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Resti di una gamba trovati da un turista sulla spiaggia di Licinella a Capaccio Paestum

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Una scoperta macabra ha scosso la tranquillità della spiaggia di Licinella, nel territorio di Capaccio Paestum, dove sono stati rinvenuti resti ossei, presumibilmente appartenenti ad un uomo. Il ritrovamento è stato segnalato da un turista tedesco che, mentre passeggiava sulla battigia con il suo cane, ha fatto la tragica scoperta nelle vicinanze di una struttura balneare chiusa durante questo periodo dell’anno.

Le autorità locali sono intervenute prontamente, con i carabinieri della stazione di Capaccio Scalo che hanno messo in sicurezza il luogo e avviato le indagini sotto la direzione del luogotenente Giuseppe D’Agostino. Una volta avvisata l’Autorità Giudiziaria, il magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Salerno ha ordinato il sequestro dei resti ossei, che saranno sottoposti ad esami del DNA per l’identificazione della vittima.

Le indagini sono condotte dai carabinieri della Compagnia di Agropoli su delega della Procura di Salerno, che mirano a fare luce su questo inquietante ritrovamento. Per avere un quadro completo della situazione, tuttavia, sarà necessario attendere i risultati degli esami sui resti ritrovati e incrociarli con quelli di eventuali persone scomparse o ricercate.

I militari dell’Arma sono già al lavoro per verificare segnalazioni di persone scomparse nella zona negli ultimi tempi, anche se al momento non ci sarebbero riscontri. Il fatto che la calzatura ritrovata non sia particolarmente erosa, nonostante l’azione del mare, lascia supporre che i resti appartengano a una persona deceduta recentemente.

Non è esclusa l’ipotesi che si tratti di un migrante morto nel Mediterraneo durante una delle traversate verso l’Italia. Non è infatti la prima volta che i resti di una persona deceduta in mare vengono trascinati dalle correnti a migliaia di chilometri di distanza dal luogo esatto della tragedia.

Intanto, la giornata rimarrà indelebile nella memoria del turista tedesco protagonista del ritrovamento mentre passeggiava sulla spiaggia con il suo cane. Il tragico evento richiama inevitabilmente l’attenzione su altre tragedie del mare che hanno colpito la comunità locale recentemente, evidenziando la fragilità e la complessità della vita sulle coste cilentane.

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Guida ubriaco, si scontra con 3 moto e muore centauro, arrestato

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E’ risultato positivo all’alcol test il conducente della Fiat Punto che oggi si è scontrato con tre moto lungo la statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica. Nell’urto un centauro 37enne di Settingiano (Catanzaro) è morto, e altri due sono rimasti gravemente feriti. Dopo i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto ai domiciliari.

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Scossa di terremoto di magnitudo 3.1 fa tremare il Vesuvio, molta paura ma nessun danno

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Un terremoto di magnitudo 3.1 della Scala Richter ha colpito alle 5,55 alle pendici del Vesuvio. L’evento sismico, che ha avuto luogo a una profondità di circa 400 metri, è stato distintamente avvertito dagli abitanti delle zone circostanti, in particolare nei piani alti degli edifici.

Gi esperti hanno definito la scossa come un evento “inusuale” e hanno confermato che non ci sono stati segnali di un incremento dell’attività vulcanica. L’epicentro del terremoto è stato localizzato vicino al Monte Somma, una zona storicamente monitorata per la sua vicinanza con il vulcano.

La comunità locale ha reagito con una comprensibile apprensione, ma, fortunatamente, non sono stati segnalati danni a persone o strutture. Le autorità locali nelle prossime ore decideranno se mantenere aperte le scuole. Intanto c’è da rassicurare  la popolazione sulla gestione dell’evento.

Ieri, alle 5,45, dall’altra parte di Napoli, in un’altra area vulcanica, nei Campi Flegrei, c’è stata una scossa di magnitudo 3.9. Anche in quel caso paura tanta ma nessun danno.

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“Due uomini dei servizi segreti vicino l’auto di Giambruno”, le rivelazioni del Domani

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Due uomini fuori dalla villetta di Giorgia Meloni, la notte tra il 30 novembre e l’1 dicembre. Armeggiavano attorno all’auto dell’ex compagno, Andrea Giambruno, mentre la premier era in missione a Dubai. Nell’episodio, però, non sono stati coinvolti “appartenenti ai Servizi” e la sicurezza della premier “non è mai stata posta a rischio”. Così il sottosegretario Alfredo Mantovano interviene dopo che un articolo apparso oggi sul Domani ha riferito sull’allarme scattato in quella occasione. Nella ricostruzione del quotidiano, un’auto si avvicina alla villetta nel quartiere Torrino.

Scendono due uomini, accendono una torcia o un telefonino e si mettono a trafficare attorno alla macchina di Giambruno. A sorvegliare la scena c’è però una volante della Polizia appostata in servizio di vigilanza. Un agente scende e chiede conto ai due dei loro movimenti. Gli uomini si identificano come “colleghi” senza però mostrare documenti di riconoscimento e si allontanano. Sull’accaduto viene stilato un rapporto che finisce alla Digos; vengono avvertiti – sempre secondo l’articolo del Domani – il capo del Polizia, Vittorio Pisani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, l’Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano e la stessa premier.

Sarebbe stata informata anche la procura della Capitale. Inizialmente i sospetti ricadono su due uomini dell’Aisi, l’Agenzia d’intelligence per la sicurezza interna, che fanno parte della scorta di Meloni. I due vengono quindi trasferiti all’Aise, l’agenzia che invece si occupa dell’estero. In seguito però le indagini dell’Aisi scagionano gli 007 che quella notte – e lo testimonierebbero le celle telefoniche – si trovavano altrove.

I due potrebbero essere stati banalmente ladri alla ricerca di qualcosa nell’auto di Giambruno. Il fatto, secondo il quotidiano, avrebbe influito anche sulla nomina del nuovo direttore dell’Aisi, sbarrando la strada ad uno dei papabili, Giuseppe Del Deo, alla guida del gruppo dell’Agenzia che ha investigato sul caso. Mantovano non entra nei dettagli della vicenda, ma si limita a rivelare di averne dato notizia il 4 aprile nella sua audizione al Copasir, dove ha chiarito che “gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”.

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