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Politica

Regione Lombardia, Fontana cambia tutto: Moratti vicepresidente, “Gallera stanco”

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Tre assessori che lasciano compreso Giulio Gallera, cioe’ il nome piu’ mediatico della giunta lombarda, e tre che entrano con un ritorno in politica molto pesante come quello di Letizia Moratti: non e’ un banale rimpasto quello annunciato da Attilio Fontana perche’ sia Forza Italia che la Lega portano al governo della Lombardia personalita’ importanti con l’obiettivo di “ricominciare a correre”, come ha spiegato il presidente lombardo. Oltre all’ingresso a Palazzo Lombardia di Letizia Moratti, nel doppio ruolo di assessore al Welfare e “braccio destro” di Fontana alla vicepresidenza, diventano assessori Alessandra Locatelli, che avra’ la guida di un ‘super assessorato’ a Famiglia, solidarieta’ sociale, disabilita’ e pari opportunita’, e Guido Guidesi allo Sviluppo economico, entrambi deputati della Lega scelti da Salvini nel primo governo Conte come ministro alla Famiglia e disabilita’ (Locatelli) e come sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento (Guidesi). E’ finita dopo 4 anni, invece, l’esperienza di Giulio Gallera come assessore al Welfare, escluso dalla nuova giunta insieme alle due leghiste Silvia Piani e Martina Cambiaghi. Gallera “ha svolto un lavoro molto pesante, era particolarmente stanco e quindi ha condiviso l’avvicendamento” ha spiegato Fontana. “Nessun rimpianto, ho sempre inteso la politica come servizio per i cittadini. Dopo mesi senza sosta, ritengo concluso il mio ‘turno di guardia’” ha commentato dal canto suo l’ex assessore alla sanita’. “Al di la’ delle fantasiose ricostruzioni, non ho preteso nessun altro incarico amministrativo” ha tenuto a sottolineare Gallera, che al Pirellone tornera’ come consigliere semplice di Forza Italia. A Gallera ha voluto rivolgere un “particolare ringraziamento” il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che nella notte ha anche avuto un lungo colloquio telefonico con l’ormai ex assessore. Mentre sulla scelta di Letizia Moratti, Berlusconi ha sottolineato di aver “voluto personalmente” l’ex ministro, ex sindaco di Milano ed ex presidente Rai a fianco di Fontana “per rafforzare ulteriormente, con la sua credibilita’ e il suo prestigio, l’efficienza e l’autorevolezza della guida della regione”. Nel complesso, con il tagliando di giunta, Forza Italia mantiene quattro assessori ma nella riorganizzazione delle deleghe perde lo Sviluppo Economico, che passa appunto al leghista Guidesi che prendera’ il posto di Alessandro Mattinzoli, spostato a Casa e housing sociale. L’azzurra Melania Rizzoli resta alla Formazione e Lavoro ma cede l’Istruzione al collega di partito Fabrizio Sala, come ‘risarcimento’ per aver accettato di lasciare la vicepresidenza. In casa Lega, Stefano Bolognini, che e’ anche commissario cittadino del partito a Milano, avra’ un nuovo assessorato allo Sviluppo della Citta’ Metropolitana, giovani e comunicazione. Tutti gli altri assessori restano al loro posto mentre tra i sottosegretari entra all’ultimo minuto Marco Alparone (Fi). Antonio Rossi, ex campione olimpionico di kayak in quota Lombardia Ideale, infine, rimane sottosegretario ma assume la delega allo Sport. La mini-crisi lombarda si era aperta domenica scorsa dopo che la Lega aveva apertamente sconfessato le parole usate da Gallera per giustificare i ritardi nelle vaccinazioni anti-Covid dovute ai medici in ferie. Ieri sera l’annuncio in tv di Matteo Salvini – in questi giorni rimasto a Milano per seguire la delicata partita – di aver chiuso la squadra, anche se i confronti tra i partiti del centrodestra sono proseguiti fino a questa stamattina. “Abbiamo questo obiettivo che siamo assolutamente convinti di poter raggiungere, cioe’ rimettere la Lombardia davanti a tutti nella ripresa e tornare a essere la locomotiva di una parte dell’Europa”, ha detto Fontana. Di segno opposto i commenti delle opposizioni, Pd e 5 Stelle in testa, che parlano invece di “rimpastino inutile e tardivo”. Per protestare contro la nuova giunta i 5 Stelle hanno annunciato per domani mattina un flash mob, in concomitanza con la presentazione dei nuovi assessori.

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Politica

Elezioni comunali Napoli: sfida di Paolo Russo a Marigliano e ritorno degli ex sindaci

Paolo Russo in corsa a Marigliano, ex sindaci in campo e centrodestra solido: ecco come cambiano le elezioni comunali nella provincia di Napoli tra sorprese e conferme.

