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Sangue sulle strade, tre morti, anche due bambine

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E’ stato un fine settimana di sangue quello che si è consumato sulle strade italiane, con un bilancio pesante: sono morti in diversi incidenti un ventenne, una bambina di 10 anni, una di 11 mesi, un 40enne e una 57enne. La Sardegna piange un’altra vittima del sabato sera, dopo le quattro giovani vite spezzate l’11 settembre a Cagliari al termine di una serata in discoteca. Mattia Miscali, 20 anni di Villanova, frazione di Villagrande Strisaili, in Ogliastra, è morto all’alba sulla statale 125, alle porte di Tortolì, mentre viaggiava su una Volkswagen Golf con altri quattro amici, al rientro da una notte trascorsa in un locale a Lotzorai.

L’auto sulla quale viaggiava ha iniziato a sbandare e impattare più volte sul guardrail prima dello schianto andando ad arrestare la sua corsa sulla barriera laterale della rampa che collega Tortolì alla statale. L’impatto è stato violentissimo: il guardrail ha sfondato la Golf e Mattia Miscali, seduto davanti nel lato passeggero, è stato sbalzato fuori dall’abitacolo e scaraventato sull’asfalto. Altri tre giovani, due 19enni e un sedicenne, sono stati estratti dall’auto dai Vigili del fuoco.

La tragedia ha scosso la comunità di Villanova, piccola frazione di Villagrande Strisaili con 670 abitanti. Mattia lavorava come barista, tutti lo conoscevano come un bravo ragazzo. Uno dei quattro ragazzi, tutti di Villanova e di età compresa tra i 20 e i 16 anni, è stato trasportato con l’elisoccorso del 118 all’ospedale Brotzu di Cagliari in condizioni critiche e traumi in varie parti del corpo. Altri due, che non corrono pericolo di vita, sono stati trasportati con le ambulanze medicalizzate del 118 all’ospedale di Lanusei. Uno, invece, è uscito illeso dall’auto, in stato di choc.

Nel Barese, sulla provinciale 230 che collega Gravina di Puglia a Spinazzola, una bimba di 10 anni è morta e altre cinque persone sono rimaste ferite in uno scontro frontale fra due mezzi. La piccola è morta sul colpo. I feriti sono stati trasportati all’ospedale Perinei di Altamura: due classificati come codice rosso e altri due gialli. Gravissimo incidente anche in Abruzzo, dove una bambina di 11 mesi e un uomo di 42 anni sono morti sulla strada statale 650 “di Fondo Valle Trigno” a San Salvo, in provincia Chieti, al chilometro 72.600, in prossimità del confine fra Abruzzo e Molise.

Nello scontro sono rimasti feriti i genitori e il fratellino di 4 anni della piccola, tutti ricoverati in ospedale. La famiglia di Fresagrandinaria (Chieti) viaggiava su una Audi aQ2 che in una semicurva è andata a scontrarsi con una Mercedes il cui conducente, ristoratore quarantenne di Schiavi di Abruzzo (Chieti), è l’altra vittima. Distrutte le due auto nell’impatto avvenuto nel territorio di Cupello (Chieti), fra gli svincoli di San Salvo (Chieti) e Fondovalle Treste. Il bambino è stato trasportato in elicottero all’ospedale di Pescara, la mamma trasportata all’ospedale di Vasto (Chieti), il papà all’ospedale di Chieti. Infine una donna di 57 anni residente a Sant’Agata del Bianco (Reggio Calabria) ha perso la vita sulla provinciale 87 a San Benigno Canavese (Torino). La donna viaggiava con altre tre persone quando la vettura è andata a finire fuori strada. Nell’urto la 57enne è morta sul colpo.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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