Bacoli è già un incanto dalla terraferma, dove la natura rigogliosa tocca costantemente cielo e mare, che qui formano una sola cornice azzurra. La macchia mediterranea si distende tra i pendii modellati nei millenni dalla spinta sprigionata dalla fucina vulcanica che vive e pulsa nel sottosuolo, un enorme cratere che ha animato tutta l’area Flegrea e le altre magnifiche città ed isole che la costellano, come Pozzuoli, Ischia e Procida.
In questo territorio incantato, con un clima mediterraneo, mite tutto l’anno, la natura ha dato davvero il massimo, e tra baie, scogliere, specchi d’acqua, fonti termali, colline fertilissime e laghi come quello del Miseno, ha attirato da sempre l’essere umano. E tanta beltà non poteva di certo sfuggire all’Impero romano, il più potente e meglio organizzato di ogni tempo ed ogni luogo, che appunto non tardò a stanziare il meglio della propria flotta, il cui primato per importanza marziale e commerciale era contesto solo con quella distaccata a Ravenna.
Oggi, grazie all’associazione “Mucchio Selvaggio” che organizza tour ed escursioni sia via terra che via mare tra le meraviglie del nostro Sud, si propone dunque “Miseno Experience”, ossia la possibilità di vivere proprio dal mare la magia di questa costa. Un’occasione da prendere al volo. Veniamo così accolti sulle sponde del lago Miseno con tanta gentilezza e disponibilità da Laura Lettieri e Luisa Crisci, e grazie alla collaborazione con Kajak Napoli, ci conducono in un vero e proprio viaggio nel tempo tra gli angoli più suggestivi. Lorenzo, appassionatissimo e professionale istruttore, e non di meno ottimo “cicerone” (N.B. anche lo storico Cicerone fu tra gli amanti dell’intero territorio, che non smise mai di amare e decantare), ci istruisce sulle regole marinaresche di base e così iniziamo a seguirlo a bordo di circa venti natanti monoposto o biposto, che scorrono subito veloci sull’acqua alimentati dalla forza delle nostre braccia, un gesto senza tempo che ha scandito i destini di tanti naviganti, in ogni epoca ed in ogni mare. Giovani e meno giovani, non riescono a nascondere fin dalla partenza, lo stupore ed il senso di meraviglia che ci accompagnerà per tutto il tempo della navigazione.
Così partiamo dal bordo lacustre immerso nella natura ed attraversiamo compatti il Lago Miseno, collegato al mare con due foci, dunque di acqua salmastra, che alimenta così un ecosistema dall’altissimo valore anche ambientale. Poche pagaiate e Lorenzo già ci narra tanta storia millenaria, conducendoci a ridosso di avamposti militari e urbani di età prevalentemente imperiale, tra cui tante ville favolose dove i nostri eccezionali antenati amavano trascorrere non solo vacanze all’insegna del lusso, del relax e del divertimento più sfrenato, ma anche organizzare affari, trame, vendette e scalate sociali per conquistare i vertici amministrativi e militari di Roma caput mundi.
Anche il nome del Lago si lega alle narrazioni Virgiliane, ossia al trombettiere dell’esercito troiano al seguito di Enea, poi qui annegato e quindi seppellito dall’eroe proprio sotto il terreno che diventerà il promontorio di Capo Miseno, dove troneggia un faro degno di una fiaba.
Proseguiamo in direzione Pozzuoli, dove le bellezze storiche e paesaggistiche sembrano fare a gara per lasciare a bocca aperta ognuno di noi. Superiamo spuntoni di roccia che si tuffano ripidi nel mare, attraverso digressioni e rigonfiamenti calcarei da dove emergono piccole grotte o brevi tunnel turchesi, anzi, azzurri, che attraversiamo in silenzio carichi di emozione, completamente rapiti da ciò che i nostri occhi hanno la fortuna di vedere.
Superiamo la Tomba di Agrippina, madre di Nerone, che il folle imperatore avrebbe fatto assassinare proprio a Bacoli, nell’attuale località di Baia, così arricchendo il mistero sulla sua folle amministrazione dell’imperium.Di certo storia e mito fanno sentire ancora forte la loro impronta, mentre noi continuiamo come a volare su questo Tirreno turchese dove si affacciano perle storiche come il Castello Aragonese a Punta Epitaffio, ed i cui fondali accolgono i resti sommersi di un parco archeologico unico al mondo, composto da interi angoli della città sommersa circa duemila anni fa, proprio per effetto del bradisismo, capace di far galleggiare letteralmente tutta l’area Flegrea verso il cielo o, come in questo caso, verso gli abissi.
