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Cronache

Scandalo giustizia a Napoli: 20 anni di processo, 3 per scrivere le motivazioni della sentenza e così i reati sono prescritti

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Il Tribunale di Napoli aveva determinato “in giorni 90 il termine per il deposito delle motivazioni della sentenza”. Almeno così si leggeva nel dispositivo emesso il 26 maggio 2020 con il quale il collegio giudicante ha espresso le sue decisioni sul clan Stabile. E invece di giorni per conoscere quelle motivazioni ne sono passati oltre 1300, precisamente 1310, in sostanza circa tre anni e mezzo. Il deposito infatti risale ad “appena” due giorni fa, il 27 dicembre 2023.

Il processo al clan Stabile nel quale vennero contestati gravi reati come l’omicidio, associazione a delinquere di tipo mafioso, rapina ed estorsione è iniziato nel 1998. E’ durato oltre vent’anni e, a parere di molti legali che componevano il collegio difensivo, tra i quali anche Gennaro De Falco, avvocato di tre degli imputati assolti “sulle condanne è già scesa la spada di Damocle della prescrizione intervenuta in virtù del fatto che andava applicata la disciplina più favorevole modificata solo nel 2005”.

Purtroppo sarà molto difficile notificare il deposito delle motivazioni a tutti i componenti il collegio difensivo che si sono susseguiti nel processo perché, nel frattempo, molti sono scomparsi. Il Tribunale di Napoli ha inflitto nel maggio 2020 condanne tra 26 e 12 anni di reclusione a 11 dei 19 imputati. Gli altri li ha assolti utilizzando varie formule, da “perchè il fatto non sussiste” a “per non avere commesso il fatto” e, anche, perchè i reati si sono “estinti per intervenuta prescrizione”.

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Terremoto di magnitudo 2.9 ai Campi Flegrei

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Una scossa di terremoto di magnitudo 2.9 è stata registrata alle 3:30 in provincia di Napoli, nella zona dei Campi Flegrei. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a soli tre chilometri di profondità ed epicentro a due km da Pozzuoli. Non risultano danni a persone o cose. Tre giorni fa la stessa zona è stata interessata da due terremoti di magnitudo 3.6 e 3.7.

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Cronache

Fuoco a ristoranti e veicoli, fermato un 29enne a Napoli

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I carabinieri della compagnia Centro a Napoli hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un 29enne nigeriano, senza fissa dimora, irregolare sul territorio italiano e già noto alle forze dell’ordine. E’ ritenuto gravemente indiziato di alcuni incendi appiccati in più punti nei quartieri Chiaia e San Ferdinando di Napoli. Secondo quanto ricostruito dai militari dopo l’intervento sul posto e aver raccolto le denunce di alcuni commercianti del centro città, il 29enne avrebbe incendiato, nella notte tra il 7 e l’8 maggio, due ombrelloni posizionati all’esterno di altrettanti ristoranti tra via Verdi e via Santa Brigida.

Avrebbe poi dato alle fiamme due motorini parcheggiati in strada e tentato di incendiare i dehors di alcuni locali. Le fiamme hanno lambito i palazzi vicini alle attività commerciali colpite e sono state spente dai vigili del fuoco Il 29enne, individuato nella Galleria Umberto I dopo un’intensa attività di indagine, è stato portato in carcere, in attesa dell’udienza di convalida.

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Cronache

Turista travolta e uccisa a Palermo da auto pirata

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Una turista è stata investita e uccisa a Palermo da un pirata della strada. L’incidente è avvenuto la scorsa notte in corso Tukory, una strada del centro nei pressi della stazione centrale. Dopo l’impatto l’automobilista è fuggito via. La donna stava attraversando quando un’auto, una Smart secondo alcune testimonianze, l’avrebbe falciata lasciandola senza vita sull’asfalto. A costatare la morte i sanitari del 118. La Polizia municipale e la Polizia di Stato hanno avviato le ricerche per risalire all’auto pirata che sarebbe già stata rintracciata. I rilievi sono stati eseguiti dalla sezione infortunistica della Polizia municipale.

La donna investita è uccisa è una turista polacca, Patrycja Bartosik Weder, di 31 anni. Era insieme al marito. Stava attraversando la strada. Soccorsa dai sanitari del 118 è stata portata in ospedale, ma era già morta.

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