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Cronache

Sangue sulle strade, morti due pedoni e un ciclista

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È ancora un sabato di sangue sulle strade italiane e, come spesso succede, le vittime sono gli utenti più deboli: sono morti, infatti, due pedoni e un ciclista ai quali si aggiunge un giovane di 28 anni carbonizzato, a Piacenza, dentro la sua auto andata a fuoco dopo essere uscita di strada. Nel Reggiano è morto un uomo di 56 anni che stava correndo. L’incidente è avvenuto alle 7.30 a Zurco, frazione del comune di Cadelbosco Sopra. La vittima, un 56enne residente a Reggio Emilia, stava correndo per un allenamento su via Cristoforo Colombo quando è stato centrato, all’incrocio con via Viazza, da una Mercedes Clk condotta da un 45enne residente in provincia di Pavia che è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di omicidio stradale. Il podista è stato sbalzato per diversi metri ed è morto sul colpo a seguito delle gravi lesioni riportate.

La vettura è finita fuori strada in un piccolo fossato, col conducente che ha riportato ferite di media gravità che sono state medicate all’ospedale. Altra vittima nell’Aretino dove, sempre in mattinata, una donna di 50 anni è stata investita e uccisa davanti a casa da un’auto, il cui conducente inizialmente è scappato prima di essere rintracciato dai carabinieri. È successo a Vaggio, nel comune di Castelfranco Pian di Sco (Arezzo). La donna stava camminando con il compagno e i suoi due cani per una passeggiata quando è stata centrata da un’Opel che dopo l’impatto si è allontanata senza che il conducente si fermasse a prestare soccorso. Nonostante i disperati tentativi di rianimazione la cinquantenne è morta poco dopo.

La macchina è stata poi ritrovata parcheggiata poco distante con una ruota squarciata a causa dell’incidente e i carabinieri sono riusciti a risalire all’uomo che guidava e che è stato poi portato in caserma per rispondere del suo comportamento. A Gorlago, nella Bergamasca, è morto invece un uomo di 70 anni che, sempre in mattinata, era uscito per una pedalata con un gruppo di amici quando è stato travolto e ucciso da un autobus. L’incidente è avvenuto nel centro al paese, vicino al cimitero. Il 118 ha inviato sul posto l’elisoccorso e un’ambulanza ma per il settantenne non c’è stato nulla da fare. Ad investirlo è stato il bus di una ditta di Palosco che viaggiava in direzione di Trescore. Secondo i primi rilievi della polizia locale, sembra che l’autobus stesse sorpassando il gruppo di ciclisti, quando ha travolto il settantenne non lasciandogli scampo.

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Travolto e ucciso da un’auto pirata

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Sono in corso le indagini dei carabinieri per risalire al conducente dell’auto pirata che questa notte ha travolto e ucciso un uomo di 57 anni a Carpaneto, in provincia di Piacenza. L’uomo, come spiega il quotidiano online Il Piacenza, è stato trovato riverso a terra in fin di vita poco prima di mezzanotte da un passante, a pochi metri dalla sua abitazione. Trasportato di urgenza all’ospedale di Piacenza è morto nel corso della notte a causa dei traumi. Stanno indagando i carabinieri che sono intervenuti.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due persone, lo scorso novembre, si sarebbero avvicinate nel corso della notte a Roma all’auto di Andrea Giambruno, l’ex compagno della premier Giorgia Meloni, ma sono stati fermati da un agente che era di sorveglianza all’esterno della abitazione della presidente del Consiglio. Lo scrive il quotidiano ‘Domani’ secondo il quale i due avrebbe riferito al poliziotto di essere ‘colleghi’, mostrando anche un tesserino prima di risalire a bordo della loro auto ed andare via senza essere identificati. Della vicenda, sostiene il quotidiano, è stata informata la Digos e la scala gerarchica fino al capo della Polizia Vittorio Pisani e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Dalle indagini svolte sarebbe emerso in un primo momento che i due uomini, che avevano con loro una torcia, erano due agenti dell’Aisi, l’Agenzia dei servizi segreti interna, e in particolare della scorta di Meloni. Del fatto, sempre in base a quanto riferisce il quotidiano, sarebbe stata informata anche al Procura della Capitale. Dall’indagine dei servizi, alcuni mesi dopo, si sarebbe però arrivati ad una altra conclusione: i due uomini che quella notte si sarebbero avvicinati all’auto di Giambruno sarebbero stati in realtà due ricettatori forse interessati a quanto c’era di valore in quella macchina e non agenti intenti a piazzare cimici o altro.

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Coldiretti, 30 aprile agricoltori in assemblea in tutta Italia

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Il prossimo 30 aprile almeno 50mila agricoltori della Coldiretti si preparano a riunirsi in 96 assemblee nelle province di tutta Italia in vista delle elezioni europee e nell’ambito delle celebrazioni degli 80 anni dell’organizzazione agricola. Fra i temi della “giornata dell’orgoglio Coldiretti”, la raccolta firme europea per l’origine obbligatoria su tutti gli alimenti, la fauna selvatica, la moratoria dei debiti a favore delle aziende agricole “che hanno investito e che in questi ultimi due anni hanno subito l’aumento dei tassi di interesse e forti problemi reddituali”.

Lo rende noto la stessa organizzazione agricola in un comunicato. Fra gli altri temi, le “importazioni sleali”, il “falso made in Italy” e “la richiesta di un piano invasi che, soprattutto in questo periodo storico, può e deve diventare un valido alleato contro i cambiamenti climatici”. Al centro degli incontri ci sarà la raccolta di firme “per una legge popolare europea per garantire trasparenza sulle etichette di tutti gli alimenti” e “l’abolizione del codice doganale per l’origine dei cibi, che deve diventare una priorità”. Per la Coldiretti “il 30 aprile sarà l’occasione per rilanciare l’impegno a denunciare alle istituzioni e ai cittadini consumatori, che non si può non stare dalla parte dei produttori agricoli che si impegnano ogni giorno a portare sulle tavole degli italiani le eccellenze dei nostri territori e a fermare l’arrivo incontrollato di prodotti dall’estero”.

Sulla fauna selvatica incontrollata, definita “un’emergenza nazionale dal punto di vista agricolo e della sicurezza”, l’organizzazione agricola rileva che “mancano i piani regionali straordinari di controllo” e “strumenti normativi efficaci per difendere il territorio da una vera e propria invasione che sta mettendo a rischio un comparto”. In particolare, la Coldiretti dice di avere chiesto “un intervento immediato per fermare la diffusione della peste suina”.

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