 63 anni in Italia durante una pandemia influenzale.

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La Giornata del Libro con Maraini, tra letture e rose

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Incontri con scrittori, reading, presentazioni di libri, letture condivise, spettacoli, convegni. Esplodono le iniziative per la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, istituita dall’Unesco, che si celebra il 23 aprile, giorno della scomparsa di Shakespeare, Cervantes e Garcilaso de la Vega, tra i sommi autori della letteratura universale. In Catalogna si festeggia San Giorgio (Sant Jordi) ed è tradizione che il 23 aprile gli uomini regalino una rosa alle donne e vengano contraccambiati con un libro. Dall’Italia parte ‘Una nave di libri per Barcellona’ che in questa edizione, la XII, ha a bordo oltre 500 passeggeri in viaggio da Civitavecchia per raggiungere la capitale della Catalogna che è un trionfo di rose e di libri.

A bordo della nave, con ospite d’onore lo scrittore spagnolo Juan Gomez Barcena, scrittori e artisti fra i quali Gabriella Genisi, Giampaolo Simi, Roberto Riccardi, Carola Carulli, Anna Maria Gehnyei, Peppe Millanta e Francesca Andronico. La cantautrice Patrizia Cirulli, che ha musicato e interpretato poesie di Garcia Lorca, Frida Kahlo, Quasimodo, D’Annunzio, Alda Merini, Eduardo De Filippo, duetterà con l’attore Gino Manfredi che leggerà alcuni brani di questi grandi poeti. Nella Giornata mondiale del libro si alza anche il sipario sulla quattordicesima edizione del Maggio dei Libri con la regina della letteratura italiana, Dacia Maraini, che il 23 aprile sarà in dialogo, al Centro per il Libro e la Lettura a Roma, con il professore e saggista Guido Vitiello, che alla lettura ha dedicato il suo ultimo lavoro, La lettura felice (Il Saggiatore). A fare gli onori di casa il presidente del Cepell Adriano Monti Buzzetti e il direttore Luciano Lanna.

Il 23 aprile è un importante nastro di partenza anche per l’inaugurazione a Strasburgo, città simbolo e casa dell’Unione Europea, del suo 2024 in veste di Capitale mondiale del Libro Unesco 2024: il 26 aprile ci sarà una serata speciale dedicata ai libri italiani condotta dalla scrittrice e insegnante Kareen De Martin Pinter. Organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo, l’appuntamento si inserisce nella Grande Lettura che sarà il filo conduttore della settimana inaugurale (23-28 aprile) di Strasbourg, Capitale Mondiale del Libro Unesco. La lettura è protagonista, tra Giornata mondiale e Salone del Libro, dal 9 al 13 maggio a Torino, delle iniziative di TikTok che l’11 maggio al Lingotto annuncerà i vincitori della prima edizione dei TikTok Book Awards. Negli ultimi anni, #BookTok ha catturato l’attenzione con quasi 32 milioni di post creati utilizzando l’hashtag, ma quest’anno l’orizzonte si amplia al SalTo24 intrecciandosi con le 7 aree tematiche del Salone approfondite con alcuni live di conversazioni e interviste.

Tra gli eventi in tutta Italia spiccano quelli di Torino che legge, la manifestazione nata per celebrare la Giornata mondiale del Libro, organizzata dal Forum del Libro con la Città di Torino, le Biblioteche civiche e le circoscrizioni, dedicata quest’anno alla lettura ad alta voce condivisa. Per la Giornata arriva anche Bing Bunny, protagonista di una delle serie animate più amata dai bambini e dalle bambine in età prescolare, con 5 miliardi di visualizzazioni su YouTube, che sarà al centro di una campagna di sensibilizzazione e promozione della lettura condivisa.

