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Cronache

Sciolto per infiltrazioni mafiose il Comune di Castellammare di Stabia

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La nota del Ministero dell’Interno non e’ ancora giunta in forma ufficiale, ma il tam tam sullo scioglimento anticipato del Consiglio comunale di Castellammare di Stabia per infiltrazioni di camorra e’ gia’ nelle note stampa dei politici locali. Teresa Manzo, deputato del Movimento 5 Stelle’ scrive: ”Per la prima volta nella sua storia, dopo un lavoro molto attento, tra gli altri, del Ministro Lamorgese e del Sottosegretario al ministero dell’Interno Carlo Sibilia, il consiglio comunale di Castellammare e’ stato sciolto per infiltrazioni camorristiche. Non e’ certo un bel primato per una citta’ cosi’ importante”. Anche Sandro Ruotolo, senatore del Gruppo misto, da’ in anticipo la notizia affermando: ”Avevamo visto gusto. il Consiglio dei Ministri ha sciolto per infiltrazioni mafiose il Comune di Castellammare di Stabia” Rammaricata dell’ annuncio di scioglimento anticipato del Consiglio comunale stabiese, Manzo aggiunge:: ”Soprattutto in questo periodo, gli stabiesi avrebbero avuto piu’ che mai bisogno di istituzioni locali pienamente attive per migliorare la qualita’ di vita soprattutto delle fasce piu’ deboli dopo la pandemia e per presentare i progetti al fine di ottenere i fondi del Pnrr e mettere le basi, quindi, di un nuovo sviluppo, ricco di opportunita’ lavorative. Invece, dobbiamo fare i conti con questa pagina buia i cui responsabili, una volta che emergeranno nella relazione del Ministero, non potranno sottrarsi alle loro responsabilita’, anzitutto etico-morali, nei confronti di una intera comunita’ ”. ”Mi auguro che questo giorno cosi’ triste e per certi versi cosi’ drammatico – continua ancora Manzo – segni, in ogni caso, anche il punto di ripartenza di Castellammare. C’ e’ bisogno di una nuova classe dirigente per cambiare il suo destino. Il mio augurio e’, quindi, doppio: che in questi mesi di commissariamento la citta’ non venga isolata e dimenticata dalle altre istituzioni”. Ruotolo, accosta il destino di Castellammare Stabia a quello di Torre Annunziata, Comune sotto inchiesta per episodi di corruzione nell’Ufficio Tecnico e che, ieri, ha visto le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali, dopo quelle del sindaco. La Prefettura ha quindi gia’ nominato nella serata di ieri la commissione prefettizia che guidera’ la citta’ oplontina. ” Quando interviene la magistratura o quando interviene il Governo con lo scioglimento delle assemblee elettive – scrive il senatore Ruotolo – si riducono gli spazi di democrazia. Tocca alla politica recidere i rapporti con la criminalita’ organizzata. La questione di fondo sulla quale ci dobbiamo interrogare tutti e’ la formazione e la qualta’ della classe dirigente. Noi sappiamo che dove c’e’ la camorra non c’e’ sviluppo, non ci sono diritti, non c’e’ liberta’. Sappiamo che a Castellammare di Stabia come a Torre Annunziata hanno bisogno di voltare pagina”.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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