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Cronache

Scacco alla camorra, i carabinieri arrestano 23 esponenti del clan Cifrone

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I quartieri posti sotto assedio dai carabinieri nella notte sono quelli di Miano, Piscinola e Rione Sanità. I carabinieri della compagnia Vomero hanno eseguito 23 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di uomini  e donne legate al clan “Cifrone”, una organizzazione criminale spietata e sanguinaria che negli ultimi mesi aveva preso il sopravvento in un’area criminale che un tempo era appannaggio del clan Lo Russo. Allo stato sono 21 le persone arrestate, due risultano essere ancora irreperibili. Una eredità criminale che questa nuova cosca ha conquistato col sangue: ferimenti e omicidi. Nell’inchiesta dei carabinieri gli indagati che finiscono in carcere sono accusati di  “associazione di tipo mafioso”, “associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti”, “estorsione”, “detenzione e porto di armi e munizioni”.

Ma le indagini dei investigatori dell’Arma non si fermano solo a questi reati e questi arresti. Indagini serrate sono in corso per identificare gli autori di attentati nei confronti di esercizi commerciali nella zona a nord di Napoli e di un omicidio recente. Era inizio ottobre quando un cadavere fu abbandonato davanti all’ingresso del pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli. Era il corpo di Alessandro Riso, 28 anni, ritenuto vicino al gruppo dei Cifrone, criminali che hanno preso l’eredità del famigerato clan Lo Russo, ovvero i Capitoni. Riso era già stato accoltellato e ridotto in fin di vita qualche mese fa. Questo significa che in quella zona di Napoli c’è chi contende la leadership criminale a questo gruppo camorristico emergente e il rischio è un bagno di sangue. Rischio per ora scongiurato grazie agli arresti dei carabinieri.

Il provvedimento trae origine da indagine condotta dalla Compagnia Carabinieri Napoli Vomero, ulteriormente riscontrata da dichiarazioni di collaboratori di giustizia, che ha permesso di individuare boss e gregari  del clan Cifrone, eredi del sodalizio camorristico “Lo Russo”, egemone nel territorio dei quartieri di Miano, Marianella, Chiaiano, Piscinola, Don Guanella, Colli Aminei, Sanità. È stata anche ricostruita la struttura, le posizioni di vertice e i ruoli degli indagati nell’ambito di questa  associazione camorristica finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, gestita da affiliati  che commercializzavano la droga su singole piazze di spaccio o in compravendite all’ingrosso.

I carabinieri hanno anche appurato che alcuni alcuni indagati si sarebbero resi responsabili del reato di detenzione e il porto in luogo pubblico di 3 pistole e 3 fucili, utilizzati per minacciare alcuni commercianti.  Infine è statoricostruito il sistema mediante il quale il gruppo criminale ha sottoposto 11 esercenti ad estorsioni mediante intimidazioni mafiose, imponendo la fornitura di generi alimentari, costringendoli con violenza ad astenersi dal vendere nella zona sotto controllo del clan e a consegnare mensilmente somme di denaro.

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Frontale ad Albanella, cinque feriti tra cui due bambini: coinvolte un’Audi Q3 e una Punto

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Paura nel pomeriggio di oggi nella zona di Matinella – Albanella, nel salernitano, dove si è verificato un grave incidente stradale nei pressi del caseificio La Perla a Pontebarizzo. Due auto, una Audi Q3 e una Fiat Punto, si sono scontrate frontalmente causando cinque feriti, tra cui due bambini.

A bordo dell’Audi si trovavano quattro persone, compresi i piccoli, mentre la Fiat Punto era occupata da un solo conducente. Tutti i coinvolti, in condizioni al momento non precisate, sono stati trasportati in ospedale per accertamenti e cure.

Sul posto sono intervenuti tempestivamente i Vigili del Fuoco del distaccamento di Agropoli, che hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area dell’incidente e a supportare le operazioni di soccorso. Ancora in corso le indagini per ricostruire l’esatta dinamica del violento impatto.

