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Politica

Roma, l’Ama premierà chi lavora di più per ripulire la Capitale

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Nuove destinazioni per l’immondizia di Roma e premi per gli operatori dell’Ama che decideranno di rinviare ferie e permessi a dopo il 9 gennaio. Con queste due mosse il Campidoglio tenta di rimettere in carreggiata il piano di pulizia straordinaria da 40 milioni che punta a rendere la Capitale piu’ decorosa entro Natale. La prima iniziativa, qualificante della sindacatura di Roberto Gualtieri, ben avviata nello spazzamento, manutenzione del verde e pulizia delle caditoie, si e’ presto scontrata contro uno dei principali e piu’ antichi problemi cittadini: lo smaltimento dell’immondizia. “Un guasto al Tmb di Frosinone ha costretto Ama a rallentare la raccolta ordinaria – spiega Gualtieri in Aula Giulio Cesare -. Il punto e’ che Roma non dispone di alcun margine per far fronte a incidenti di questo tipo. Abbiamo trovato sbocchi alternativi che gia’ da lunedi’ consentiranno una piena ripresa delle attivita’ ordinarie” di svuotamento dei cassonetti, ma nel piu’ lungo periodo sono indispensabili “nuovi impianti”. L’assessore competente, Sabrina Alfonsi, e’ ottimista: entro fine anno, quando pure e’ atteso un picco nella produzione di rifiuti, il programma straordinario di pulizia dispieghera’ i suoi effetti. Per dargli nuova linfa Ama ha firmato un accordo con i sindacati che prevede “premialita’” fino a 360 euro per quei lavoratori che dal 22 novembre al 9 gennaio decideranno di partecipare attivamente al programma rinviando “ferie e ore di permesso” e “garantendo” cosi’ un tasso di presenza elevato nel periodo delle feste natalizie”. Ma l’intesa suscita polemiche: “Il bonus per i dipendenti Ama che non si mettono in malattia e’ la prima boutade in stile Raggi – punta il dito la deputata azzurra Annagrazia Calabria – Un premio in denaro per andare a lavorare, con buona pace dei romani che pagano le tasse”. Rincara la dose la collega Barbara Saltamartini secondo cui Gualtieri, “incapace di mantenere fede a una ‘sparata’ da campagna elettorale, per ripulire Roma dai rifiuti entro Natale offre ‘mancette’ ai dipendenti”. Sia lo stesso sindaco, sia l’Ama contestano questa ricostruzione: “Non esiste alcun bonus per chi non si da’ malato, si tratta di un normalissimo premio di produttivita’”, afferma l’inquilino del Campidoglio. E la municipalizzata dei rifiuti si affretta a precisare: “L’aumento del tasso di presenza dovra’ andare di pari passo con il raggiungimento degli obiettivi fissati. Soltanto cosi’ i 3 milioni di euro annunciati potranno essere pienamente resi disponibili”. Nel frattempo, Alfonsi spiega quali sono i nuovi sbocchi trovati per il pattume prodotto dalla Citta’ Eterna: “Mantova, Livorno, in Abruzzo e ad Aprilia (Latina, ndr)”. L’obiettivo del Comune e’ chiudere il ciclo e raggiungere l’autosufficienza entro cinque anni. Come? Oltre agli investimenti su Tmb di nuova generazione, biodigestori anaerobici, bioraffinerie, Gualtieri punta a potenziare “l’inceneritore di San Vittore, la cuicapacita’ di incenerimento si potra’ portare dalle attuali 330mila a oltre 500mila tonnellate l’anno, quasi il raddoppio dello sbocco attualmente esistente per Roma”, afferma. Il sindaco ha gia’ promosso l’avvio del dialogo tra Ama e Acea sull’impiantistica e da subito “San Vittore trattera’ una quantita’ maggiore di rifiuti”. I chiarimenti sul piano di pulizia occupano parte importante della presentazione delle linee programmatiche del nuovo sindaco in Assemblea Capitolina. In questa sede Gualtieri ha annunciato “la seconda priorita’” su cui la giunta e’ al lavoro: la manutenzione delle strade. “In questi giorni e’ stato avviato un piano di risanamento delle buche utilizzando due milioni di euro resi disponibili della giunta con l’ultima variazione di bilancio”. Soldi che si aggiungeranno a quei 5 milioni gia’ previsti dalla convenzione con l’Anas.

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Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

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“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni: “Una magnifica cavalcata, grazie a tutti”

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Dopo 35 anni di giornalismo, programmi, dirette e incarichi di vertice, Andrea Vianello (foto Imagoeconomica in evidenza) ha annunciato il suo addio alla Rai. L’annuncio è arrivato con un messaggio pubblicato su X, nel quale il giornalista ha comunicato di aver lasciato l’azienda con un «accordo consensuale».

Una lunga carriera tra radio, tv e direzioni

Nato a Roma il 25 aprile 1961, Vianello entra in Rai nel 1990 tramite concorso, dopo anni di collaborazione con quotidiani e riviste. Inizia al Gr1 con Livio Zanetti, poi al Giornale Radio Unificato, raccontando da inviato alcuni dei momenti più drammatici della cronaca italiana: dalle stragi di Capaci e via D’Amelio al caso del piccolo Faruk Kassam.

Nel 1998 approda a Radio anch’io, e successivamente a Tele anch’io su Rai2. Tra il 2001 e il 2003 è autore e conduttore di Enigma su Rai3, per poi guidare Mi manda Rai3 fino al 2010. Dopo l’esperienza ad Agorà, nel 2012 diventa direttore di Rai3.

Nel 2020 pubblica “Ogni parola che sapevo”, un racconto toccante della sua battaglia contro un’ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la parola, poi recuperata con grande determinazione.

Negli ultimi anni ha diretto Rai News 24, Rai Radio 1, Radio1 Sport, il Giornale Radio Rai e Rai Gr Parlamento. Nel 2023 viene nominato direttore generale di San Marino RTV, ma si dimette dopo dieci mesi. Di recente si parlava di un suo possibile approdo alla guida di Radio Tre.

Le parole d’addio: “Sempre con me il senso del servizio pubblico”

«Dopo 35 anni di vita, notizie, dirette, programmi, emozioni e esperienze incredibili, ho deciso di lasciare la ‘mia Rai’», scrive Vianello. «Ringrazio amici e colleghi, è stato un onore e una magnifica cavalcata. Porterò sempre con me ovunque vada il senso del servizio pubblico».

Il Cdr del Tg3: “Un altro addio che pesa”

Dura la reazione del Comitato di redazione del Tg3: «Anche Andrea Vianello è stato messo nelle condizioni di dover lasciare la Rai», scrivono i rappresentanti sindacali, parlando apertamente di “motivi politici”. «È l’ennesimo collega di grande livello messo ai margini in un progressivo svuotamento di identità e professionalità». E concludono con un appello: «Auspichiamo che questa emorragia si arresti, e che la Rai possa recuperare la sua centralità informativa e culturale».

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