Il gioiellino è il focus di Nati per Leggere sulla lettura in famiglia fin da piccoli, e prima ancora nella pancia della mamma che “è una delle più semplici pratiche quotidiane che un genitore può adottare per far crescere bene il proprio bambino o la propria bambina” con consigli di lettura a seconda delle fasce d’età. Per esempio dai 3-4 anni, i bambini amano molto le storie che parlano della vita quotidiana, in cui possono confrontarsi con la loro realtà di gioco, di scuola, di esperienza. Il progetto promosso dall’idolo Bing si chiama Le buone abitudini e ha già coinvolto oltre 8 milioni di famiglie italiane nella promozione del benessere dei bambini 0-6 anni.

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Cambio al vertice della Scala, arriva Ortombina

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Se ne va Dominique Meyer e arriva Fortunato Ortombina, resta Riccardo Chailly fino al 2026 per poi passare il testimone, anzi la bacchetta, a Daniele Gatti: sulla futura guida della Scala “finalmente è arrivata una decisione”. “Finalmente” è l’aggettivo usato dal sindaco di Milano Giuseppe Sala in apertura della conferenza stampa con cui ha annunciato la scelta come sovrintendente di Ortombina, a conclusione di una vicenda lunga oltre un anno, andata avanti a indiscrezioni, veti, decreti legge e colpi di scena. “Una soluzione eccellente, frutto di una collaborazione istituzionale” ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, con cui inizia “una fase nuova” che segna il ritorno di un sovrintendente italiano dopo tre stranieri. “Abbiamo fatto tutto per il bene della Scala” ha assicurato Sala.

Mantovano, classe 1960, diplomato al Conservatorio di Parma, laureato in Lettere, studioso di musicologia, Ortombina è stato professore d’orchestra e corista del Regio di Parma, la lavorato all’Istituto di Studi Verdiani, e poi in vari teatri italiani prima di approdare proprio alla Scala dove è stato coordinatore artistico dal 2003 al 2007. Dal 2007 è alla Fenice di Venezia inizialmente come direttore artistico e poi dal 2017 anche come sovrintendente. Una duplice carica che probabilmente manterrà anche a Milano. Sulle sue competenze nessuno ha avuto da ridire. Forse l’unica perplessità è che “passerà dal guidare una gondola a un transatlantico”, come ha ironizzato qualcuno nei corridoi. Anche la Cgil ha riconosciuto le sue “capacità” in una nota in cui però esprime “preoccupazione” per la progettualità a lungo periodo del teatro. Ortombina al Piermarini inizierà dal primo settembre il lavoro come sovrintendente designato affiancando nella fase iniziale il sovrintendente in carica Dominique Meyer.

Il mandato del manager francese, ufficialmente partito nel giorno in cui il teatro ha chiuso per covid nel 2020, terminerà il prossimo 28 febbraio. Lui sarebbe voluto rimanere più a lungo perché, come ha detto nel marzo del 2023, dopo aver messo “a posto la Ferrari” avrebbe voluto “guidarla un po’”. Almeno un anno era la proposta uscita dall’ultimo cda. Ma dopo il confronto con il ministro Sangiuliano, alla fine gli è stato proposto di restare quattro mesi in più, fino al 1 agosto quando compirà 70 anni (una scelta, ci ha tenuto a precisare Sala, slegata dal decreto legge che prevede quella come età massima per i sovrintendenti e che per la Scala, in virtù della sua autonomia, non vale).

Meyer ha assicurato che resterà al suo posto fino alla fine del mandato, mentre rifletterà sulla proposta della proroga. Chi rimarrà fino a metà 2026 è il direttore musicale Riccardo Chailly, che inaugurerà le prossime due stagioni (il prossimo 7 dicembre con La Forza del destino e nel 2025 con Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Sostakovic) prima di lasciare il compito nel 2026 a Gatti. Sul suo arrivo c’è già l’accordo anche se formalmente sarà Ortombina a proporre al cda la sua nomina a direttore musicale. E dovrà essere Ortombina anche a proporre la nomina di un direttore generale, figura cancellata da Meyer ma che Sala ha consigliato al futuro sovrintendente di ripristinare. La proposta comunque non sarà fatta a questo cda, in scadenza a febbraio, ma al futuro. E anche sulla nomina dei nuovi consiglieri si giocherà una partita importante. Ma questa è un’altra storia.

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