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Cronache

Inchiesta curve, Inter Milan patteggiano: per Inzaghi e Chalanoglu solo 1 turno stop

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Una giornata di squalifica per Simone Inzaghi e Hakan Calhanoglu, ammende rispettivamente di 15 e 30 mila euro e 70mila per l’Inter. Multa di 30mila euro per il Milan. Sono le sanzioni rese note dalla Figc comminate ai due club e ai tesserati coinvolti in seguito al patteggiamento con la Procura Federale, in merito al filone sportivo dell’inchiesta penale sulle curve e sui rapporti fra ultras e giocatori di Inter e Milan. La squalifica per Inzaghi e Calhanoglu verrà scontata nel prossimo turno con il Verona.

Grazie al patteggiamento le pene vengono dimezzate e non c’è il processo. Inzaghi e Chalanoglu hanno violato due articoli del codice di giustizia sportiva, quello sulla lealtà e correttezza e probità e dell’obbligo di osservanza delle norme federali (4, comma 1) e l’articolo 25 comma 10 “che prevede il divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società, per avere avuto, quantomeno a partire dalla stagione sportiva 2022-23, rapporti con esponenti del gruppo Ultrà denominato Curva Nord’.

Tra gli esponenti del club multati c’è anche Javier Zanetti con 14.500 euro. L’Inter viene sanzionata con 70mila euro per responsabilità diretta e oggettiva (art. 6, commi 1 e 2) per i comportamenti del tecnico e del centrocampista, dello stesso Zanetti, di Massimiliano Silva e Claudio Sala (14.500 di multa e 30 giorni di inibizione). Quanto al Milan (sanzione di 30mila euro) per responsabilità oggettiva per i comportamenti ascritti a Fabio Pansa (30 giorni di inibizione e 13mila euro di multa) e Davide Calabria, che non ha al momento scelto la strada del patteggiamento e sarà quindi ascoltato dalla Procura federale.

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Chieti, tragedia durante un’escursione: trovati morti due Vigili del Fuoco nella forra del fiume Avello

Nico Civitella ed Emanuele Capone avevano 42 anni. Salvi altri due colleghi. Cordoglio delle istituzioni.

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Sono stati individuati e recuperati i corpi senza vita di Nico Civitella ed Emanuele Capone, i due Vigili del Fuoco di Chieti dispersi da ieri sera durante un’escursione in località Balzolo, nel territorio di Pennapiedimonte, provincia di Chieti. I due erano scivolati in una forra del fiume Avello mentre erano fuori servizio insieme ad altri due colleghi, tratti in salvo nella serata di ieri: Giulio De Panfilis, 32 anni, e Gabriele Buzzelli, 48.

Le operazioni di recupero

Il recupero dei corpi è stato lungo e complesso, affidato ai soccorritori del Corpo nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e ai Vigili del Fuoco, con il coordinamento della Prefettura di Chieti. Sul luogo della tragedia anche i familiari delle vittime, alcuni dei quali hanno accusato malori per lo choc e sono stati assistiti dal personale del 118.

I corpi, rinvenuti in una zona impervia, sono stati trasferiti in un’area accessibile per permettere l’intervento dell’elisoccorso, che li ha trasportati all’obitorio dell’Ospedale di Chieti. È stata disposta l’autopsia per chiarire le cause esatte della morte, mentre ulteriori accertamenti saranno effettuati sui luoghi dell’incidente a cura dei Carabinieri del Comando Provinciale di Chieti e del Reparto Forestale del Parco Nazionale della Maiella.

Il cordoglio delle istituzioni

«Esprimo la mia più grande vicinanza alle famiglie dei due giovani, ai colleghi e a tutto il Corpo Nazionale», ha dichiarato il prefetto Attilio Visconti, Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco. «Anche fuori servizio, i Vigili si tengono in allenamento per migliorarsi e garantire soccorso agli altri».

Dolore e partecipazione anche dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: «Oggi piangiamo la tragica scomparsa di due Vigili del Fuoco. Ai loro familiari e colleghi va la mia più sincera vicinanza e gratitudine». Sul posto anche il sindaco di Pennapiedimonte Rosalina Di Giorgio, le unità psicologiche del Corpo, volontari della Protezione Civile e operatori da Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio.

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