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Cronache

Separazioni e ingiustizie legali, c’è l’app 1523: un aiuto anche agli uomini vittime di abusi e violenze

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La storia di Marco V., un uomo della provincia di Venezia, è solo una delle tante che emergono grazie al servizio “Contatto Blu” e all’app 1523.it, ideati dall’avvocato napoletano Angelo Pisani. Questi strumenti offrono assistenza gratuita agli uomini vittime di ingiustizie legali e separazioni distruttive, dando voce a chi si trova senza difesa di fronte a denunce strumentali e allontanamenti forzati.

Il dramma di Marco: senza casa e senza risorse

Dopo undici anni di relazione, la vita di Marco cambia radicalmente. La separazione dalla sua ex compagna si trasforma in un incubo: costretto a lasciare casa in 24 ore, si ritrova senza soldi e con una causa legale che lo sta distruggendo.

La sua ex, rimasta nell’abitazione con i figli non suoi, lo accusa di maltrattamenti tre mesi dopo la fine della relazione. A luglio arriva l’ordine di allontanamento, e Marco è costretto a vivere in un monolocale di 28 metri quadrati, pagando 600 euro d’affitto e 451 di mutuo per una casa che non può più abitare.

Ho venduto la macchina per pagare gli avvocati e una multa da 6.500 euro. Vivo con 300 euro al mese e non posso permettermi cure mediche”, racconta Marco all’AGI. “Abbiamo cercato un accordo, ma la mia ex non ha mai accettato”. Ora, una nuova istanza potrebbe allontanarlo ancora di più, mentre la divisione giudiziale della casa è imminente.

Il 6 febbraio si terrà una nuova udienza al Tribunale di Venezia, ma Marco teme che il suo calvario giudiziario non sia ancora finito.

L’avvocato Pisani: “Gli uomini sono la parte più debole del sistema”

L’avvocato Angelo Pisani interviene con parole chiare: “Questa è una violenza assurda, gli uomini sono sempre più la parte giuridicamente debole”. E aggiunge: “Non si capisce perché sia stato lui a dover lasciare la casa. I figli non erano suoi, quindi sarebbe la donna a dovergli pagare un’indennità per la sua metà della proprietà”.

Pisani denuncia l’uso strumentale delle denunce nelle separazioni: “Un tempo erano le donne a non denunciare per paura. Oggi, invece, sempre più uomini evitano di denunciare, mentre alcune donne usano la giustizia come arma per ottenere vantaggi”.

Un fenomeno incentivato, secondo Pisani, da un sistema giuridico e politico sbilanciato: “Con il Codice Rosso, l’uomo viene immediatamente allontanato e la controparte ottiene benefici immediati”.

La violenza non ha genere

Angelo Pisani. Avvocato

Pisani contesta con forza un’idea diffusa: “Odio il termine ‘violenza di genere’. La violenza è violenza, non ha sesso, punto”.

Secondo l’avvocato, i casi che segue dimostrano che la violenza domestica non è solo un problema maschile: “Oggi vediamo sempre più ordini di allontanamento anche per madri, alcune accusate di schiaffeggiare i figli, altre di maltrattare il marito”.

Per Pisani, il problema va affrontato senza ipocrisie: “Ci sono ancora donne vittime di abusi che non denunciano per paura, ma esistono anche persone che usano la giustizia come strumento di vendetta”.

“Contatto Blu”: un aiuto concreto per chi subisce ingiustizie

Il servizio “Contatto Blu”, ideato da Pisani, offre un numero verde e un supporto legale gratuito agli uomini che si trovano in situazioni di ingiustizia giudiziaria.

Non è accettabile che gli uomini vengano sbattuti fuori casa senza neppure potersi difendere”, denuncia Pisani. “Dobbiamo garantire equità nella giustizia e proteggere chi è vittima di abusi del sistema”.

Marco non è un caso isolato. Sempre più uomini si rivolgono a “Contatto Blu” e all’app 1523.it per ottenere supporto e giustizia in un sistema che spesso li penalizza.

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Elezioni comunali con 23 liste a Bisegna: il trucco della vacanza retribuita dietro una farsa elettorale

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Incredibile ma vero: 23 liste si sono presentate per le elezioni amministrative di Bisegna, minuscolo comune abruzzese in provincia dell’Aquila, con appena 212 abitanti. Un numero spropositato che nasconde una realtà scandalosa: 21 liste su 23 sono composte da agenti della polizia penitenziaria che si sono candidati non per partecipare davvero al processo democratico, ma per usufruire di un mese di aspettativa retribuita, garantita dalla legge, con la scusa della campagna elettorale.

Il vero scopo: un mese di ferie pagate

Delle 23 liste, solo due rappresentano candidati locali che hanno a cuore il futuro del paese. Le altre sono state messe in piedi esclusivamente per consentire ai candidati di prendere ferie retribuite: un abuso normativo che trasforma le elezioni, fondamento della democrazia, in una comoda vacanza a spese dei contribuenti. Una beffa clamorosa, soprattutto se si pensa che alle ultime elezioni hanno votato solo 150 persone.

Un meccanismo che tradisce la fiducia nelle istituzioni

Questa vicenda getta un’ombra pesante sulla credibilità del sistema elettorale locale. Organizzare liste fittizie per ottenere privilegi economici senza alcuna intenzione di governare o migliorare la vita di una comunità tradisce lo spirito delle elezioni, nate per consentire ai cittadini di scegliere chi li rappresenterà davvero.