Proprio a pochi metri sotto le onde che brillano al sole, sono state quindi sommerse statue, strade e dimore di cui restano ancora ad oggi testimonianze come colonne e mosaici, che sembrano oscillare senza peso in una dimensione blu dove il tempo non esiste, mentre un filo di luce dall’altro ne accarezza le sagome, delineandole.
Perché qui nulla può essere statico, tutto si rincorre, si alterna, si fonde e poi si rimette in circolo, come le emozioni che si susseguono tra noi fortunati naviganti in questa splendida domenica di Maggio, dove il primo caldo intenso è reso costantemente piacevole dalla brezza marina che accompagna questo percorso incantato.
Mille parole non potrebbero descrivere la gioia di vivere questo sogno ad occhi aperti. Regalatevi un viaggio indimenticabile attraverso il tempo, la leggenda e la natura più bella che potrete mai ammirare, concedetevi una giornata con “Miseno Experience”, unica ed indimenticabile.
Muore a 38 anni dopo intervento estetico in una clinica privata di Caserta
Sabrina Nardella, 38 anni di Gaeta, è morta durante un intervento estetico alla clinica Iatropolis di Caserta. Disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso.
Sarà l’autopsia a stabilire con precisione che cosa ha provocato la morte di Sabrina Nardella (nella foto), 38 anni, madre di due figli piccoli, deceduta giovedì scorso nella clinica privata Iatropolis di Caserta durante un intervento di chirurgia estetica. La donna, residente a Gaeta, si era recata in Campania per sottoporsi a quello che le era stato prospettato come un intervento di routine, in anestesia locale e in day hospital.
Il malore improvviso e le indagini in corso
Durante l’operazione, però, Sabrina ha avuto un improvviso malore che l’ha portata a perdere conoscenza. I medici hanno tentato la rianimazione, ma ogni tentativo è stato vano. I vertici della clinica hanno subito avvertito i carabinieri, che su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere hanno sequestrato la cartella clinica e identificato l’équipe medica. I componenti saranno presto iscritti nel registro degli indagati in vista dell’autopsia, che servirà a chiarire cause e responsabilità.
Una comunità sconvolta dal dolore
La città di Gaeta è sotto shock. Il sindaco Cristian Leccese ha ricordato Sabrina con parole di grande commozione: «Era una persona dolce, un’ottima madre, conosciuta e stimata da tutti. La sua improvvisa scomparsa ha lasciato un profondo vuoto nella nostra comunità».
I precedenti inquietanti della clinica
La clinica Iatropolis non è nuova a casi simili. Un anno fa, la pianista Annabella Benincasa è morta dopo 14 anni di stato vegetativo, conseguenza di uno shock anafilattico subito nel 2010 proprio in questa struttura. In quell’occasione, i medici furono condannati per lesioni gravissime. Altri episodi di reazioni avverse all’anestesia si sono verificati negli anni, alimentando polemiche sulla sicurezza degli interventi praticati nella clinica.
E’ un 51enne di Calvizzano (Napoli) l’uomo trovato senza vita nel lago di Lucrino a Pozzuoli. La salma è stata sequestrata per esami autoptici. Tra le ipotesi più accreditate c’è quella di un malore.
Secondo il testo liturgico che definisce le regole e le modalità di cosa avviene dopo la morte di un Papa – l’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis -, il Conclave inizia tra il 15/o e il 20/o giorno dal decesso, quindi tra il 5 e il 10 maggio prossimi. Oppure tra il 6 e l’11 maggio se si conta dal giorno successivo alla morte. Anche questo ‘busillis’ sarà risolto domattina, quando la quinta congregazione generale dei cardinali stabilirà la data definitiva. Il calendario della settimana prevede congregazioni la mattina alle 9.00 e, nel pomeriggio alle 17.00, le messe dei ‘novendiali’ nella Basilica vaticana: il ciclo dei nove giorni di suffragio, iniziato ieri con la messa esequiale presieduta in Piazza San Pietro dal cardinale decano Giovanni Battista Re, si esaurirà domenica 4 maggio.
