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Cronache

Sedicenne denuncia: io abusata nella notte a Milano

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Sotto choc, ha trovato la forza di fermare una volante della polizia, nella centralissima piazza Castello a Milano, e di raccontare gli abusi sessuali subiti nella notte. Protagonista della vicenda una sedicenne milanese, subito soccorsa e visitata alla clinica Mangiagalli, specializzata nel diagnosticare violenze sessuali, che ha poi cercato di ricostruire nel dettaglio quanto accaduto nelle stesse ore in cui, nell’ambito di un’altra indagine, la Squadra Mobile della Questura ha arrestato un giovane accusato di quattro violenze sessuali commesse ai danni di altrettante donne inseguite per le vie del capoluogo lombardo in monopattino. Gli abusi sulla sedicenne dopo una notte trascorsa con alcuni amici in un noto locale della movida milanese. All’orario di chiusura, mentre se ne stava andando con un’amica, la giovane ha incontrato un ragazzo che si e’ offerto di accompagnarla alla piu’ vicina fermata dei taxi. Nel tragitto l’amica li ha persi di vista e l’improvvisato accompagnatore e’ diventato sempre piu’ aggressivo fino al tentativo di stupro nell’area verde di piazza Castello. L’uomo si e’ dovuto allontanare per la reazione della ragazza, lasciandola parzialmente svestita, sola e tramortita sul prato. Non si sa per quanto tempo la vittima della violenza sia rimasta li’ quando, intorno alle 7 di questa mattina, ha visto la pattuglia e ha dato l’allarme. Gli investigatori della Squadra mobile, coordinati dalla Procura, sono alla ricerca dell’aggressore: stanno acquisendo le immagini delle telecamere della zona, per poterle analizzare e ricostruire l’identikit di quel giovane, descritto come una ragazzo dalla pelle scura che l’ha avvicinata fuori dal locale. La caccia all’uomo di Piazza Castello mentre gli agenti della Mobile hanno concluso quella al “violentatore del monopattino”, accusato di aver abusato di quattro donne, tra i 19 e i 33 anni, tra maggio e giugno scorso. Sempre lo stesso schema: le avrebbe seguite “a bordo di un monopattino elettrico”, scrive in gip nell’ordinanza che l’ha portato agli arresti domiciliari, mentre uscivano a volte da palestre delle zone centrali della citta’, e poi le avrebbe aggredite, anche mentre parlavano al telefono, costringendole a subire atti sessuali. E sarebbe scappato, poi, sempre alla guida del monopattino. Un’altra vicenda di violenza sessuale e’ stata chiarita dai carabinieri milanesi: vittima, la notte tra il 3 e il 4 luglio in piazza Napoli, una brasiliana di 42 anni. Per quello stupro di gruppo con “modalita” brutali”, come scrisse il giudice, messo in atto “quasi alla vista dei passanti” e ai danni di una “persona palesemente ubriaca e con problemi psichici”, sono stati subito arrestati due nordafricani dai carabinieri, mentre un terzo e’ stato preso alcuni giorni fa. Un episodio, quest’ultimo, accaduto “in un contesto di degrado, con disprezzo di valori basilari di pacifica convivenza e rispetto dei soggetti deboli”. In quell’occasione i violentatori avevano persino respinto delle persone che cercavano di bloccarli. Dopo la violenza subita dalla sedicenne non sono mancate le reazioni politiche “Se le ricostruzioni fossero confermate, ci troveremmo di fronte a un fatto gravissimo, purtroppo ennesima conferma di quell’allarme relativo alla sicurezza che, oramai da troppo tempo, affligge in modo drammatico la citta’”, ha detto il deputato di Forza Italia Andrea Mandelli, candidato del centrodestra alla Camera. Fabrizio Cecchetti, vicecapogruppo della Lega alla Camera dei Deputati e coordinatore regionale lombardo della Lega Salvini Premier sostiene che “ogni giorno a Milano la cronaca e’ un bollettino di guerra, una sfilza di crimini e di degrado inaccettabile”.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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