Un caso che chiede risposte immediate

La situazione di Bisegna impone una riflessione urgente: è inaccettabile che le regole, pensate per garantire la partecipazione democratica, vengano piegate a interessi personali. Serve un intervento normativo che blocchi questi abusi e ristabilisca il rispetto per un diritto fondamentale come quello del voto.

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Un 19enne muore in un incidente in bicicletta

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Un giovane di 19 anni, di origine nigeriana, è morto questa sera in un incidente stradale avvenuto lungo via Roma, a Roscigno, nel Salernitano. Secondo una prima ricostruzione, il ragazzo, ospite del centro di accoglienza Sai del comune degli Alburni, stava rientrando dopo aver fatto la spesa quando ha perso il controllo della bicicletta ed è finito contro un albero sul lato opposto della carreggiata. Restano da chiarire le cause dell’impatto: al momento non si esclude alcuna ipotesi, dal coinvolgimento di altri veicoli a una manovra improvvisa per evitare un ostacolo. Possibile anche che il giovane abbia avuto difficoltà a gestire le buste della spesa durante la pedalata. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, ma per il 19enne non c’era più nulla da fare. Per risalire all’esatta dinamica dell’incidente indagano i carabinieri della compagnia di Sala Consilina.

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Identikit del nuovo Papa, chi raccoglie eredità Francesco

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Il principale, grande nodo che i cardinali che si riuniranno nella Sistina dovranno sciogliere nell’individuare la figura del nuovo Pontefice sarà su chi potrà raccogliere la grande eredità di papa Francesco. I tanti cantieri aperti lasciati dal Pontefice scomparso, i “processi avviati” come li chiamava lui, sono altrettanti capitoli di cui scrivere un futuro e su cui, se possibile, non fermarsi, né tanto meno tornare indietro. Quando dodici anni fa si dimise Benedetto XVI, la Chiesa attraversava una grave crisi, provata dagli scandali come il primo Vatileaks, le ondate di rivelazioni sugli abusi sessuali – peraltro favorite proprio da Ratzinger, il primo a promuovere la ‘tolleranza zero’ -, e la stessa rinuncia del Papa per l’età avanzata e le difficoltà nel fare fronte alle resistenze interne, che avevano fatto fortemente ondeggiare la ‘barca di Pietro’.

E il mandato dei cardinali a chi sarebbe diventato il nuovo Papa era stato di rifondare la Chiesa su una nuova base di rinascita cristiana e di rilanciata missione evangelizzatrice. Proprio quello che ha perseguito, non senza pesanti ostacoli, Jorge Mario Bergoglio in questi dodici anni di pontificato, con le riforme in primo luogo finanziarie, poi della Curia con l’inedito mandato ‘di governo’ anche ai laici e alle donne, sulla protezione dei minori, e col proprio atteggiamento personale di radicalità cristiana, di vicinanza ai più poveri, ai migranti, agli ‘scartati’, di indefessa abnegazione in favore della pace, della fratellanza umana e del dialogo con le altre religioni. Un insieme di spinte in avanti che rimettono in primo piano molti dei propositi ancora inattuati del Concilio Vaticano II, finora gravati da contrarietà e passività all’interno della Chiesa.

Senza contare l’ultimo grande cantiere aperto da Francesco, quello della Chiesa ‘sinodale’, su cui a parte i due Sinodi già svolti il Papa defunto ha indetto un ulteriore triennio per l’attuazione, con una grande e finale “assemblea ecclesiale” già programmata per l’ottobre del 2028. Un’eredità, quindi, in buona parte già scritta quella che dovrà raccogliere il prossimo, e 266/o, successore di Pietro. Che dovrà riprendere in mano tutte le riforme e portarle avanti secondo le proprie sensibilità e priorità. Oltre che con la necessaria autorevolezza e capacità di governo, qualità indispensabili per il pastore universale di un organismo della complessità e vastità della Chiesa cattolica.

Questo, insomma, sarà l’identikit del nuovo Papa, almeno per chi pensa che sulla rivoluzione imposta da Bergoglio in tanti settori ecclesiali “non si può tornare indietro”. E, a parte gli elenchi dei papabili e i possibili fronti contrapposti, nelle congregazioni generali pre-Conclave, come accadde proprio nel 2013 con la successiva elezione di Francesco, avrà la meglio chi nei propri interventi riuscirà a trasmettere carisma e a catalizzare maggiormente i convincimenti dei confratelli. Non mancherà certo l’assalto dei restauratori, di chi nel Collegio cardinalizio vorrebbe riportare indietro l’orologio della storia e fare piazza pulita di molte delle innovazioni di Francesco, in particolare in campi come la pastorale della famiglia (c’è chi non nasconde di non aver ancora digerito la comunione ai divorziati risposati) o peggio ancora le benedizioni alle coppie gay, o anche i rapporti con le altre religioni, oppure certe fughe in avanti tuttora mal sopportate.

Il fatto che ben 108 dei 135 cardinali elettori, cioè l’80 per cento, siano stati nominati da Francesco non garantisce sul risultato finale: si tratta di un gruppo molto composito, tra cui molti non si conoscono fra loro, e che comprende anche fieri oppositori della linea di Bergoglio. Un nome per tutti, l’ex prefetto per la Dottrina della fede, Gerhard Ludwig Mueller, fiero oppositore della linea bergogliana. L’esito del Conclave è dunque molto incerto. E a parte i favoriti elencati finora dai media, è possibile che alla fine prevalga un nome del tutto a sorpresa.

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