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Cronache

Salvini, show tra gli applausi ad Afragola e incontro in aeroporto col pizzaiolo Sorbillo

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La polizia e i magistrati “stanno lavorando intensamente: le priorità sono le investigazioni”.Il questore di Napoli, Antonio De Iesu, non ama le chiacchiere sui giornali, è persona concreta. E dunque quando apre la bocca è solo perché ha qualcosa da dire. La bomba a Sorbillo? L’attentato dinamitardo alla pizzeria Sorbillo? Una scrollata di spalle, ciglia inarcate per segnare disappunto e risposta di circostanza “lavoriamo in maniera capillare su tutte le piste investigative. Nessuna esclusa”.  Off the record ai giornalisti un po’ più avvertiti, che capiscono quello che scrivono: evitate scemenze, la dinamite è una cosa seria. Come lo è aver messo una bomba carta. Ma non era dinamite.

Per fortuna. Chi ha messo la bomba carta, finirà in galera. Non è una promessa, è una certezza. Lo fa capire il questore di Napoli. Che va all’aeroporto militare di Capodichino per accogliere il ministro dell’Interno Matteo Salvini. All’interno di una saletta riservata nell’ala militare il ministro incontra Gino Sorbillo, il pizzaiolo titolare dello storico esercizio del centro storico cittadino dove l’altra notte è stata fatta esplodere una bomba carta. Un quarto d’ora di colloquio, poi Salvini è  ripartito per raggiungere la città di Afragola, dove gli ordigni fatti esplodere, 8 in pochi giorni, sono davvero di quelli che potevano fare male. Salvini ha incontrato il sindaco Claudio Grillo, dopo l’escalation criminale avvenuta nei giorni scorsi. Accolto dal sottosegretario al Sud, Pina Castiello, Salvini, che indossava una giacca della Polizia di Stato, è stato salutato da un lungo applauso di centinaia di manifestanti radunati dinanzi al Municipio.  Il Ministro, in una sorta di conferenza stampa, ha spiegato che “se qualcuno pensa di fare la voce grossa, sbaglia. Lo Stato c’è ed è più forte di qualche balordo”. E chi gli feceva rilevare le accuse di Saviano sui social circa l’arrivo nella Lega in Campania di vecchi politici non proprio immacolati, Salvini ha risposto “non perdo tempo a rispondere a Saviano “.

 

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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