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Cronache

Scandalo a Casalnuovo di Napoli, prete annuncia e poi annulla la messa in suffragio per il boss Matteo Messina Denaro

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Uno scandalo ha scosso la tranquilla cittadina di Casalnuovo di Napoli, quando è emerso che il parroco della chiesa “Maria Santissima Annunziata”, don Tommaso Izzo, aveva programmato la celebrazione di una messa in suffragio del defunto boss mafioso Matteo Messina Denaro. Tuttavia, dopo un’ondata di indignazione da parte dei fedeli e delle autorità locali, la messa è stata annullata “per prudenza pastorale”.

L’annuncio iniziale della messa, pubblicizzato sul profilo Facebook della parrocchia, ha scatenato una reazione immediata di sdegno tra i cittadini e le istituzioni locali. Il deputato Francesco Emilio Borrelli ha condannato l’idea definendola “l’adorazione del male” e ha chiesto l’intervento del Vescovo per fermare quella che ha considerato una “vergogna” e un’offesa alle migliaia di vittime della criminalità.

La notizia ha fatto rapidamente il giro dei media e dei social media, attirando l’attenzione dell’opinione pubblica. Il sindaco di Casalnuovo, Massimo Pelliccia, ha affermato di essere pronto a intervenire con un’ordinanza per impedire che la messa si tenesse, definendo l’idea “aberrante” e “vergognosa”. Ha inoltre dichiarato che avrebbe allertato il vescovo di Acerra per adottare opportuni provvedimenti nei confronti del parroco.

Don Tommaso Izzo, il parroco responsabile dell’iniziativa, ha dichiarato che la richiesta di celebrare una messa in suffragio per Matteo Messina Denaro è giunta da un fedele e che lui l’aveva segnata. Tuttavia, dopo il clamore suscitato, ha deciso di annullarla “per prudenza pastorale”.

Il presidente della commissione parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo, ha commentato l’accaduto definendolo “raccapricciante” e in contrasto con il processo di scomunica che la chiesa ha avviato per i mafiosi. Ha sottolineato l’importanza di mantenere alta la guardia sulla legalità e la giustizia.

L’episodio ha sollevato una serie di interrogativi sulla gestione delle richieste di celebrazione delle messe in suffragio e sull’importanza di rispettare i principi di moralità e legalità. La reazione decisa delle autorità e dell’opinione pubblica ha sottolineato la determinazione della società civile nel combattere l’influenza mafiosa e nel riaffermare i valori della legalità e della giustizia.

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Stupro di gruppo: gli imputati rinunciano all’abbreviato

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Si svolgerà con il rito ordinario il processo ai sei ragazzi palermitani accusati di aver violentato, a luglio scorso, una 19enne al Foro Italico. Gli imputati avevano presentato richiesta di ammissione al rito abbreviato condizionando l’istanza a una serie di nuove attività tra le quali l’esame in aula della vittima che il gup ha però respinto. La 19enne peraltro è stata sentita dal Gip di Palermo, Clelia Maltese, nel corso di un incidente probatorio, due mesi e mezzo fa. Il giudice ha invece deciso di accogliere la richiesta di disporre una consulenza tecnica sul telefono della ragazza, ma i difensori hanno comunque rinunciato all’abbreviato optando per il dibattimento.

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Otto milioni evasi al fisco, tre aziende irpine nei guai

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False fatturazioni ed altrettante inesistenti operazioni transnazionali per evadere le imposte dirette e i versamenti Iva. Tre aziende operanti in provincia di Avellino sono state denunciate dalla Guardia di Finanza per una evasione complessiva di otto milioni di euro nel corso di altrettante verifiche fiscali. Cinque milioni sottratti alla tassazione dirette e 1,5 milioni all’Iva. Nel corso dei controlli è anche emerso che un professionista del capoluogo ha sottratto mezzo milione di euro all’erario facendo figurare come acquisite prestazioni tecniche, in realtà mai ricevute, ma falsamente fatturate da una società a lui riconducibile.

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Fassino denunciato, informativa Polaria trasmessa a pm

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E’ all’attenzione dei magistrati della Procura di Civitavecchia l’informativa della Polaria sull’episodio del furto di una confezione di profumo da parte del parlamentate Piero Fassino in un negozio del duty free di Fiumicino e costata una denuncia. Allegato all’incartamento anche il video di quanto avvenuto il 15 aprile scorso nello scalo della Capitale e ripreso da una telecamera di sicurezza presente nell’esercizio commerciale. Nei giorni scorsi è emerso dal racconto di alcuni dipendenti del negozio che Fassino sarebbe stato autore già di un tentativo di furto nelle scorse settimane. Spetterà ora ai pm decidere come procedere e se affidare delega alla polizia giudiziaria per svolgere ulteriori approfondimenti.

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