Dopo di che il possibile ingresso in Sistina e l'”extra omnes” che apre il Conclave. I 135 ‘elettori’ (134 considerando il forfait per motivi di salute del cardinale di Valencia Antonio Canizares Llovera) stanno convergendo a Roma. Molti si conosceranno direttamente nelle congregazioni, dove, in tema di strategie che porteranno all’elezione del nuovo Papa, conterà molto anche il peso di non-elettori, cioè i cardinali ‘over-80’, che mantengono la loro capacità di influenza e di orientare consensi. Una sorta di ‘grandi elettori’, insomma, anche se poi nel chiuso della Sistina ognuno risponde a sé stesso e, secondo quello che è il metro cattolico, allo Spirito Santo. Tra questi ‘grandi vecchi’ c’è sicuramente il 91/enne decano Re, mentre non si sa tra gli italiani quanto potranno esercitare un ruolo di indirizzo ex presidenti Cei come Camillo Ruini e Angelo Bagnasco.
Fra gli stranieri con capacità di spostare voti, e non presenti in Conclave, ci sono il cardinale di Boston Sean Patrick O’Malley, il più attivo promotore della lotta agli abusi sessuali, quello di Vienna Christoph Schoenborn, fine teologo ex allievo di Joseph Ratzinger e fiduciario di papa Bergoglio in ruoli-guida di vari Sinodi come quelli sulla famiglia, o l’ex prefetto dei vescovi, il canadese Marc Ouellet, influente anche in America Latina, da ex presidente della Pontificia Commissione competente. Intanto oggi, la scena tra i ‘papabili’ è stata tutta per Pietro Parolin, già segretario di Stato, che ha presieduto in Piazza San Pietro la seconda messa dei ‘novendiali’, davanti ai 200 mila partecipanti al Giubileo degli adolescenti.
Da stretto collaboratore di papa Bergoglio, la sobrietà, il piglio sicuro ma anche affabile e umano con cui ha portato avanti la celebrazione ha ricordato quelli dell’allora prefetto per la Dottrina della fede e decano del Collegio cardinalizio Joseph Ratzinger nell’officiare venti anni fa i funerali di Giovanni Paolo II, uscendone come l’unico vero candidato alla successione. Nella messa di oggi, in cui ha assimilato la tristezza, il turbamento e lo smarrimento per la morte di Francesco a quelli degli “apostoli addolorati per la morte di Gesù”, Parolin è come se avesse esposto sinteticamente una sorta di suo ‘programma’, sulla scia del grande pontificato appena concluso. Ha spiegato che l'”eredità” del Pontefice “dobbiamo accoglierla e farla diventare vita vissuta, aprendoci alla misericordia di Dio e diventando anche noi misericordiosi gli uni verso gli altri”.
“Solo la misericordia guarisce e crea un mondo nuovo, spegnendo i fuochi della diffidenza, dell’odio e della violenza: questo è il grande insegnamento di Papa Francesco”, ha sottolineato, a proposito di un Pontefice che alla misericordia dedicò anche un Anno Santo straordinario. Papa Francesco “ci ha ricordato che non può esserci pace senza il riconoscimento dell’altro, senza l’attenzione a chi è più debole e, soprattutto, non può esserci mai la pace se non impariamo a perdonarci reciprocamente, usando tra di noi la stessa misericordia che Dio ha verso la nostra vita”. Una misericordia che è guida anche nell’azione diplomatica della Santa Sede, come si è visto ancora ieri nell’incontro in Basilica tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky, in una foto che ha fatto il giro del mondo ed è rimasta l’emblema della giornata: non pochi l’hanno definita “l’ultimo miracolo di papa Francesco”.
Zelensky ieri ha anche incontrato proprio Parolin, capo della diplomazia d’Otretevere, ringraziando poi su X “per il sostegno al diritto dell’Ucraina all’autodifesa e al principio secondo cui le condizioni di pace non possono essere imposte al Paese vittima”. E oggi, per l’incontro in Basilica, l’ambasciatore ucraino Andrii Yurash ha riconosciuto con l’ANSA “il grande sostegno della Santa Sede”.