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Tornano tanti ex sindaci nella città metropolitana di Napoli, mentre il campo largo annaspa e crolla l’asse Pd-Cinque Stelle. Il Movimento fondato da Conte praticamente scompare, mentre il centrodestra, pur con qualche difficoltà, regge. Proliferano le liste civiche e resta alta l’attenzione sulle liste pulite e sull’eventuale presenza di “impresentabili”.

Marigliano: la sfida di Paolo Russo

A Marigliano la novità è Paolo Russo (nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme a Mara Carfagna), ex deputato di lungo corso, che scende in campo nella sua città d’origine. La sua coalizione “Cuore civico” raccoglie pezzi di centrodestra, società civile ed esponenti progressisti. Il Pd ha invece scelto un altro candidato: Gaetano Bocchino, sostenuto anche da Azione, Verdi e Sinistra. Terzo candidato è Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica.

Giugliano: centrodestra contro un centrosinistra diviso

A Giugliano, la città più popolosa della provincia, si sfidano Giovanni Pianese con il centrodestra, Diego D’Alterio con il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle, e Salvatore Pezzella, ex esponente grillino, ora sostenuto da una civica. Resta la spada di Damocle della commissione d’accesso prefettizia che potrebbe portare allo scioglimento per infiltrazioni.

Nola: il Pd rinuncia e resta fuori dalla corsa

A Nola il Pd si sfila a sorpresa e lascia il campo a quattro candidati: Maurizio Barbato (Fratelli d’Italia), Andrea Ruggiero (Per e civiche), Agostino Ruggiero (sostenuto dai socialisti) e Antonio Ciniglio (civiche territoriali). Il ritiro del candidato Pd Giuseppe Tudisco ha lasciato spazio a una corsa senza bandiere ufficiali del centrosinistra.

Volla: sei candidati e la conferma dell’instabilità politica

A Volla si conferma il record di instabilità politica: sei i candidati a sindaco. Tra loro due ex primi cittadini: Giuliano Di Costanzo (sostenuto dal Pd) e Pasquale Di Marzo (civiche). In corsa anche Lino Di Donato (centrodestra), Roberto Barbato (civica), Gennaro Burriello (Potere al Popolo) e Gianluca Pipolo (civiche).

Casavatore: sfida tra ex sindaci

A Casavatore la sfida è tra Vito Marino (appoggiato da cinque civiche), Fabrizio Celaj (Pd e civiche) e Mauro Muto (Fratelli d’Italia). Marino e Muto hanno entrambi già guidato il Comune in passato.

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Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

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“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

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Fratelli d’Italia risale nei sondaggi: cala il Pd, stabile il M5S

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Ad aprile, la politica internazionale ha fortemente influenzato l’opinione pubblica italiana. Gli avvenimenti chiave sono stati l’avvio dei dazi da parte degli Stati Uniti, gli incontri della premier Giorgia Meloni con Donald Trump e il vicepresidente americano Vance, la guerra in Ucraina e la crisi a Gaza, oltre alla scomparsa di papa Francesco. Questi eventi hanno oscurato le vicende della politica interna, come il congresso della Lega, il decreto Sicurezza e il dibattito sul terzo mandato per i governatori.

Ripresa di Fratelli d’Italia e consolidamento del centrodestra

Secondo il sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, Fratelli d’Italia torna a crescere, attestandosi al 27,7%, oltre un punto in più rispetto al mese precedente. Il recupero è legato all’eco positiva degli incontri internazionali della premier e alla riduzione delle tensioni interne alla maggioranza. Forza Italia si mantiene stabile all’8,2%, mentre la Lega scende all’8,2% (-0,8%).

Nel complesso, il centrodestra si rafforza leggermente, mentre le coalizioni di centrosinistra e il Campo largo registrano piccoli cali.

Opposizione in difficoltà: Pd in calo, M5S stabile

Il Partito Democratico cala ancora, arrivando al 21,1%, il punto più basso dell’ultimo anno, penalizzato da divisioni interne soprattutto sulla politica estera. Il Movimento 5 Stelle, invece, resta stabile al 13,9%, grazie al chiaro posizionamento pacifista.

Le altre forze di opposizione non mostrano variazioni rilevanti rispetto al mese precedente.

Governo e premier in lieve ripresa

Anche il gradimento per l’esecutivo cresce di un punto, raggiungendo il 41%, mentre Giorgia Meloni si attesta al 42%. Sono segnali deboli ma indicativi di un possibile arresto dell’erosione di consensi degli ultimi mesi.

I leader politici: lieve crescita per Conte e Renzi

Tra i leader, Antonio Tajani registra il peggior risultato di sempre (indice di 28), mentre Giuseppe Conte cresce di un punto, raggiungendolo. Piccoli cali si registrano anche per Elly Schlein e Riccardo Magi. In lieve risalita di un punto anche Matteo Renzi, che resta comunque in fondo alla classifica.

Più partecipazione elettorale

Un dato interessante riguarda la crescita della partecipazione: l’area grigia degli astensionisti e indecisi si riduce di tre punti. Resta da vedere se sarà un fenomeno duraturo o temporaneo.

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